LA VERITA’ DI FERRARO. L’ex diggì: “Ho perso la pazienza” Intervista chiarificatrice al dirigente torrese. Alla base del suo addio incomprensioni con Todisco e la disorganizzazione societaria: “Questa squadra è stata costruita da troppe persone”

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ferraro e todiscoTrema ancora la porta d’ingresso del Savoia dopo il pesante colpo inferto stamattina da Felicio Ferraro  (nella foto con Todisco) che ha rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni dall’incarico di direttore generale, un’uscita roboante che ha fatto rumore. Une decisione difficile, sofferta, meditata. Per chiarire meglio le motivazioni che hanno indotto il dirigente ad abbandonare anzitempo la nave, www.SoloSavoia.it lo ha ascoltato in un’intervista ‘verità’ ricca di spunti e contenuti.

IN DISACCORDO CON TODISCO –  Dalla lettura del comunicato di dimissioni, tra le dichiarazioni di Ferraro si legge la ‘non condivisione nella gestione societaria’.

Ci spieghi questa sua affermazione.

Non mi sono trovato d’accordo con diverse decisioni assunte dal presidente Todisco, per me sono stati quattro mesi di sofferenza, non potevo continuare, così ieri sera sono esploso ed ho deciso di rassegnare il mio mandato”.

Eppure nella gestione societaria il direttore generale è il punto di riferimento. Lei cosa ha fatto in questi 4 mesi?

“In estate rilasciai proprio al vostro sito un’intervista nella quale lamentavo la totale disorganizzazione societaria. Non c’era rispetto dei ruoli, troppi galli a cantare. Quattro mesi dopo la situazione non è per nulla migliorata, anzi le cose sono andate peggio a mio parere. Purtroppo in questo non sono riuscito a cambiare le cose nonostante il mio impegno, da ciò le dimissioni”.

Tra le tante motivazioni, quale quella determinante nella sua scelta?

“Non ce n’è una, è un insieme di situazioni che mi hanno portato a perdere la pazienza. Sono nel calcio da una vita e non riuscivo davvero a trovarmi in questa società.  Anche la mia salute era a rischio, mi stava vendendo un esaurimento nervoso”.

IL TAGLIO DI RINALDI – Direttore a noi risulta che la goccia che abbia fatto traboccare il vaso sia stata quella del taglio di Luigi Rinaldi.

Ci sbagliamo?

E’ tutto vero. Ieri dopo la gara mi fermai a parlare con Todisco, Aiello e Napolitano, suggerii di non prendere decisioni affrettate perché c’erano due partite delicate da qui ai prossimi sette giorni e non conveniva fare una rivoluzione. Ci giochiamo il passaggio di turno in Coppa e la possibilità di riaprire il campionato contro l’Herculaneum (stamattina la squadra di Squillante ha battuto 1-0 la Sibilla portandosi a +7 sul Savoia ndr). Per questa ragione era meglio non muoversi. Il presidente mi aveva rassicurato in tal senso, poi ha deciso di privarsi di Rinaldi e Guarro. E questa è stata solo l’ultima di tante situazioni che ho vissuto in questi mesi!”.

IL RAPPORTO CON TODISCO – Dalle sue affermazioni ci è sembrato chiaro che abbia individuato nel presidente la figura determinante per il suo addio.

Qual è stato il rapporto con lui?

“Un rapporto normale, senza infamia e senza lode, abbiamo condiviso alcune decisioni, molte altre no. Su tutte quella relativa alla costruzione della squadra. Più persone sono intervenute nell’acquisto dei giocatori, amici del presidente, consulenti esterni di mercato, non facendo lavorare noi nella maniera giusta. Poi quando le cose vanno male loro non ci sono e le colpe vanno tutte su Ferraro, Aiello e Grimaldi. Così non va bene”.

FERRARO E GRIMALDI – Ha appena accennato al tecnico. Si è detto di un rapporto un pò particolare tra voi.

Cosa ci dice?

Con Teore ho un ottimo rapporto, mi sono sentito con lui anche stamattina. E’ una gran persona, lui non c’entra assolutamente nulla sulla mia decisione. Vi chiedo di riportare queste mie dichiarazioni per smentire voci diverse che stanno girando”.

BACCHETTATA AI GIOCATORI – Un’altra voce di dentro vorrebbe che tra lei e il capitano Guarro non corresse proprio buon sangue.

Ce lo conferma?

Non ho avuto nessun problema né con Guarro, né con gli altri giocatori. Ho solo più volte richiamato gli over della squadra ad attenersi ad un comportamento professionale in campo. Non è possibile avere tanti cartellini per inutili proteste. Questa è stata la mia bacchettata a Guarro come capitano ed agli altri per il ruolo in campo e nello spogliatoio”.

DECISIONE IRREVOCABILE – Nel comunicato di stamane si sottolinea che le dimissioni di Ferraro sono irrevocabili.

Direttore, c’è uno spiraglio per un suo ripensamento?

Nessuna possibilità che torni indietro. La decisione è presa, ho una dignità ed un onore da rispettare, seppur con sofferenza ho deciso di lasciare”.

Qualcuno ha tentato di farla desistere?

“Si, alcuni capi della tifoseria, gli sponsor e diversi amici ma ho detto loro che non me la sentivo più di andare avanti”.

IL FUTURO – La sua è l’ennesima defezione che ha colpito la società da inizio stagione.

Come vede il futuro del Savoia?

“Nonostante tutto credo che la squadra sia valida. A dicembre saranno necessari alcuni ritocchi e poi si potrà lottare per il campionato”.

Lei aveva già individuato il da farsi?

“Si. Ci siamo incontrati più volte io, il presidente Todisco, Pino Aiello e mister Grimaldi per pianificare il mercato di dicembre. Erano state anche individuate le figure, con tre innesti, uno per reparto, e la partenza di 4 elementi che hanno trovato poco spazio. Non so adesso chi curerà ciò ma come ho detto stamattina, rivesto i panni da tifoso per sostenere il Savoia”.

(Giovanni Caracciolo)





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