OCCHIO ALL’EX. Vitter: “Il Savoia è la squadra da battere” Il tecnico torrese che riportò i bianchi in serie D parla da tifoso: “Sono contento che il Savoia parta con i favori del pronostico. Il Giraud l’arma in più, Nino Guarro vera bandiera”

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vitter11Manca pochissimo alla formazione dei due gironi di Eccellenza. Per il Savoia il raggruppamento ‘A’ (formato da compagini napoletane e casertane) è cosa certa. In attesa di conoscere l’effettiva composizione del gruppo di 15 squadre pronte a dar battaglia alla grande favorita Savoia, abbiamo ascoltato in un’intervista dalle doppie sensazioni Pasquale Vitter (nella foto), allenatore dell’Herculaneum, tra le avversarie più quotate del girone, ma da sempre grande tifoso dei bianchi. Non a caso nelle sue parole traspare non solo il pensiero del tecnico dei granata ma anche quello di chi ha dato tanto al Savoia e che ha questo vessillo nel cuore.

IL SAVOIA SECONDO VITTER – La prima domanda che poniamo a Vitter è ad ampio spettro.

Cosa ne pensa del Savoia da avversario?

Il Savoia è la squadra da battere, la più attrezzata del girone, ha una rosa di altissimo livello con giocatori di serie superiore. Da avversario la temo e la rispetto come è giusto che sia ma è necessario che sul campo si dia seguito a quanto di positivo fatto in fase di costruzione”.

E da tifoso?

“Sono contento che i bianchi partano con i favori del pronostico, è ovvio. Ma ritengo che l’arma in più debba essere il Giraud. Noi tifosi in questi ultimi anni siamo stati maltrattati, abbiamo perso l’entusiasmo. Dopo la nostra doppia promozione fino in ‘D’, sembrava che tutto andasse per il verso giusto. L’arrivo di Luce, il campionato vinto, poi i problemi del presidente e l’anno scorso che definirei una stagione ‘horribilis’ con il fallimento finale. Un vero schiaffo per noi tifosi che in 15 anni per la terza volta abbiamo visto svanire la nostra squadra. Quello che ora bisogna ricostruire è proprio l’entusiasmo. Solo con le vittorie la squadra potrà trascinare il pubblico allo stadio e a quel punto i tifosi faranno la differenza”.

ALLENATORE VINCENTE – I numeri parlano chiaro: Vitter è un tecnico vincente. Con il Savoia ha conquistato due campionati di seguito, poi due importanti anni a Sarno in ‘D’, adesso un’intrigante scommessa ad Ercolano.

“Non sono abituato a fare proclami ma la mia carriera parla da sola. Ritengo che l’aver raggiunto la permanenza in D a Sarno con tre mesi di anticipo corrisponda ad aver vinto un altro campionato. E’ giunta poi la chiamata da Ercolano ed ho accettato perchè qui c’è un progetto serio e duraturo. La dirigenza nel giro di qualche stagione vuol tornare in D”.

A maggio qualcuno ipotizzò il tuo ritorno sulla panchina del Savoia. C’era qualcosa di vero?

“Assolutamente no. L’attuale dirigenza non mi ha mai contattato. Si è trattato solo di chiacchiere e basta”.

IL DESIDERIO GUARRO – Vitter senza mezzi termini ha definito il Savoia come la squadra da battere.

Se dovesse ‘rubare’ un giocatore ai bianchi, chi prenderebbe?

Senza dubbio Nino Guarro. Lo conosco benissimo, l’ho avuto a Torre e Sarno, è un ragazzo eccezionale, un gran giocatore. Prima che firmasse col Savoia gli abbiamo fatto una proposta importante ma lui ha preferito Torre perché ha quella maglia nel cuore, lui si che è una vera bandiera per il Savoia. Ho rispettato il suo pensiero e da tifoso l’ho compreso totalmente, da avversario mi è dispiaciuto”.

LA SCELTA GRIMALDI – Non poteva mancare una domanda sul nuovo ‘inquilino’ della panchina dei bianchi.

Il Savoia ha cambiato tecnico ancor prima di iniziare la preparazione. Che idea si è fatto?

“Sono scelte della società e non intendo entrare nel merito. Dico solo che il curriculum di Grimaldi parla da solo. Credo sia stata una scelta ottima. L’ho incrociato qualche volta e devo ammettere che le sue squadre giocano davvero bene. Allo stesso tempo mi dispiace per Masecchia. Aveva vissuto l’avventura Savoia con un entusiasmo unico, fin quando gli è stato data possibilità di esserci, ci ha messo tutto se stesso. Gli auguro un gran futuro”.

RITORNO AL GIRAUD – Quest’anno, per la prima volta, dopo l’esonero deciso da Contino dopo la sconfitta di Vallo della Lucania (2-1 per la Gelbison), Vitter tornerà al Giraud in veste ufficiale, anche se da avversario.

Ci ha pensato a quel momento? Che sensazioni proverà?

“Certo che ci ho pensato. Entrerò sul terreno di gioco a testa alta convinto di aver fatto benissimo nella mia esperienza a Torre. Sono ancora nei miei occhi i 6000 del Giraud contro il Gladiator per la semifinale di Coppa Italia di Eccellenza. Ecco quello è l’entusiasmo che bisogna ricreare. Sicuramente sarò emozionato, passando davanti alla panchina del Savoia penserò ai due anni di successi, poi per novanta minuti dovrò concentrarmi sulla mia squadra. L’unico cruccio è che probabilmente molti derby saranno vietati ai tifosi ospiti come già accaduto in queste ultime stagioni”.

(Redazione)





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