Dietrofront: Alessio Gargiulo (nella foto) non verrà al Savoia. Il mediano di Ponticelli si è appena accordato con l’Agropoli. Ieri sera sembrava tutto fatto al punto che dopo la nostra indiscrezione, la pagina ufficiale facebook dell’OP Savoia aveva scritto un post del tutto eloquente: ‘L’OP Savoia comunica che da venerdì 14 agosto il calciatore Alessio Gargiulo si aggregherà al Savoia’, salvo poi cancellarlo qualche ora dopo. Cosa è realmente accaduto? Un giocatore già preso, poi sfumato. SoloSavoia.it ha così contattato lo stesso calciatore che ha spiegato la sua posizione.
NO AL SAVOIA, SI ALL’AGROPOLI – Quando lo chiamiamo, Alessio è già arrivato alla sua nuova destinazione: Agropoli.
“Sto qui da stamattina. Ho raggiunto rapidamente l’accordo con il presidente Cerruti. Gigi Maiellaro mi ha parlato benissimo della piazza e dell’ambiente e sono convinto della scelta operata”.
Perché hai detto no al Savoia. Eppure qualche giorno fa con un post ‘strappalacrime’ avevi praticamente promesso amore eterno ai bianchi.
“Si è trattato unicamente di un motivo di ordine economico. Quanto mi ha offerto il Savoia non l’ho ritenuto sufficiente. C’erano anche Turris e Gualdo ma alla fine ho preferito Agropoli perché mi ha proposto un contratto quasi il doppio di quello del Savoia. Quanto scritto nel mio post è tutto vero ma non potevo non accettare la proposta dei cilentani. Poco fa ho avvisato con un messaggio il direttore Ferraro e gli ho spiegato i motivi del mio rifiuto”.
QUELLA ‘FUGA’ DI GENNAIO – Qualcuno a Torre non ha dimenticato che Gargiulo è stato tra i pochi lo scorso anno a lasciare il Savoia volontariamente mentre gli altri hanno tenuto fino alla fine del torneo. Come mai?
A distanza di otto mesi il calciatore racconta la sua verità.
“Mi fa piacere che mi abbiate posto questa domanda perché così posso chiarire a tutti i fatti. Lo scorso anno c’era un personaggio che decideva anche chi doveva giocare, io probabilmente non gli ero simpatico e non riuscivo mai a scendere in campo nonostante mi impegnassi a mille. A questo si aggiunse che gli stipendi non arrivavano, dovevo sostenere di mia tasca anche le spese di benzina ed autostrada. A quel punto, a gennaio, anche se quel personaggio fu mandato via, decisi di lasciare parchè ero psicologicamente molto provato. L’ho fatto con la morte nel cuore perché la maglia e la città sono parte di me. Ho preferito soffrire da solo, a casa, piuttosto che vedere altri sempre preferiti al sottoscritto”.
(Alfonso Caracciolo)