Dare continuità al calcio a Torre Annunziata. Questo l’obiettivo dei tifosi del Savoia dopo il terzo fallimento nel giro di appena quindici anni. “Non aspettiamo il solito mecenate di turno, perlopiù ‘straniero’ e che magari tanto tifoso dei bianchi non è. Realizziamo un progetto tutto torrese”. Questo in sintesi lo slogan sventolato ai quattro venti da parte della tifoseria. E così, due imprenditori locali, da alcuni anni vicini al Savoia anche economicamente, hanno deciso di coinvolgere le forze cittadine per ripartire quantomeno dal campionato di Eccellenza. Stiamo parlando dei fratelli Alfonso e Vincenzo Schettino, tifosi da sempre del vessillo biancoscudato. Purtroppo, Torre Annunziata non ha risposto come si sperava all’appello dei due giovani fratelli ed il progetto torrese è stato subito accantonato. A ridare speranza al popolo biancoscudato, Arnaldo Todisco, presidente del Campania/Ponticelli, che ha deciso di trasferire il ‘suo’ titolo nella città oplontina. Ventata di entusiasmo parzialmente smorzata da un mercato non ancora partito ma già oggetto di critiche e da una clamorosa decisione dell’ultima ora.
Ma andiamo con ordine e scopriamo cosa ‘bolle in pentola’ nelle parole di Alfonso Schettino.
“Facciamo un excursus di quanto accaduto da inizio giugno ad oggi. Sono stato il promotore del progetto ‘Torresi per il Savoia’: trenta quote da 8mila euro per ripartire almeno dal campionato di Eccellenza. Insieme a mio fratello Vincenzo, abbiamo assicurato le nostre dieci quote; il dottor Matachione ne avrebbe sottoscritte altre dieci qualora le restanti porzioni fossero state acquisite, cosa che non è accaduta in quanto la Torre Annunziata imprenditoriale e non solo non ha risposto al nostro appello. Il progetto è fallito prima ancor di cominciare. A quel punto siamo stati contattati dall’avvocato Todisco che si è detto interessato alla rinascita del Savoia. Ci siamo incontrati e sin da subito l’ex presidente del Campania/Ponticelli ha espresso la sua contrarietà al progetto torrese, paventandoci una nuova soluzione con la quale lui avrebbe ricoperto almeno il 51% delle quote societarie”.
Alla luce di questi cambiamenti, qual è la vostra attuale posizione, tenendo conto che insieme all’avvocato Riggi avete anche sostenuto le spese di fusione tra l’Oplonti Futsal e il Campania/Ponticelli per dar vita all’Oplonti Pro Savoia?
“Dal momento in cui è tramontato il nostro progetto, io e mio fratello ci riteniamo liberi. Mi spiego meglio: da tifosi non possiamo far altro che ringraziare Todisco che ha assicurato la continuità del calcio a Torre Annunziata ma da imprenditori stiamo valutando con attenzione se prendere parte a questo nuovo progetto”.
Ma non è tutto. A quanto pare Todisco ha offerto il 10% delle quote del Savoia al Comitato Antica Passione, su ‘consiglio’ di Ciro Blando, uomo di fiducia dell’avvocato napoletano e che con molta probabilità ricoprirà un ruolo nell’area tecnica. Cosa ne pensa?
“Ho appreso anche io questa notizia, non so quanto veritiera. Anche questa decisione sarà oggetto del prossimo incontro che avremo con l’avvocato”.
Ricordiamo che grazie ai fratelli Schettino il Savoia ha strappato il primo importante ‘si’ della nuova stagione, quello di Nino Guarro.
(Giovanni Caracciolo)