Un nome ‘nuovo’ irrompe nel futuro del Savoia. In realtà si tratterebbe di un ritorno. Stiamo parlando di Dario Pasquariello, l’imprenditore che ebbe il gran merito (fu chiamato a Torre da Felicio Ferraro) di far rinascere il Savoia nella caldissima estate del 2001 dopo il fallimento targato Pane che aveva rilevato la società dai fratelli Moxedano.
DALL’INTERNAPOLI AL SAVOIA – Pasquariello portò a Torre il titolo di Eccellenza dell’Internapoli. La denominazione fu subito cambiata in InterSavoia. A fine stagione l’immediata promozione in serie D e l’InterSavoia divenne S.S. Savoia. Con Urban in panchina, i bianchi raggiunsero anche la vetta, poi un calo e l’uscita dai play off. Subentrò Cucchi a chiudere la stagione. L’anno successivo Pasquariello venne affiancato da Nazario Matachione che prima rilevò il 15%, poi il 50%, divenendo successivamente socio unico.
PASQUARIELLO – Il nome di Dario Pasquariello si sta facendo insistente da qualche giorno. SoloSavoia ha contattato l’imprenditore che ci ha rilasciato un’intervista in esclusiva, ricca di importanti contenuti.
Il primo pensiero dell’ex presidente è rivolto alla piazza.
“La tifoseria torrese è ricca di amore, passione e trasporto per i colori del Savoia. Nella mia esperienza mi sono legato tantissimo a questa piazza. Impossibile non esserne coinvolto. Qui davvero respiri aria di calcio vero. Quanto accaduto quest’anno mi è dispiaciuto tantissimo. Aver visto l’epilogo di questa stagione mette davvero tristezza”.
ADESSO E’ ‘NO’ – Rumors vorrebbero che Pasquariello mercoledì sia a Torre Annunziata.
“Non ci sarò. Verrà il mio amico Scervini (diggì del Savoia di Pasquariello). E’ da qualche giorno che molti mi hanno contattato per parlare di Savoia. Io non ho mai illuso nessuno e non voglio farlo certo adesso, specie con una tifoseria come quella di Torre Annunziata che rispetto nel profondo. Per questo vi dico che al momento la mia risposta su un eventuale interesse per il Savoia è un secco no”.
E’ un ‘no’ definitivo?
“Parliamoci chiaro. La situazione in cui versa il Savoia è complicata. L’aver depositato i libri contabili in tribunale evidenzia uno stato di insolvenza. Pertanto ad horas vi confermo il mio totale diniego ma se emergeranno elementi di apertura, non mi tirerei indietro. Il Savoia è nel mio cuore”.
ANCHE IN LEGA PRO – Facciamo un piccolo passo in avanti. Alla luce dello scandalo scommesse che vede implicate ben 11 club del girone ‘C’, non si esclude che, a tempi da record, la giustizia sportiva faccia il suo corso, punendo con decorrenza immediata i colpevoli. In quel caso il Savoia potrebbe ritrovarsi nella concreta possibilità di essere ripescata.
Un suo eventuale impegno sarebbe solo per la D o anche per la lega Pro?
“Ribadendo il concetto che ho espresso prima, qualora il sottoscritto con un gruppo di amici decidessimo che vi sono le condizioni per far calcio a Torre ma senza voli pindarici, senza promettere la luna, mantenendo i piedi per terra e pianificando il futuro, Lega Pro o D non farebbe differenza”.
Nella sua precedente esperienza cedette la società a Nazario Matachione. L’imprenditore farmaceutico non ha mai nascosto, come lei, il forte legame con il Savoia. Qualora ci fosse la possibilità, potrebbe esserci una sinergia con Matachione?
“Non escludo nulla. Chi vuole il bene del Savoia che ben venga. Più ne siamo, meglio è. Ma non corriamo. C’è ancora tanta strada da fare. Poi vedremo”.
(Giuseppe D’Ambrosio)