UOMINI VERI. Una squadra dal cuore grande Il saluto del Savoia alla città. Scarpa: “Ci hanno fatto fuori. Sono pronto a restare anche in D”. Gragnaniello: “A Torre tanta passione nonostante le umiliazioni”. Papagni ringrazia con una lettera

http://www.solosavoia.it/2015/05/22/uomini-veri-una-squadra-dal-cuore-grande/

gragnaniello-scarpaUn altro momento di intensa e forte emozione si è vissuto questo pomeriggio al Giraud. Dopo il ‘saluto’ di ieri pomeriggio, cui è seguita un cena di tutto lo staff con l’incontro finale con i tifosi, questo pomeriggio, dieci calciatori hanno tenuto una conferenza stampa di circa mezz’ora nella quale è emersa, per l’ennesima volta, la grande dignità di questi ragazzi che pur senza stipendio da mesi, hanno onorato fino in fondo la casacca biancoscudata. Volti scuri, amareggiati per tutti. Il pianto finale di Sirigu la dice lunga sullo stato d’animo di una squadra che ha lottato contro tutto e tutti per arrivare alla salvezza sul campo. Purtroppo la giustizia sportiva di una calcio malato non poteva che dare seguito alle storture di un sistema giunto probabilmente al colmo della pazienza. E così l’ultima vergogna di stagione è stata inscenata con la retrocessione d’ufficio dei bianchi.

VOLEVANO FARCI FUORI – Il primo a prendere la parola è capitan Scarpa. Dal suo volto traspare tutta la delusione di questo assurdo momento.

“C’è tanta amarezza e delusione. Sono convinto che era tutto programmato. Volevano farci fuori. Dare questa sentenza ad appena due giorni dai play out lo ritengo come qualcosa di preparato a tavolino. Non ci volevano. E’ stata la pagina più triste di tutta la mia carriera. Tutti noi, lo staff e i collaboratori avremmo meritato di salvarci. Ci hanno fatto un’ingiustizia. E’ stato un anno difficilissimo. Sul campo abbiamo dato tutto. I miei compagni di squadra vanno solo elogiati”.

Scarpa è chiaro quando gli si chiede se l’assenza della società al dibattimento davanti all’Alta Corte del Coni abbia potuto spianare la strada alla Reggina, presentatasi a Roma in gran numero.

La società? Quale società? Credo che mercoledì sera già sapevano la decisione. Hanno rinviato di un giorno magari sperando che qualcuno della società si facesse avanti per tentare un intervento dell’ultimo momento. Ma non è stato così ed eccoci retrocessi in D”.

Scarpa pronto a ripartire dalla D.

“Io ci sono, lo sapete quanto tengo a questa maglia. Per gli altri non posso parlare, ovvio”.

HA PERSO IL SISTEMA – Si chiude così l’intervento del capitano. Tocca poi all’altro uomo simbolo di questa squadra, Raffaele Gragnaniello, che nel momento più delicato della stagione ha preso per mano i compagni ed è diventato il punto di riferimento di tutto lo spogliatoio. Un grande uomo, un grande atleta.

“Ieri sono stato malissimo. In molti hanno esultato. Più che soffermarmi sulla possibilità del ricorso, sull’assenza della società, su tutto quanto già sappiamo, vorrei evidenziare quello che secondo me è il punto focale dell’intera vicenda. Penso che qui abbiamo vinto un po’ tutti, chi ha perso è il sistema calcio in generale. Un sistema che avrebbe potuto cogliere al volo quanto stava offrendo il Savoia con la sua squadra, il suo staff, i suoi tifosi. Un esempio di correttezza e passione che in un contesto così vergognoso, rappresentava un punto dal quale ripartire. I tifosi hanno subìto umiliazioni di ogni genere con la chiusura dello stadio e tanti assurdi divieti, eppure hanno reagito in maniera assolutamente civile. Noi stavamo per giocarci i play out, un sogno che tutti noi volevamo vivere, ce l’hanno tolto. E allora penso che noi non siamo fatti per questo mondo, ci sentiamo estranei a questo ambiente. Non siamo scesi a compromessi con nessuno, neanche negli allenamenti, nessuno è caduto in tentazione. Penso che il calcio non vuole cambiare perchè altrimenti qui dovevano arrivare tutti per fare un spot su questo tipo di situazione. Noi domani eravamo pronti a riempire lo stadio pur sapendo che tra 15 giorni sarebbe finito tutto sul campo e saremmo falliti”.

RIMASTI SOLI – Le parole di Gragnaniello toccano nel profondo. Il portierone continua la sua lucidissima disamina sottolineando la totale assenza delle istituzioni e non solo.

“Abbiamo tentato di far parlare di noi in ogni modi. Ci siamo allenati in piazza, abbiamo corso per le strade della città per andare dal sindaco. Ma nessuno ha fatto niente, nessuno ha mosso un dito. Siamo rimasti soli. Dobbiamo ringraziare i componenti dello staff ed i dirigenti che sono rimasti con noi fino alla fine per non far mancare la loro presenza, tutte persone che hanno lavorato gratuitamente e senza contratto. Noi magari tra qualche tempo potremo riscuotere parte di quanto ci spettava. Ma loro no, ci hanno rimesso solamente comportandosi da grandi persone. Naturalmente un grazie particolare è per i tifosi per come ci ha ospitato questa città. Ognuno di noi ha ricevuto grandi testimonianze d’affetto. Si è costruito qualcosa di importante che ognuno di noi si porterà dentro”.

RICCHEZZA MORALE – Un ultimo passo riguarda gli ingaggi, i contratti.

“Qui ho instaurato rapporti importanti. Più vuote sono le tasche, più grande è il cuore. Qui mi sono arricchito da un punto di vista personale. I contratti li scrivi, determinate cose no. Qui tanta umanità e passione. I contratti lasciano il tempo che trovano e posso dirlo dopo nove mesi senza stipendio”.

LA LETTERA DI PAPAGNI – Oggi mister Papagni ed il diggì Carruezzo non c’erano, partiti in tarda mattinata per le rispettive residenze. Ma il tecnico di Bisceglie non è voluto andar via senza salutare, così attraverso l’Area Comunicazione, ha diffuso una lettere scritta di suo pugno con la quale ha voluto ringraziare tutti i protagonisti di quest’ avventura. Dai singoli giocatori che chiama per nome, ai medici Raiola, Campolongo e Ciniglio, al magazziniere, ai massaggiatori, con lo storico Andrea Vecchione ed il disponibilissimo Gigi Ferrara, allo staff tecnico, dal preparatore dei portieri Ammendola ai prof Tulino e Capistrano. Un pensiero per l’addetto stampa Rodolfo Nastro e per i segretari Tammaro e Sellitti. Poi un saluto a Tony Carruezzo al quale ha augurato un prestigiosa carriera. Infine, un invito ai tifosi ai quali ha ‘urlato’ di ‘non mollare mai’. Per lui l’esperienza con il Savoia rappresenta una delle più importanti sotto il profilo umano e professionale.

(Giuseppe D’Ambrosio)





Lascia un commento

I NOSTRI PARTNERS