CHE INGAGGI! Contratto super per Cipriani, minimo a Gragnaniello 181mila euro al centravanti ex Bologna autore di un solo gol in maglia bianca. 120mila euro a Sanseverino, 108 a Di Nunzio. Stipendio minimo per il portierone del Savoia, poco più di 20mila euro

http://www.solosavoia.it/2015/04/24/che-ingaggi-contratto-super-per-cipriani-minimo-a-gragnaniello/

maglione-conferenza“Sarà un mercato basato sull’austerity, terremo d’occhio i conti e punteremo sulla valorizzazione dei giovani”. Più e più volte nel corso dell’estate l’ex amministratore Maglione ripeteva questi concetti, paventando un campionato tranquillo sotto il profilo finanziario che, con i contributi della Lega per l’utilizzo dei giovani, avrebbe traghettato i bianchi fino al termine della stagione. Ebbene, dal leggere nel dettaglio i ‘numeri’ del Savoia che la società ha diffuso ieri sera, possiamo affermare che quelle parole dette hanno costituito la prima, grande, bugia di una stagione contraddistinta da tante menzogne.

MINIMI E MASSIMI – Scorrendo la lista degli ingaggi che ammontano ad un totale di 1.737.862,26 euro (compreso premi per i singoli e retribuzione per lo staff), cui aggiungere contributi e ritenute che avrebbero portato ad un costo complessivo che si aggira intorno ai 2.800.000,00 euro, vengono subito all’occhio alcune discrasie. Il più pagato è Giacomo Cipriani per lui complessivi 181.000,00 euro (compresi 54.500,00 di premi a presenza divisi in tre da 18.000 da corrispondere alla prima, quinta e decima presenza), un ingaggio da serie B, nonostante qualcuno abbia insistito parlando di contratto a gettoni (menzogna diffusa ad arte). Ma non possono passare sotto silenzio gli ingaggi di Giulio Sanseverino, 21 anni con 120.000,00 tutti per lui (per Maglione era il grande talento sottratto al Palermo!), stesso importo per il capitano Francesco Scarpa. 108.000,00 gli euro per Francesco Di Nunzio, altro flop del mercato di Maglione, poi ci sono i 98.500,00 di Matteo Di Piazza. Insomma, alla faccia della tanto proclamata politica dell’austerity, l’avvocato napoletano con soli cinque giocatori ha quasi sforato il budget assegnato. Se questi ‘massimi’ fanno rabbrividire, altrettanto sono i ‘minimi’. Su tutti Raffaele Gragnaniello, l’anima di questa squadra, il portierone dei bianchi che con professionalità ed una straordinaria carica umana sta portando per mano i compagni. A lui ‘solo’ 21.500,00 euro di ingaggio. Tutto ciò senza considerare che gli acquisti effettuati da Eupremio Carruezzo nel mercato di gennaio, questi davvero tesi all’austerity, nel complesso ammontano a 85.272,00 euro (9 giocatori), neanche la metà di quanto contrattualizzato da solo a Cipriani.

I CASI – Ma ancor più clamorosi degli ingaggi stratosferici di alcuni ‘big’, arrivano quelli delle ‘meteore’ in casa Savoia, che Maglione ha portato facendo sottoscrivere importanti contratti, salvo poi non vederli mai in campo. L’emblema della cattiva gestione è Milos Malivojevic, mai una presenza, neanche una panchina ma ben 16.500,00 di ingaggio. E poi c’è Fabris (5.000) e Perna (3530), insomma tutti soldi ‘regalati’ non si sa per quale ragione.

GLI ALLENATORI – Discorso a parte meritano gli allenatori. Il signor Aldo Papagni che sta vestendo il ruolo di tecnico e padre, trascinando i ragazzi ad una miracolosa salvezza, si è accontentato di 24.500,00 euro ed il suo secondo Gagliano di 6.500,00, cifre ben al di sotto del mercato e di quanto invece Maglione ha fatto sottoscrivere prima a Bucaro (84.000,00) e poi ad Ugolotti (108.340,00), con il suo secondo Andreozzi che ha firmato un contratto di ben 42.136,00 euro, praticamente il doppio di Gragnaniello!

LE COLPE – E qui viene la nota dolente. Principale responsabile è ovviamente Francesco Maglione. Lui in barba al budget assegnato dalla proprietà e delle affermazioni fatte davanti a tutta la stampa, ha sforato la quota massima di quasi il doppio. Ma responsabile è anche chi avrebbe dovuto vigilare o quanto meno verificare l’importo dei contratti. Ci riferiamo alla proprietà ed in primis al presidente Manca, è lui che ha scelto Maglione consegnandogli le ‘chiavi’ della cassa. Fidarsi così cecamente di Maglione, non chiedendo conto dell’importo dei singoli contratti, è stato quanto meno peccato di superficialità, pagato poi carissimo. In effetti Manca quando si è reso conto di ciò, lo scorso 16 settembre sfiduciò Maglione ma in quel contesto non ebbe la ‘forza’ e la totale convinzione per portare avanti quell’epurazione. L’avvocato ha così continuato a gestire da solo i conti, prendendo tempo, paventando di fantomatiche cordate pronte ad entrare, pagando gli stipendi di settembre e parte di quelli di ottobre con le anticipazioni del conto presso la Lega (andato poi in rosso e compensato con i successivi versamenti della Lega) fino alla conferenza di prima di Natale nella quale Maglione ebbe il coraggio di affermare che il Savoia era la società più pulita di tutta la C, quella con i conti in ordine, quella che aveva ricevuto i complimenti degli organismi di vigilanza. Naturalmente tutte inesattezze, come riscontrato dai deferimenti giunti e dalle penalizzazioni comminate. Poi il 29 dicembre si è avuta la definitiva revoca dall’incarico. Ma da allora la situazione, con il nuovo amministratore Piantoni, non è per nulla migliorata, anzi è andata deteriorandosi con il mancato pagamento di stipendi, contributi e ritenute, fino ad arrivare allo stato di insolvenza palesato con il comunicato di ieri sera.

(Redazione)





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