Il Savoia si arrende e porta i libri contabili in Tribunale. Dopo un lungo tira e molla, l’incontro di ieri sera tra i giocatori e l’amministratore Piantoni, ha indotto il presidente Quirico Manca a dar seguito a quanto dallo scorso 26 febbraio si chiedeva da più parti. Con un comunicato stampa, il Consorzio Stabile Segesta, socio unico del club torrese, alza bandiera bianca ed ammettendo il proprio assoluto stato di insolvenza, rende noto che sono state attivate le procedure per consegnare i libri contabili alla sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata. Il giorno della consegna è stato fissato per il prossimo 5 maggio. Allegato al comunicato il piano di riparto che evidenzia le decurtazioni ‘offerte’ ai singoli tesserati e collaboratori, dalle quali emerge lo spropositato numero di 46 calciatori a libro paga, senza considerare i tre allenatori che si sono susseguiti in questa assurda stagione.
IL COMUNICATO – Di seguito il testo integrale della nota stampa della proprietà:
‘Dallo scorso 29 dicembre 2014, la AC Savoia 1908 S.r.l. ha avuto un nuovo amministratore unico che ha provveduto ad una accurata ricognizione di tutta la situazione economica e finanziaria della società.
Contemporaneamente, sono state attivate diverse iniziative per l’ampliamento della compagine societaria, vista la disponibilità espressa dalla proprietà in più occasioni.
Al 24 febbraio 2015 è stata aperta l’assemblea societaria a norma dell’articolo 2447 del Codice Civile, circa l’inconsistenza patrimoniale.
Dallo stesso mese di febbraio si è tenuto un regolare contatto con la Lega PRO e con il suo Presidente, Mario Macalli per tenerli informati sulle evoluzioni della situazione societaria.
Nelle ultime settimane i contatti con la Lega PRO si sono intensificati per addivenire alla richiesta di escussione anticipata della fidejussione, allo scopo di poter soddisfare gli impegni con i calciatori e lo staff tecnico. Dell’iniziativa è stata informata la AIC.
In un incontro tenutosi a Firenze, lo scorso martedì 21 aprile, Lega PRO e AIC alla presenza del nostro Direttore Generale – Eupremio Carruezzo hanno ritenuto il piano di riparto della fidejussione una proposta sostenibile ed onorevole per la risoluzione delle pendenze con il personale della società Savoia.
Ieri 22 aprile 2015 la società Savoia ha convocato i rappresentanti dei propri tesserati ed ha ulteriormente ribadito le difficoltà in cui versa, soprattutto in relazione all’insostenibilità delle retribuzioni fissate in passato ed in deroga ai budget approvati dalla proprietà .
La società Savoia ha esposto la proposta di escussione della fidejussione prestata in favore della Lega a fronte delle spettanze dei tesserati, con versamento entro il mese corrente, delle somme a saldo e stralcio così come riportato nella tabella che si allega a questo comunicato. I soci inoltre, allo scopo di evitare il default, hanno evidenziato la rinuncia a crediti da essi vantati nei confronti del Savoia – per la somma di € 466.000,00 – in aggiunta alla copertura della fidejussione.
I tesserati hanno ritenuto opportuno rigettare la proposta. La società Savoia ha determinato di presentare istanza di fallimento in proprio per il prossimo 5 maggio 2015’.
LA PROCEDURA – Il Tribunale, una volta ricevuta la richiesta del debitore insolvente, dichiarerà aperta la procedura concorsuale e nominerà il giudice delegato ed uno o più curatori che sostituiranno l’imprenditore fallito nella gestione della società. Difatti, la sentenza che dichiara il fallimento priva dalla sua data il fallito dell’amministrazione e della disponibilità dei suoi beni esistenti alla data di dichiarazione di fallimento. Entro dieci giorni dalla pubblicazione della dichiarazione di fallimento viene convocata la prima assemblea dei creditori le cui competenze sono:
- decisione in merito all’affidamento dell’amministrazione del fallimento;
- nomina di una delegazione dei creditori;
- autorizzazione alla continuazione dell’attività del fallito, sotto il controllo e la responsabilità dell’amministrazione del fallimento.
LA FIDEJUSSIONE – Uno dei punti cardine della procedura fallimentare sarà la fidejussione, di fatto il cespite a credito di maggior valore della società fallita. Con l’apertura del fallimento la garanzia fidejussoria passerà automaticamente a far parte della massa fallimentare, in quanto il curatore procederà a fare ricognizione dei crediti presso la Lega e gli istituti di credito, oltre che da eventuali sponsor. Sarà poi lo stesso curatore, sentita la Lega (creditore diretto a prima richiesta della fidejussione), a chiederne l’escussione per pagare i calciatori ed i dipendenti con contratto depositato, in proporzione a quanto di loro spettanza sui contratti stessi.
FONDO DI GARANZIA – Una volta aperto il fallimento, i giocatori per vedersi garantita un’ulteriore soddisfazione del proprio credito potranno adire il Fondo di Garanzia presso la Lega Pro, costituito dai versamenti di tutti gli atleti, in percentuale con i loro ingaggi.
IL CAMPIONATO – E la stagione? A questo punto è tutto da verificare se il Savoia potrà terminare il campionato, a cominciare dalla gara di sabato. Con l’atto della proprietà, la stessa si tira definitivamente fuori da qualsiasi erogazione per pagare i fornitori, compresi quelli che rendono possibile lo svolgimento dei singoli incontri (steward, ambulanza, impianto audio, vigili del fuoco). A questo punto il rischio di non poter giocare è concreto per mancanza fondi, anche alla luce dei mancati incassi determinati dalle ordinanze del Prefetto di Napoli per le ultime tre gare. Bisognerà capire cosa intende fare la Lega per la quale un Savoia che non gioca più rappresenterebbe, parole di Macalli, “un disastro”. Fino al 5 maggio è possibile giungere ad un accordo pre-concorsuale che eviterebbe la procedura, dopo sarà tutto nelle mani del Tribunale.
(Redazione)