Reggina-Savoia rischia di passare alla storia come la gara tra le ‘penalizzate’ di questa assurda Lega Pro. I 16 punti di penalizzazione complessivi degli amaranto ed i 4 dei bianchi, hanno inesorabilmente modificato la classifica che, al momento, vede le due squadre occupare gli ultimi due posti, con i reggini matematicamente in D. I bianchi non hanno mai vinto, né pareggiato a Reggio: 8 gare, altrettante sconfitte con soli tre gol messi a segno.
L’IRA DI FOTI – L’attuale classifica è sub judice. Il presidente calabrese Lillo Foti è intenzionato ad andare fino in fondo per farsi restituire i punti sottratti.
Lo abbiamo contattato telefonicamente e lui con garbo ci ha risposto.
“Sono troppo deluso, amareggiato, sto per iniziare una battaglia per salvare la Reggina. Non me la sento di dire altro”.
Poche parole ma dal grande significato. A Reggio il Savoia non troverà una squadra alla sbando ma una compagine ‘arrabbiata’, pronta a vendere cara la pelle. Sarà sicuramente battaglia.
I NUMERI – I dati statistici della Reggina sono impietosi. 10 i punti in classifica nonostante i 26 conquistati sul campo. La giustizia sportiva è stata inesorabile (si parla di un ulteriore -6 per un intrigo ‘internazionale’ sulla vendita di un calciatore). 6 sono le vittorie, 8 i pareggi, ben 20 le sconfitte. 24 i gol realizzati, 53 quelli subiti che fanno degli amaranto la peggior difesa del campionato. Quasi tutti i punti sono stati conquistati al ‘Granillo’, dove però si registrano 7 sconfitte. I reggini vengono da tre sconfitte consecutive che hanno ulteriormente complicato una classifica già deficitaria. A gennaio sono arrivati nomi altisonanti ma poco è cambiato.
LA STORIA RACCONTA – La sfida con la Reggina inizia nella stagione agonistica 1930-‘31, Campionato di Prima Divisione (paragonabile all’attuale Lega Pro).
La partita è in programma il 26 ottobre 1930, alla quinta giornata, ma si gioca il 14 dicembre dello stesso anno. Gli amaranto vincono nettamente (3-0) con gol di Camussi, Dossena e Bertini.
Anche nella stagione successiva, sempre in Prima Divisione, il Fascio Sportivo Savoia, guidato dal tecnico livornese Mario Piselli, perde in terra calabra (2-0). Era il 4 maggio 1932, venticinquesima giornata.
Si salta un campionato, le due squadre si ritrovano a Reggio Calabria il 19 novembre 1933, sempre in Prima Divisione. Vincono i padroni di casa grazie alla doppietta di Faccenda; di Ravizzoli il gol del momentaneo pareggio.
Nell’ultimo campionato di Prima Divisione, edizione 1934-‘35, il Fascio Sportivo Savoia è costretto a soccombere ancora (3-2), all’ottava giornata, 16 dicembre 1934. Partita avvincente e combattuta. Vantaggio calabrese di Rossi, raddoppio di Bolognesi, sul finire del primo tempo accorcia le distanze Dante Rossi (II) e prima del duplice fischio pareggia Silvano. Di Cara (65’) il gol della vittoria della Reggina.
Reggio Calabria si conferma campo tabù nella stagione 1948-‘49, Serie C. Alla ventisettesima giornata arriva la US Torrese, era il 3 aprile 1949. Un gol dell’ala sinistra Sperti basta agli amaranto per vincere la sfida. Più netta la sconfitta nella stagione successiva. Il 26 febbraio 1950 la Reggina vince tre a zero con gol firmati da Ferrari, Beghi e Korostolev.
La penultima volta è la più amara. Si giocò a Reggio Calabria il 4 febbraio 1951, ventesima giornata del Campionato di serie C. La Torrese dei presidenti Salvatore Izzo e Pasquale Monaco, guidata dal tecnico Rico Colombari, perde nettamente (5-0) sotto i colpi di Andreoli, Korostolev, D’Alconzo, Coltella e Beghi.
In Quarta Serie (attuale serie D) l’ultimo incrocio tra bianchi ed amaranto.
All’undicesima giornata, il 5 dicembre 1954, la formazione torrese, guidata da Secondo Rossi, indimenticata bandiera del sodalizio biancoscudato (111 presenze e 45 gol realizzati), perde di misura (1-0) proprio all’ultimo minuto. Il gol fu realizzato da Del Negro.
Dopo 60 anni si ritorna a Reggio Calabria. Il Savoia non ha mai conquistato un punto. E’ giunta l’ora di sfatare questo tabù.
(Giuseppe Lucibelli)