In estate per lui si paventava la serie B. Lo cercavano il Cittadella, il Latina e, udite, udite, addirittura la capolista Carpi. Alla fine la spunta il Savoia per quegli inestricabili giochi di mercato. Un acquisto di sicuro spessore per il club torrese che dopo quattordici anni si riaffaccia in Lega Pro. E invece, Nicola Malaccari (nella foto) si è rivelato poco più che una meteora nella galassia bianca.
Ci puoi spiegare il perché di questa involuzione?
“Sono stati sei mesi molto complicati per me e per la squadra. Nulla è andato per il verso giusto e gli entusiasmi iniziali si sono presto spenti per mancanza di risultati. Diciamo anche che eravamo mentalmente deboli e non abbiamo saputo reagire alle avversità. Per quanto mi riguarda, mi sono sempre messo a diposizione del mister, Bucaro prima, Ugolotti poi, ma cambiare modulo ad ogni partita non mi ha giovato. Se avessimo avuto una certa stabilità negli schemi, sicuramente avrei potuto dare di più”.
Poi il passaggio alla Paganese dove sei diventato un punto di forza.
“Mi sento un altro giocatore. Sono certamente più tranquillo e questo mi permette di esprimermi meglio anche se, purtroppo, in questo periodo ci gira male sia pure per colpe relative. Domenica a Barletta, per esempio, il pareggio era senz’altro alla nostra portata contro una squadra che non ha fatto nulla di trascendentale. E invece, sappiamo com’è andata”.
Torniamo al Savoia. Perché hai preferito lasciare la maglia bianca?
“A Torre mi sono sentito “non voluto”, non ero a mio agio e in più cominciavano ad avvertirsi i primi scricchiolii societari; vivere a cinquecento chilometri di distanza senza stipendio e con la difficoltà a pagare l’affitto non è cosa semplice. Sono stati questi i motivi che mi hanno spinto altrove”.
Ti aspettavi una Paganese in difficoltà in questa fase del campionato?
“Sinceramente no. Quando sono arrivato c’era un ambiente galvanizzato per le ottime prestazioni che avevano lanciato in classifica la Paganese. Il mercato di gennaio, però, ha stravolto la rosa e mister Sottil si è trovato in pratica con una squadra nuova che giocoforza ha impiegato del tempo per trovare la giusta amalgama. Inoltre, come dicevo poc’anzi, in alcune partite siamo stati davvero sfortunati perdendo per strada punti preziosi”.
Quali sono le caratteristiche nel gioco degli azzurrostellati?
“Agonismo e corsa sono le nostre doti migliori”.
Che partita ti aspetti sabato?
“Il Savoia viene da un risultato positivo ed una buona prestazione. Mi sembra molto diverso da quello in cui militavo io. Sarà sicuramente una battaglia perché ambedue abbiamo bisogno di punti. A noi tocca fare la partita. L’importante sarà non perdere ma se vogliamo imporci dobbiamo guardare alla prestazione offerta contro l’Ischia (4-0 per la Paganese, ndr)”.
Contrattualmente come sei messo?
“Nessun problema. Ho ancora un anno di contratto con la Paganese, qui sto bene e penso di rimanerci”.
(Matteo Potenzieri)