La decisione è presa. I giocatori hanno messo in mora il Savoia. Umberto Calcagno, vice presidente dell’Assocalciatori, ce lo aveva anticipato questa mattina. Gli inviati dell’A.I.C., Danilo Coppola e l’avvocato Piscini, hanno consigliato alla squadra di procedere con questo passo ufficiale che giunge come una sorta di ‘atto dovuto’ per tutelarsi sui termini del contratto.
LA MESSA IN MORA – Si tratta di un procedimento previsto dall’articolo 1219 del codice civile. Consta di una forma scritta, in genere una lettera raccomandata, che consente al creditore di somme, in questo caso i calciatori, di intimare ufficialmente alla controparte, la proprietà, l’adempimento agli emolumenti previsto nel contratto depositato in Lega. La lettera deve essere incisiva e contenere: la descrizione dei fatti che danno diritto all’adempimento, la precisa richiesta oggetto della lettera, la fissazione di un termine entro il quale controparte deve adempiere con l’avvertimento che, in caso di persistente violazione dei propri obblighi, si adirà il Collegio Arbitrale. Nel caso del Savoia il termine è fissato in 20 giorni dal recapito della raccomandata. Dunque, con la lettera di messa in mora, i calciatori ‘avvertono’ la società e successivamente gli organi federali del mancato adempimento.
LE CONSEGUENZE – La messa in mora non porta ad ulteriori punti di penalizzazione che sono oggetto di un procedimento autonomo. Difatti, il mancato pagamento degli stipendi, a seguito della verifica della società di revisione incaricata dalla Co.Vi.Soc, ha determinato la segnalazione alla Procura Federale. Da qui il deferimento e la successiva instaurazione di un giudizio innanzi al Tribunale Federale presso la F.I.G.C. che comminerà le penalizzazioni. La messa in mora ha come conseguenza quella di ‘liberare’ i calciatori al 30 giugno, facendo venir meno il vincolo contrattuale (quasi tutti hanno un biennale) attraverso uno svincolo automatico, conseguente alla risoluzione del contratto per mancato adempimento di una delle parti (in questo caso il Savoia).
LA FIDEJUSSIONE – La messa in mora è autonoma anche dall’escussione della fidejussione che nasce dalla segnalazione alla Lega da parte della società di revisione incaricata. In questo caso, acclarato il mancato pagamento, la Lega Pro, creditrice diretta ed a prima richiesta, può ottenere dall’istituto di credito garante l’escussione. Qui c’è da vedere se la soddisfazione per i calciatori si avrà prima del termine della stagione, come impegno di Macalli, oppure solo trascorso il 30 giugno come ritiene l’A.I.C..
(Redazione)