Il Savoia rischia grosso. L’esito della riunione che si è tenuta questa sera in un hotel di Cava de’ Tirreni getta nubi nerissime sul futuro del club. Il faccia a faccia tra proprietà e squadra non ha sortito gli effetti sperati. Tante e delle più disparate erano state le voci che avevano preceduto l’incontro ma nessuno sperava che la conclusione fosse così negativa.
LE PAROLE DI MANCA – Queste le dichiarazioni-fiume del presidente al termine del tesissimo incontro durato oltre un’ora.
“Questa sera non sono venuto per contrattare qualcosa. Ho chiesto alla squadra di darmi tempo per raddrizzare la barca. Ho fissato da qui ad un mese, dopo i prossimi cinque incontri, una risposta definitiva. Magari avremmo potuto rivederci tra due settimane per verificare l’andamento dei fatti. Sono stato chiaro, al momento non sono nelle condizioni di potermi assumere impegni con nessuno, non esistono le possibilità economiche per pagare i calciatori. Questa è la verità. Per tale motivo ho chiesto tempo per continuare a sondare alternative che possano permettermi di superare questo stallo”.
Manca non sa cosa decideranno i giocatori.
“A fine incontro sono andati tutti via senza dir nulla. Qualche giocatore (Di Piazza e Corsetti ndr) ha espresso la propria tesi, per il resto non ho recepito una presa di posizione collettiva. Certo, comprendo le loro esigenze ma non sono nelle condizioni di poter far nulla. Non immagino quale sia la loro decisione”.
L’ESITO – Una rottura definitiva dunque non c’è stata ma dalle dichiarazioni che ci ha rilasciato Manca si capisce che la situazione è molto complicata. I giocatori (erano presenti quasi tutti, compreso mister Papagni) auspicavano di poter ricevere rassicurazioni sulla questione economica ma la delusione è stata grande dopo quanto asserito dal presidente
LE PROSPETTIVE – A soli due giorni dal difficilissimo derby con la Salernitana c’è da chiedersi con quale spirito i giocatori scenderanno in campo domenica pomeriggio e nelle successive gare. Non sarà certo facile anche perché ognuno dovrà stabilire cosa fare. C’è il rischio di una messa in mora collettiva che potrebbe portare allo stato di liquidazione della società con la nomina di un curatore. In quel caso la proprietà avrebbe tempo fino al 30 giugno per rientrare nei debiti e ripristinare una gestione ordinaria, cosa che al momento sembra alquanto improbabile. Forse qualche giocatore andrà via, probabilmente la maggioranza deciderà di restare e proseguire ma queste, al momento, sono solo ipotesi. Fuori dubbio che domenica la squadra scenderà in campo. Ormai il sogno Lega Pro si sta trasformando in un vero e proprio incubo ad occhi aperti con un finale che mette solo i brividi ad immaginarlo. Ancora una volta Torre Annunziata e la sua tifoseria pagano colpe non proprie sulla loro pelle.
(Alfonso Caracciolo)
