Dopo la bella prova offerta contro la capolista, il Savoia torna nell’inedito anticipo del venerdì sulla ‘terra’ per affrontare una diretta concorrente per la lotta salvezza. L’AVVERSARIO DI TURNO è l’Aversa Normanna che segue i bianchi in graduatoria. Unica squadra battuta a domicilio nel girone d’andata (0-2), i granata di patron Spezzaferri si sono rivoluzionati in questo mercato di riparazione ed oggi contano una rosa di ben 35 elementi, uno sproposito per la categoria. Dopo i numeri ed i precedenti abbiamo ascoltato uno dei tre ex di turno, ci riferiamo al difensore Simone Petriccuolo (nella foto). Gli altri due sono mister Sasà Marra ed il terzino Luca Viglietti.
I NUMERI – 12 punti in classifica, uno in più del fanalino di coda Reggina, distante 12 punti dalla zona salvezza. Il campionato dell’Aversa, che è stata ripescata in Lega Pro dopo la retrocessione dello scorso anno, non è per niente semplice. Una sola vittoria in 22 turni (3-1 sulla Lupa Roma alla 18a) poi 9 pareggi e ben 12 sconfitte. 17 le reti realizzate, ben 32 quelle subite. Eppure i normanni hanno trovato in De Vena, 7 reti, il goleador principe. Venerdì sera mancheranno gli squalificati Catinali e Capua.
I PRECEDENTI (A Cura di Giuseppe Lucibelli) – La prima volta contro l’Aversa risale alla lontana stagione 1926-‘27, campionato di Seconda Divisione. E’ la stagione della riforma del calcio italiano. Il massimo campionato diventa Divisione Nazionale con due gironi di dieci squadre, eliminate le due Leghe, Nord e Sud. Dopo cinque campionati nella massima serie il Savoia riparte dal basso. L’iscrizione al campionato di Seconda Divisione rappresenta uno smacco per i torresi, ma dopo la scomparsa del club dalle scene calcistiche non ci si poteva aspettare di più. La rinascita porta la firma del presidente Teodoro Voiello. La corsa del Savoia verso la Prima Divisione si ferma a Roma, nello spareggio con il Terni, datato 17 luglio 1927 (1-0). Nel campionato uno score da record per i bianchi, ritornati protagonisti: 11 vittorie ed un pareggio, 40 gol all’attivo, solo 7 al passivo.
Il 6 febbraio 1927, alla settima giornata, al campo “Oncino”, arriva l’Aversana, battuta con un eclatante 7-2. Cinquina di Balzano, gol di Maresca e Iesi per l’Unione Sportiva Savoia, di Scalzone e D’Errico i gol granata. Da allora il Savoia non ha più incontrato una squadra di Aversa. Dopo quasi ottant’anni, il Savoia incrocia di nuovo i “normanni”. E’ il 19 febbraio 2006, settima giornata di ritorno del campionato di serie D girone H. Al “Giraud” finisce 1-1. L’allenatore dei bianchi è Lazic. In campo c’è anche Antonio Marasco, ritornato a Torre Annunziata dopo la lunga squalifica.
I gol arrivano nella ripresa. Proprio capitan Marasco porta in vantaggio i bianchi (15’), pareggia l’Aversa, in pieno recupero, con un gol dell’esterno sinistro Esposito (50’s.t.).
Sempre nel Girone H della serie D, stagione 2007/’08, l’ultimo derby delle due squadre campane.
Si gioca prima ad Aversa, nel girone di ritorno il 10 febbraio 2008 arriva a Torre Annunziata la corazzata del presidente Spezzaferri e del tecnico Raffaele Sergio (subentrato a Gigi Boccolini). Per i ragazzi di Sergio La Cava non c’è partita. Al 32’ vantaggio di Sarli, al 4’ della ripresa il colpo del KO inferto dall’ex Antonio Marasco. In quella stagione l’Aversa Normanna sarà promossa in C2. E da allora non ha lasciato più il calcio professionistico. Nella gara d’andata il Savoia, guidato da Giovanni Bucaro, colse la prima vittoria stagionale (0-2). Quella di venerdì sarà l’ottava sfida tra le due squadre.
L’EX PETRICCIUOLO – Destinato alla Juve Stabia dalla Roma, nel cui settore giovanile è cresciuto, Vincenzo Feola riuscì a strapparlo alle vespe collocandolo come under sulla fascia destra di un 4-2-3-1 da record come quello del Savoia edizione 2013-‘14. Figurativamente, la sua consacrazione a gioiellino la si può collocare in una piovosa giornata di febbraio dello scorso anno quando a San Giuliano Terme, contro l’Atalanta, nel torneo di Viareggio ‘Coppa Carnevale’, lasciò partire un destro potentissimo a incrociare da fuori area che si spense nella rete bergamasca per quello che fu il momentaneo pareggio della Rappresentativa di serie D. Una partita monstre, quella di Simone Petricciuolo che sfoderò tutto il meglio del suo repertorio impressionando più di qualche osservatore. Brescia, Palermo e Avellino si fiondarono su di lui ma la spuntò il club irpino. Da non dimenticare neanche il gol da centrocampo che segnò il 3-3 in quel di Cava.
Simone, ti aspettavi qualcosa di più dall’esperienza con i biancoverdi?
“Ho firmato un triennale con la società del presidente Taccone collezionando cinque presenze in campionato ed una in Coppa Italia. Ho sempre fornito il mio contributo ricevendo unanimi apprezzamenti dagli addetti ai lavori e dalla tifoseria. Tuttavia, sentivo il bisogno di giocare con maggiore continuità e ho chiesto di poter andare altrove in prestito. L’Avellino mi ha accontentato”.
Perché all’Aversa, squadra che lotta nei bassifondi del girone?
“Avevo anche altre richieste da club di Lega Pro ma, d’accordo con il mio procuratore, ho scelto i normanni per una serie di motivi: conoscevo Marra ed il presidente Spezzaferri; ho creduto sin da subito nel progetto salvezza dell’Aversa e anche perché tra il club granata e l’Avellino corrono buoni rapporti, cosa che ha facilitato il chiudersi della trattativa”.
Domenica scorsa avete subìto l’ennesimo ko in casa, sia pure di rigore, ad opera di una big come la Salernitana. Qualche rammarico?
“Molto rammarico. Abbiamo creato diverse palle gol non sfruttate giocando senza timori reverenziali. Del resto, la Salernitana non mi ha destato grande impressione, probabilmente non era in giornata e questo non fa che aumentare l’amarezza per non essere riusciti a concretizzare. Ho rivisto le stesse scene del match con il Lamezia: noi a fare la partita, gli avversari a punirci”
Venerdi scendi al Giraud, il tuo vecchio stadio, contro la tua vecchia maglia.
“Sarò sicuramente emozionatissimo. Serbo un grandissimo ricordo della splendida cavalcata dello scorso anno, per non dire che rincontrerò amici come Gargiulo, Scarpa e Panariello. E i tifosi? Come dimenticarli? Con loro ho un rapporto speciale”.
Sei stato uno dei primi ad andare via, perché?
“Dopo il torneo di Viareggio sono stato contattato da parecchi club di serie superiore e per un giovane, continuare e crescere è importante”.
Che partita ti aspetti con i bianchi?
“Troveremo certamente un ambiente caldissimo. Non prevedo una bella partita perché si giocherà molto sull’agonismo, i punti in palio sono troppo pesanti per entrambe”.
Il tuo futuro?
“Fino a giugno penserò esclusivamente all’Aversa ed a giocare quante più partite possibile al meglio delle mie possibilità. Questo mi permetterà di rientrare ad Avellino a giocarmi le mie chanches in una categoria importante”.
(Matteo Potenzieri)