Scoppia il caso Di Nunzio. Il difensore ex Stabia e Sorrento ha presentato formale richiesta di messa in mora nei confronti del Savoia calcio. Un atto molto grave che potrebbe comportare penalizazioni al club torrese.
LA RICHIESTA – Il giocatore lamenterebbe la mancata corresponsione di parte degli stipendi, accampando l’accordo collettivo di categoria relativo agli emolumenti.
LA POSIZIONE DEL SAVOIA – Il Savoia ha tempo 20 giorni dal ricevimento della messa in mora per proporre le sue repliche. La società porterà avanti la tesi, tra l’altra pacificamente utilizzata da quasi tutti i club professionistici, di potersi mettere in regola fino a febbraio 2015, bloccando di fatti la richiesta di Di Nunzio.
IL RISCHIO – Nella peggiore delle ipotesi, sulla carta, il Savoia con il suo amministratore potrebbero essere deferiti dalla procura Federale per responsabilità oggettiva. La richiesta del Procuratore potrebbe riguardare sia un’ammenda che una inibizione al dott. Piantoni, fino alla richiesta di punti di penalizzazione da scontare nell’attuale campionato. Sarebbe poi il Tribunale Disciplinare Federale a decidere in prima istanza. Ma questa al momento resta un’ipotesi di scuola.
Carruezzo tranquillizza i tifosi.
“Se dovesse arrivare la richiesta di messa in mora, significa che dovremo anticipare a Di Nunzio quanto gli avremmo corrisposto entro il mese di febbraio, così come previsto dall’accordo cui hanno aderito la maggior parte delle società di Lega Pro. Non c’è alcun rischio di penalizzazioni o deferimento. Noi siamo tranquilli. E’ solo una brutta pagina che Torre ed i suoi tifosi non meritano. Mi dispiace davvero ma supereremo anche questa”.
Di Nunzio da circa un mese non si presenta agli allenamenti, sta continuando ad inviare certificati medici. Tra l’altro il calciatore si è rifiutato di partire per Messina per la trasferta dello scorso 6 gennaio.
(Redazione)