Da tre settimane è al lavoro per ‘ricostruire’ dalle fondamenta l’edificio Savoia pesantemente provato dai mesi di gestione Maglione. Un compito importante, delicato, difficile. Eupremio Carruezzo (nella foto) ha accettato la sfida lanciata dal presidente Manca che lo ha voluto alla base del nuovo corso. Tony, bandiera dei bianchi di fine anni novanta, si è tuffato nell’impresa con la stessa determinazione che metteva sul terreno di gioco. Il direttore generale dei bianchi ha rilasciato a SoloSavoia.it un’intervista ‘completa’. Si è parlato di gestione, di mercato, dei ‘casi’ Cipriani e Di Piazza, dell’esempio rappresentato da Ciccio Scarpa. Insomma, vere e proprie confessioni che chiariscono l’attuale situazione. C’è poi il rischio ‘messa in mora’ minacciato da Di Nunzio, spauracchio di cattivo gusto.
IL DERBY – Ancora negli occhi il bellissimo spettacolo dato dalle due tifoserie al ‘Vigorito’ che hanno fatto da cornice ad una positiva prestazione dei bianchi sul campo.
“E’ stato tutto perfetto, tranne che per il risultato. Uscire tra i complimenti di tutti ma sconfitti non basta. Abbiamo tenuto testa alla capolista ed avremmo meritato di far punti. Purtroppo siamo stati puniti da un rigore che non c’era e così non va bene. Un grazie particolare va comunque alle due tifoserie. E’ stata emozioante la scena finale con la quale i giocatori sanniti si sono recati verso la nostra curva per applaudirci. Questo è il calcio da esportare e da far vedere ai bambini”.
IL PUNTO SUL MERCATO – Da direttore generale, Carruezzo non ha ancora messo mano alla macchina organizzativa. Da inizio gennaio e fino a lunedì 2 febbraio il suo interesse sarà puntato unicamente alle trattative di mercato.
A che punto siamo?
“Direi a buon punto. Abbiamo acquisito giovani molto interessanti che come avete potuto vedere sia con il Lamezia che con il Benevento hanno una buona dose di personalità. Sono soddisfatto di quanto fatto tenendo conto del rispetto delle politiche di bilancio imposte dalla proprietà. Ribadisco che la salvezza del Savoia, oltre che sul campo, passa per il risanamento economico. I contratti spropositati fatti sottoscrivere precedentemente costituiscono un peso non indifferente”.
Tutto passa per Papagni.
“Conosco Aldo da una vita, c’è sempre stata stima reciproca. E’ bastato guardarci negli occhi per capire che lui è l’uomo giusto per salvare il Savoia. E’ un gran motivatore e tutti i giocatori che stanno arrivando si stanno immedesimando nella mentalità del tecnico. Come me, anche lui ha accettato questa sfida con grinta ed entusiasmo, la stessa che pretendiamo dai nuovo acquisti e che abbiamo ritrovato in chi è rimasto”.
GLI OBIETTIVI – Da quanto si è visto il reparto arretrato è a posto, forse potrebbe esserci un ultimo intervento sulla fascia destra, manca però qualcosa a centrocampo e specialmente in attacco.
“Sono questi i nostri obiettivi. In questa settimana puntiamo uno, due centrocampisti ed un attaccante di esperienza che ci dia la giusta concretezza sotto porta. Sono fiducioso ma è ovvio che mentre in mediana ci sono pochi problemi perché abbiamo possibilità di operare anche economicamente, in avanti Di Piazza e Cipriani costituiscono elementi da tenere ben presenti e sui quali lavorerò giorno e notte”.
Quale dei due è il ‘caso’ più difficile?
“Sono due situazioni diverse. Di Piazza è infortunato e per questo le società che si erano fatte avanti, al momento dello stop, sono scappate via. Le capsico, probabilmente anche noi avremmo fatto lo stesso. Per Cipriani la questione è diversa. Il suo mercato non è facile perchè ha un ingaggio molto importante. Da parte nostra se il giocatore vorrà rimettersi in gioco, dimostrando di tenerci alla nuova maglia, potrebbe ridurre le proprie pretese e rivedere il suo ingaggio. C’è una settimana per trovare un accordo, ci spero”.
SoloSavoia ha lanciato in anteprima i nomi di un attaccante ed un centrocampista. Si tratta della punta croata Ivan Lendric e di Gabriele Boilini della Lucchese.
Quanto ci siamo andati vicino?
“Direi che avete individuato due nomi giusti. Per Boilini siamo vicini alla chiusura della trattativa. Lendric è un nostro obiettivo primario, ma fin quando non risolveremo le situazioni riguardanti Di Piazza e Cipriani, il croato è fuori dal nostro budget. E’ evidente che se si liberasse spazio, lui sarebbe il nostro obiettivo”.
GLI OPPOSTI – In questo Savoia ci sono due ‘casi limite’ uno in positivo, l’altro in negativo. Ci riferiamo a Francesco Scarpa ed a Francesco Di Nunzio.
Cominciamo dal capitano. Recentemente il suo procuratore è stato a Torre. E’ vero che si è ridotto l’ingaggio?
“Scarpa è un ragazzo eccezionale. E’ l’anima di questo Savoia, non a parole ma con i fatti concreti. Ha questa maglia, questo scudo attaccato alla pelle. Ha dato massima disponibilità alle nostre richieste e questo gli fa onore anche perchè c’erano molte società che gli facevano la corte. Un vero esempio che ci inorgoglisce. Era un ragazzino quando io giocavo nel Savoia e nei suoi occhi già si vedeva quanto ci tenesse a questa maglia. E’ un grande”.
Esempio opposto è Di Nunzio.
“Proprio così. Per me è l’emblema del perché il Savoia si trova nell’attuale posizione di classifica. Al nostro arrivo non ha voluto neanche parlare con la proprietà. Ha alzato un muro pensando solo ai soldi. A livello umano mi ha deluso, come giocatore non credo che in questi mesi avesse fatto sfaceli. Chi è arrivato ha valori assolutamente diversi”.
(Giovanni Caracciolo)