Il saluto degli ultras. Ennio Calabrese per la Curva Sud Benevento, Ciro Amore, il ‘Polacco’, per la Curva Sud Savoia. Due esponenti del tifo organizzato che si salutano a distanza in attesa di abbracciarsi domani pomeriggio e rispondono alle domande di SoloSavoia.it e Beneventofree.it nell’ultima ‘puntata’ del nostro SPECIALE DERBY. Dopo aver confrontato Eusepi a Gragnaniello, Brini a Papagni, stasera chiudiamo con il fraterno saluto tra le due tifoserie. Segue poi il bellissimo messaggio che la Curva Sud sannita ha inviato alle nostre testate per ‘salutare’ l’inossidabile gemellaggio tra le due tifoserie.
SALUTO TRA ULTRAS – Ecco le domande rivolte a Ciro ed Ennio. Risposte simili a denotare la strettissima unità d’intenti tra il popolo biancoscudato e quello giallorosso.
Cosa rappresenta questo gemellaggio per la tifoseria?
CIRO – “E’ un gemellaggio bellissimo nato nel 1995 durante i play-off di C2. Quest’anno ricorre il ventennale e vederci ancora uniti come tanti anni fa è qualcosa di unico che va al di là di ogni confine”.
ENNIO – “Rappresenta un qualcosa di unico. Per noi quello con il Savoia è l’unico gemellaggio e il fatto che duri da circa vent’anni testimonia come sia abbastanza forte. Con i fratelli oplontini c’è un rapporto che va ben oltre lo sport”.
Cosa vi lega alla tifoseria del Savoia/Benevento?
CIRO – “Il gemellaggio è nato grazie ai nostri tifosi storici. Sono stati i componenti del Club Fedelissimi a volerlo e da allora le generazioni che sono seguite lo hanno confermato. Il bello è che non ci vediamo solo quando si affrontano Savoia e Benevento ma anche per le gare contro altri avversari. Spesso ci rechiamo al ‘Vigorito’ come i fratelli di Benevento vengono al Giraud. Ma non solo, l’amicizia è così forte che durante l’anno ci alterniamo in visite di piacere. Sono ragazzi eccezionali che rispettiamo profondamente. E’ un legame così forte e pulito che non saprei come definirlo tanto è straordinario”.
ENNIO – “Una vera e propria fratellanza. E’ difficile da spiegare un rapporto così forte. Se un beneventano, che magari non è neanche tifoso, si reca a Torre Annunziata viene accolto come uno di famiglia e lo stesso vale per noi. Esiste un legame viscerale che non verrà mai spezzato e questo è testimoniato anche dai continui scambi di visita effettuati non solo in questa stagione, ma anche in passato. Accorrete in massa come è da vostra abitudine. Ci aspetta una giornata all’insegna della fratellanza così come accaduto nella gara di andata. Un solo grido si alzerà al cielo: Torre Annunziata e Benevento!”.
IL MESSAGGIO DELLA SUD DI BENEVENTO – Ecco il testo integrale del messaggio che la Curva Sud di Benevento ha inviato a SoloSavoia.it e Beneventofree.it per ‘raccontare’ il proprio pensiero sul gemellaggio.
Benevento e Torre Annunziata. Due città, due popoli, culture diverse, diverse tradizioni. Entroterra da un lato, mare dall’altro. Affidandosi a questa prospettiva di prima istanza, nulla sembrerebbe accomunare due realtà geograficamente vicine, ma profondamente distanti nell’origine storica. Starete chiedendovi il perché di questa analisi o quale sia il motivo per il quale l’apertura di questo racconto tenda a sottolineare ciò che divide le due città e non ciò che le unisce. La risposta non può che essere una: quella tra Torre Annunziata e Benevento è una unione di popoli consacrata sotto le bandiere di una incondizionata passione per le proprie squadre del cuore, svincolata da qualsiasi identità o affinità ambientale, è la storia di un gruppo di ragazzi che vent’anni fa furono capaci di creare un legame così forte da resistere al tempo ed ai ricambi generazionali. Quella frenetica ed avvincente gara play-off del 1995 consegnò alla storia non solo un risultato calcistico da inserire negli annali sportivi, ma anche e soprattutto l’ unione tra due città che nulla avrebbe più potuto dividere, riuscendo ad arricchire il panorama ultras nazionale di uno dei gemellaggi più saldi e duraturi dello stivale. In vent’anni di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e molte cose sono cambiate, il veloce incalzare della storia ha visto avvicendarsi le generazioni che, ispirate da quell’insieme di valori inculcati dai predecessori, hanno tenuto accesa e sempre viva la fiamma che illuminava un’amicizia ormai già passata alla storia. Con l’avvento del nuovo millennio, il concretizzarsi di alterne fortune calcistiche ha allontanato le due squadre impedendone il confronto diretto per oltre quattordici anni, ma un rapporto di così sincera fratellanza non avrebbe potuto esser mai nemmeno scalfito da simili ed irrilevanti contingenze: negli anni della lontananza il gemellaggio toccherà il suo apice. Assidui e costanti saranno le visite in concomitanza di gare disputate dall’una e dall’altra squadra e non si perderà mai occasione per far festa ad ogni incontro, rinnovando ed amplificando quell’unione instaurata, ormai, anni prima. Non mancherà mai il supporto e la vicinanza nei momenti importanti, del calcio e della vita, non mancherà mai quella sincera condivisione delle gioie, legate ai successi sportivi, e delle sofferenze, legate al saluto agli amici che non ci sono più ed ai quali va, sempre, il nostro pensiero. Non mancherà mai il dialogo ed il confronto sui temi che, negli anni, hanno animato il movimento ultras così come non mancherà la divergenza di opinioni in ragione del diverso approcciarsi a determinati argomenti, nel rispetto e nella sincerità, come è d’ uopo che avvenga in una grande famiglia. Non mancherà lo svincolarsi di tale rapporto dalla stretta appartenenza al mondo calcistico: le gare di campionato non saranno più gli unici momenti di incontro, ad esse si aggiungerà il reciproco piacere di vivere quotidianamente le due città, attraverso momenti di convivialità ed aggregazione celebrati non appena ciò possa essere consentito dagli impegni della vita di ciascuno. A Benevento, ormai, anche chi non sia appassionato dei colori giallorossi è perfettamente consapevole che a Torre Annunziata può sentirsi di casa. Ciò che rende unico ed inossidabile questo rapporto risiede inevitabilmente in dato essenziale: una generazione di ragazzi cresciuta insieme, fianco a fianco in ogni momento. Quegli stessi ragazzi che in quel lontano 1995 erano bambini o adolescenti, tirati su a pane e pallone, a cui brillavano gli occhi nel vedere una curva gremita, sabato saranno lì gli uni di fronte agli altri, con qualche anno in più, ma con lo stesso spirito di quegli anni stupendi che nessuno chiuderà mai nei cassetti della propria memoria. Benevento e Torre Annunziata: due città, due popoli, culture diverse, diverse tradizioni … una sola realtà.
La Curva Sud del Benevento
(Giovanni Caracciolo – Ivan Calabrese)