IL BENEVENTO. L’amarcord di Gigi De Canio Stregoni al comando del girone C. La squadra di Brini è micidiale nei primi 45’. Nel 95’ il successo dei bianchi nei play-off di C2

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decanioBenevento-Savoia è il ‘Derby’, quello con la ‘D’ maiuscola, capace di far palpitare i cuori di due città, capace di creare uno spettacolo unico, indimenticabile. Il nostro consueto appuntamento con l’AVVERSARIO DI TURNO non poteva che essere ‘speciale’, proprio per onorare la partitissima del ‘Vigorito’. Così oltre i numeri ed i precedenti abbiamo raccolto le sensazioni più belle nell’amarcord con Gigi De Canio, l’allenatore che nel 1995 portò il Savoia in C1 dopo aver superato in semifinale proprio i sanniti.

I NUMERI – I dati che riguardano la capolista fanno arrossire. 46 punti in classifica, 2 in più della seconda, ben 29 avanti al Savoia. Su 21 incontri ben 13 sono le vittorie, 7 i pareggi, una sola sconfitta, quella interna (1-2) patita ad opera del Lecce. Miglior attacco del torneo con 35 reti all’attivo, il cannoniere Eusepi con 9 realizzazione, a ruota Marotta (8), più giù Alfageme (6) e Scognamiglio (5). I sanniti sono reduci da quattro vittorie consecutive.

LA CURIOSITA’ – Leggendo nel dettaglio i numeri del Benevento abbiamo notato un elemento molto significativo. I sanniti sono ‘fortissimi’ nel primo tempo delle gare. Analizzando la classifica, infatti, emerge che nel corso della prima frazione di gara il Benevento avrebbe ottenuto 46 punti (che sono quelli attuali), nella ripresa solo 26. Ciò ad evidenziare un sintomatico calo psico/fisico nella seconda frazione che potrebbe essere utile nella costruzione della gara per Papagni. Staremo a vedere.

I PRECEDENTI – Sarà il derby numero 30 nella storia del calcio tra Benevento e Savoia. Ovviamente il quindicesimo in casa dei sanniti. Una sfida che manca dalla stagione 2000-‘01, Serie C1 Girone B.

Il Savoia di Massimo Morgia perde con un pirotecnico 5-4 contro il Benevento targato Francesco Dellisanti. Tripletta di Bonfiglio (2’pt, 35’pt e 40’ st) e doppietta di Sossio Aruta (11’pt e 16’st  rig.) per i giallorossi; gol di Alfieri (20’), Frezza (48’), Greco (rig.  36’ st ) e Marta (46’) per i bianchi. Era il primo ottobre del 2000. Il Savoia concluderà il campionato al sesto posto in classifica. Da lì a poco, purtroppo, inizierà il calvario con il fallimento e la ripartenza dai campionati dilettantistici regionali.

Ben quattro sfide risalgono alla stessa stagione agonistica di venti anni fa. Serie C2 girone C, prima in campionato e poi nella semifinale play off. Il 5 marzo 1995, finisce 2-1 per i padroni di casa. Vantaggio del bomber D’Ottavio al 51’, pareggio di Raniero Di Cunzolo all’85’ e gol della vittoria, su calcio di rigore, al 90’ ancora di D’Ottavio.

Nella seconda gara play off, giocata il 18 giugno 1995, finisce con un entusiasmante 3-3. Subito in vantaggio il Benevento con il suo capocannoniere D’Ottavio (4’), pareggio immediato del Savoia con il peperino Donnarumma (11’), nuovo vantaggio giallorosso firmato da Orsini (36’), pareggio del sempreverde Lunerti (65’), ancora il sorpasso dei sanniti con Ferrigno (79’) e definitivo pareggio di Pietro Tarantino (81’). Dopo il 2-0 dell’andata quel derby spianò la strada a Gigi De Canio e ai suoi ragazzi verso l’agognata C1. Infatti, in finale, allo “Zaccheria” di Foggia, si batte il forte Matera (2-1).

Le due squadre si sono affrontate per otto campionati in serie C (di cui una volta in C2) e cinque stagioni in serie D. Ripercorrendo a ritroso la storia,  dal 1964-‘65 al 1972-‘73 i derby (5) si giocano sempre in serie D. Il 31 gennaio 1965 il Savoia si impone con un netto 3-0 grazie alla doppietta di  Berlasso (7’, 63’) e tris di Mazzotti (48’). Anche dopo tre anni il Savoia espugna Benevento. Era il 1 ottobre 1967. Vantaggio giallorosso con  Bovio (13’), pareggio di  Santin (21’), sorpasso firmato da Esposito (82’) e colpo del ko definitivo inferto da Mario  Magagnotti dopo un solo minuto (83’).

Nella stagione 1968-‘69 il Benevento ritorna ad imporre i propri diritti casalinghi e il 24 novembre 1968 vince 2-1 con i gol di Ricci (28’) e Pellegrini (35’). Il gol della bandiera torrese è firmato ancora da Magagnotti (68’). Nella stagione successiva ritorna a vincere il Savoia, di misura, con un gol di Flaborea (48’). Era il 1° febbraio 1970. L’ultimo derby in serie D, a Benevento,  si gioca il 21 gennaio 1973. Vincono i padroni di casa con un calcio di rigore trasformato da Mazza (41’).

Sempre in serie C i primi sei derby disputati dalle due squadre campane, con cinque vittorie dei giallorossi ed una dei torresi (29 maggio 1949: Benevento-Torrese 3-4). Ricordiamo la prima volta.

Era il Campionato di Prima Divisione (attuale Lega Pro) edizione 1934-‘35. Il 23 dicembre 1934 il Fascio Sportivo Savoia del presidente Achille Filippone e dell’allenatore Osvaldo Sacchi rende visita al Benevento il 23 dicembre 1934. Una doppietta del centrattacco (oggi punta centrale) Lanza regalò ai giallorossi la prima delle nove vittorie conquistate in casa, un solo pareggio e quattro vittorie del Savoia definiscono il bilancio attuale dei derby giocati nel Sannio.

L’AMARCORD DI GIGI DE CANIO – Ricordi all’agrodolce riaffiorano nella mente del grande allenatore Gigi De Canio, quando si pronuncia il derby Benevento-Savoia. Legati ad una stagione difficile, travagliata, sofferta ma alla fine vincente e trionfante. Ci riferiamo al Campionato di serie C2, edizione 1994-‘95.

“Prima del derby, vorrei ricordare le premesse di quella stagione. Durante il ritiro precampionato il presidente Viglione voleva rinunciare alla C2. Non c’erano le risorse economiche necessarie per portare a termine il campionato. Decidemmo, insieme con i calciatori, di decurtarci l’ingaggio per lanciare la sfida. Eravamo un gruppo molto unito, compatto. Alcuni tifosi  vennero ad incoraggiarci e a ringraziarci per il gesto che avevamo fatto”.

Alla sesta giornata arrivò la corazzata giallorossa al Giraud.

“Che partita! Pasquale Visconti fu espulso subito, dopo pochi minuti dall’inizio. Noi eravamo imbattuti e dovevamo salvarci. Di fronte una squadra attrezzata per la vittoria del campionato. Fu una partita di sofferenza ma alla fine riuscimmo a non subire gol e conquistammo un pareggio più che prezioso. Eppure fui contestato in maniera anche violenta da un gruppetto di tifosi. Lo ricordo con amarezza. Dopo quell’episodio maturai l’idea di portare a termine il campionato e di andare via. Viglione mi lanciò un salvagente. Disse ai tifosi che se non avessi conquistato sette punti nelle successive tre partite mi avrebbe cacciato. Anche se collezionammo una vittoria e due pareggi, il presidente non mi esonerò, né tanto meno me ne andai io. Perché avrei dovuto mollare? Eravamo imbattuti e in piena zona play off. Eppure ogni allenamento risultava difficile per la contestazione di un gruppo di tifosi. Per fortuna la maggioranza era con noi e la squadra era compatta. Veramente non riuscivo a spiegarmi quell’atteggiamento così ostile, ingiustificato, incomprensibile”.

Intanto finisce il campionato e la griglia dei play off propone di nuovo la sfida con gli stregoni di Benevento.

“Puntammo molto sulla preparazione atletica. Portammo i calciatori a correre in montagna, sul Vesuvio per essere più scattanti, reattivi. Ricordo con grande piacere la dedizione di tutta la squadra, l’impegno profuso per cercare di stupire ancora tutti. Dalla salvezza eravamo arrivati ai play off, con risorse economiche davvero minime”.

Tutto si decise nella gara d’andata.

“Avemmo una partenza lanciata, nella prima mezz’ora eravamo già in doppio vantaggio. Poi controllammo la gara senza eccessivi problemi. La difesa giocò una grande partita e Pasquale (Visconti ndr) tolse le castagne dal fuoco in un paio di occasioni. Era una sfida sui 180’. Sapevamo che iniziare bene rappresentava una buona iniezione di fiducia per la gara di ritorno. Sapevamo che era una partita difficile al “Santa Colomba”, gremito all’inverosimile. Avevo anche qualche defezione, però schierai Savino e Sanguedolce sulla fascia sinistra, con tre centrali in difesa. Loro trovarono subito il vantaggio ma noi rispondemmo immediatamente con Ciro (Donnarumma ndr). Poi un’altalena di emozioni e di gol. Dopo il terzo gol di Tarantino capii che la finale era nostra.”

Diverse le analogie tra il “suo” Savoia e quello di oggi. Qualche consiglio per battere la capolista?

“Non mi permetterei mai. Conosco Papagni, è un allenatore serio e preparato. Saprà adottare la migliore strategia possibile per fare risultato al “Vigorito”. Non conosco le squadre, la Lega Pro non riesco a seguirla. Il canovaccio sembra lo stesso, con difficoltà societarie per il Savoia e squadra proiettata verso la serie B per il Benevento. Mi fa piacere, però, che in questa occasione si siano ricordati quei momenti esaltanti e vincenti, di cui sono orgoglioso di essere stato uno dei protagonisti”.

Non si sbilancia in pronostici Gigi De Canio. Noi sì. Un pronostico o, forse, un augurio. A presto in serie A, il calcio non può fare a meno di un “signor” allenatore.

(Giuseppe Lucibelli)





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