GRAGNANIELLO 6 – ‘Esordisce’ dopo 400 giorni di inferno. Per lui è una liberazione, una seconda vita come uomo e come professionista. La sua presenza tra i pali si nota, due begli interventi come ai vecchi tempi che però a poco servono. I tre gol subiti non sono certo imputabili a lui. Bentornato Raffaele.
CREMASCHI 5 – Gara incolore come molte altre volte gli è capitato in questo campionato. A metà primo tempo non si intende con Gargiulo e regala un pallone d’oro ai messinesi che per poco non raddoppiano. (Dal 17’ s.t. PANARIELLO 5,5 – Anche per lui, come per Gragnaniello, si è trattato dell’esordio stagionale. La prestazione non è certo positiva ma non ci si poteva attendere di più. Luigi va comunque premiato per impegno, abnegazione e vero spirito da professionista, un modello che in molti farebbero bene ad imitare).
VERRUSCHI 5 – Salva nel primo tempo un gol già fatto, deviando a porta vuota un tiro destinato in rete ma nella ripresa cala vistosamente ed ha la sua bella dose di responsabilità sul raddoppio di Orlando, che anticipa il numero tre torrese e sorprende Gragnaniello.
SEVIERI 5,5 – Tra i meno peggio della squadra, svolge il suo compito con diligenza. Nel primo tempo tenta anche qualche sortita offensiva e va per due volte al tiro. Si spegne alla distanza, era la prima volta che giocava con Gargiulo e Giordani nel reparto e forse la mancanza di intesa ha avuto il suo peso.
CHECCUCCI 4,5 – Lento, macchinoso, impacciato. Riesce nell’impresa di farsi anticipare da Corona (quasi 41 anni!) che realizza il primo gol del Messina. Una gara da dimenticare. Avrebbe l’occasione per farsi perdonare ma non intercetta un pallone, ad un passo dalla porta, che chiedeva solo di essere messo in rete al 9’ della ripresa. Sarebbe stato il pareggio.
SIRIGU 4,5 – Con Checcucci è il peggiore in campo. Si conferma tra i flop di questa stagione. Tante, troppe le gare insufficienti. Sempre in ritardo nelle chiusure. Dovrà lavorare sodo per guadagnarsi la maglia da titolare con Papagni.
D’APPOLONIA 5,5 – Ad inizio gara gli capita l’occasionissima per portare il Savoia in vantaggio. Ottima l’imbeccata di Di Piazza che lo libera davanti alla porta, ma l’ex Venezia sparacchia alto da ottima posizione, quasi la fotocopia del gol ‘mangiato’ a Salerno dopo pochi minuti. Manca di concretezza.
GARGIULO 5 – Nella sua ultima gara Ugolotti decide di regalare, a mò di beffa, la titolarità al giovanissimo centrocampista. Sarà l’emozione, sarà la partita sbagliata ma Gargiulo sembra fuori dagli schemi. Non entra mai in gioco, una falsa partenza che gli concediamo ben conoscendo le sue potenzialità. Con Papagni dovrà dimostrare quanto vale. Se vuole la bicicletta è giusto che… pedali.
DI PIAZZA 5 – Quella di ieri è stata probabilmente la sua ultima partita in maglia bianca. Ad Ischia ha già pronto un posto da titolare. Non ha lasciato un ricordo positivo, troppo alterne le sue prestazioni, poteva e doveva fare di più. (Dal 1’ s.t. CORSETTI 5 – Non incide sulla gara. E’ un esterno e viene messo a fare la boa centrale, l’ennesima incongruenza tattica di Ugolotti ed a pagare è lo stesso Corsetti che non riesce a trovare una posizione).
SCARPA 6 – Lotta su ogni pallone, combatte con il vero spirito di un condottiero: il capitano è sempre il capitano. Non si dà per vinto neanche sul 3-0 per il Messina, vorrebbe spaccare il mondo e siamo certi che la sua rabbia sia montata forte nel vedere l’ennesima figuraccia della squadra. Merita in pieno la sufficienza, il migliore insieme a Gragnaniello.
GIORDANI 5 – Impalpabile, la sua presenza si nota davvero poco. Ugolotti lo ripropone dopo le precedenti esibizioni non certo esaltanti ed il ragazzo si conferma non maturo per la Lega Pro (Dal 7’ s.t. SANSEVERINO 5 – Come per Di Piazza, anche per l’ex Palermo, sembra giunta al capolinea l’esperienza torrese, destinazione Pisa. Quella di ieri è stata una gara specchio della sua stagione nel Savoia: inconcludente).
UGOLOTTI 4 – Chiude la sua esperienza a Torre con il voto più basso del gruppo. Gioca con gli uomini contati ma non si vede nulla di positivo nella determinazione e nella voglia. Nell’ultimo periodo ha pensato ‘poco’ ad allenare e molto a ‘parlare’ alla ricerca di responsabilità altrui. Forse proprio questo atteggiamento gli è costato il benservito da parte della società. In pochi rimpiangeranno di non vederlo più sulla gloriosa panchina del Savoia.
(Redazione)