18-12-2014 – Tanto rumore per nulla. Da oltre un mese l’amministratore Maglione aveva annunciato che nella conferenza stampa del 18 dicembre (prima prevista per il 3, poi spostata di due settimane) avrebbe portato buone notizie ai tifosi in termini di ingresso di forze economiche. Chi oggi si aspettava ciò è rimasto deluso. Oltre un’ora di parole per dire che il prossimo 20 gennaio è stata convocata l’assemblea dei soci nella quale lo stesso Maglione rassegnerà le proprie, irrevocabili, dimissioni, per il resto tanto parlare senza nulla di realmente concreto.
L’ATTESA DEI TIFOSI – Già in mattinata molti tifosi avevano assiepato Piazzale Gargiulo, l’attesa per la conferenza di Maglione era tanta. Nel pomeriggio è arrivata la squadra per l’allenamento e, pian piano, sempre più gente ha affollato l’area antistante il Giraud. Intorno alle 15 sono arrivati due fuoristrada dei carabinieri in assetto antisommossa a presidiare l’esterno. Nel ventre dello stadio gli agenti in borghese del Commissariato P.S. di Torre Annunziata quasi da fare da cordone a Maglione. Francamente un’esagerazione bella e buona manco fosse in atto una guerriglia.
LA RICHIESTA – I giornalisti sono giunti alla spicciolata. Intorno alle 16 in sala stampa erano presenti tutti gli operatori dell’informazione ma all’esterno si è avuta una mediazione tra tifosi e polizia vista la richiesta dei primi di accedere alla sala stampa. Alla fine una rappresentanza di circa 20 tifosi sono entrati ed alle 16.24 la conferenza ha avuto inizio.
LA CONFERENZA – Come sempre le conferenze stampa di Maglione sono quasi un monologo.
“A breve darò una bellissima notizia ai tifosi. Vorrei però prima fare alcune promesse. In primo luogo io non sono il proprietario del Savoia. A luglio nessuno voleva fare l’amministratore, io mi sono assunto questa responsabilità, nonostante dalla precedente gestione avanzassero oltre 100mila euro di esposizioni. Al mio insediamento ho individuato il budget in 2 milioni di euro con la previsione di pari introiti, la metà dall’utilizzo degli under con i contributi di Lega, l’altra da sponsor, incassi ed entrate varie. Ebbene la seconda voce è carente”.
SOCIETA’ SANA – Maglione rivendica la correttezza dei conti nella sua gestione.
“Il Savoia è la società più sana di tutta la Lega Pro. Abbiamo i conti in ordine. Quando andrò via lo farò a testa alta. In questi mesi non ho avuto un presidente o un padrone come interlocutore. La proprietà è rappresentata da un consorzio per di più in liquidazione che ha messo i fondi per la fidejussione ma che vuole uscire al più presto. Il liquidatore, dott. Rezzuto mi ha ribadito che la volontà del Consorzio Segesta è quella di riprendere i 600mila euro ed uscire. Attenderanno fino a giugno per riscuotere ma dovranno averli”.
LE TRATTATIVE – Maglione parla di due trattative portate avanti in questi mesi.
“Siamo stati vicinissimi all’accordo con il gruppo rappresentato dell’ingegner Dario Boldoni, venuto 3 volte a Torre Annunziata per incontrare il sindaco. La trattativa era a buon punto poi si è bloccata. In questi giorni c’era un’altra possibilità, quella di tre imprenditori, due milanesi ed uno romano (vicini a Cerruti ndr) che ho bloccato io in quanto la loro volontà era quella che io restassi al Savoia, cosa che non è nei miei programmi”.
LE DIMISSIONI – Ed ecco quello che dovrebbe essere stato il colpo di teatro dell’avvocato che tra l’altro da circa una settimana aveva anticipato la notizia a più persone.
“Ho convocato l’assemblea dei soci per il giorno 20 gennaio 2015 nella quale rassegnerò le mie irrevocabili dimissioni. Tolgo il disturbo perché ho capito che qui non sono ben voluto (qualche tifoso dall’esterno della sala stampa applaude a questa affermazione ndr), non ci sono le condizioni ambientali per la mia permanenza. Quella che accadrà poi non sarà più di mia competenza. La proprietà nominerà un nuovo amministratore. Fino all’assemblea continuerò a gestire la parte ordinaria. A quel punto la Segesta dovrà uscire allo scoperto perché io non sono un eroe ma neanche un martire”.
LA LEGA – Maglione rende pubblica la sua ‘guerra’ a Mario Macalli e di conseguenza a Giovanni Lombardi, presidente della Casertana, vicino all’attuale numero uno della Lega.
“La mancata approvazione del bilancio della terza serie è il primo successo di una battaglia che sto portando avanti insieme al presidente del Prato, Toccafondi. Vogliamo arrivare a sfiduciare Macalli per ottenere elezioni anticipate nelle quali voteremo Gravina (chissà se Maglione avrà il tempo per fare ciò visto che dal 20 sarà fuori dai giochi ndr).
I TIFOSI – Dopo la lunghissima ‘arringa’ di Maglione prendono la parola i tifosi con Nico che si esprime a nome della Curva Sud. Le sue parole sono forti, decise, importanti. Il concetto portato avanti dai tifosi che, tra l’altro stanno cercando anche loro di trovare un alternativa imprenditoriale all’attuale proprietà, è quella che prima di tutto viene la passione e la fede per il Savoia che Maglione, non torrese, non può e non potrà mai capire. I tifosi sono stanchi di parole e promesse, pretendono giustamente fatti concreti perché dopo 15 anni di dilettantismo non intendono perdere la Lega Pro a mani basse. Un messaggio di grande saggezza.
DERBY A PORTE APERTE – Oggi l’Osservatorio ha reso note le sue decisioni. Non si fa alcun cenno a Savoia-Casertana. Pertanto i tifosi dei falchetti saranno liberi di raggiungere il settore ospiti del Giraud (il biglietto costerà 12 euro più prevendita) sabato prossimo. Mentre si fa riferimento a Messina-Savoia ma non per un divieto, bensì per limitare la vendita dei biglietti a Torre Annunziata ai soli possessori della Supporter Card. Non c’è che dire la promessa che il presidente della Lega Macalli aveva fatto a SoloSavoia è stata mantenuta. La ricordiamo brevemente: “Ad Aprilia c’è stato l’ultimo divieto, dalla prossima trasferta i tifosi del Savoia muniti di Supporter Card potranno seguire la propria squadra”.
(Giuseppe D’Ambrosio)