06-12-2014 – Dopo 216 giorni cade il tabù Giraud ed il Savoia torna a sorridere tra la sua gente. Era il 4 maggio di quest’anno, ultima del campionato di D. Savoia-Città Di Messina 1-0 con rete di Del Sorbo. Da allora l’arena torrese non aveva più ‘regalato’ successi fino al 2-0 rifilato questo pomeriggio alla Reggina. Sfatate in una volta una serie di situazioni negative che si portavano avanti da inizio stagione. Primo successo casalingo, nessuna rete subita, primo rigore stagionale segnato dopo due falliti (si esclude quello in Coppa Italia a Pagani), risultato mantenuto nel corso della ripresa da sempre punto debole dei bianchi. Una sola nota di ‘colore’ è confermata: quando il Savoia affronta compagini amaranto è spietato. Il secondo successo stagionale dopo quello sull’Aversa (0-2) dello scorso 21 settembre, arriva contro una compagine dagli stessi colori cromatici dei casertani. A parte le note statistiche, c’è da dire che il Savoia di oggi è sembrato più compatto (il 4-4-2 sembra aver offerto i giusti equilibri a tutti i reparti), determinato, pronto a togliersi la paura che lo attanagliava, specialmente in casa, quella tanto per intenderci che aveva portato al clamoroso pari del Cosenza appena due settimane fa. Non è che il successo odierno tiri fuori i bianchi dalle zone basse. In attesa di Ischia-Messina che si giocherà domani alle 11 del mattino, i torresi sono quart’ultimi, distanti sei punti dall’ultimo posto e ad un tiro di schioppo dal gruppone che occupa la fascia salvezza.
POCHI MA PASSIONALI – Come avevamo preventivato questa mattina, Savoia-Reggina ha segnato il minimo stagionale di spettatori. 543 i paganti, davvero pochi, tenuti a casa dalla classifica dei bianchi, dal tempo, dalla possibilità di vedere in streaming la diretta. I ‘pochi’ presenti si sono comunque fatti sentire ed hanno vinto insieme alla squadra con la quale hanno esultato a fine partita. Emozioni che solo chi c’era ha potuto cogliere in pieno. Da sottolineare anche lo spirito dello sparuto gruppo di tifosi giunti da Reggio Calabria che, nonostante la crisi di risultati della propria squadra, si sono sobbarcati un viaggio di circa 500 Km per stare vicini ai propri colori.
LA PARTITA – Ugolotti è costretto ad operare le proprie scelte con gli uomini contati. Le cinque assenze forzate tra infortuni e squalifiche e quella ‘tecnica’ di Di Piazza, restringono il campo delle opzioni. E’ il 4-4-2 il modulo che prevale con l’innesto dal primo minuto di Corsetti al fianco di Del Sorbo. Scarpa arretra di qualche metro il proprio raggio d’azione. Sull’out destro Cremaschi e Verruschi. Tortelli oppone un modulo speculare con Insigne e Viola terminali d’attacco. L’inizio è di studio, la Reggina sembra avere un po’ di verve in più, al punto che al 16’ la prima occasione è proprio di marca amaranto. Viola entra in area e calcia tra palo e portiere, la palla colpisce il legno e torna in campo, battendo dietro la testa di Santurro. Fortunatamente la sfera termina fuori, evitato il rischio autogol.
VANTAGGIO SAVOIA – La gara decolla, il Savoia si scuote e comincia a fare la partita. Minuto 25: angolo per i bianchi, la sfera giunge al limite a Corsetti che tenta il tiro al volo, la palla assume una strana traiettoria e termina nei pressi dell’area piccola dove è appostato Checcucci di testa mette dentro di puro opportunismo. Gli ospiti protestano per un presunto fuori gioco dello stopper biancoscudato ma la terna arbitrale indica il centrocampo.
REAZIONE REGGINA – Gli amaranto non ci stanno e tentano di colpire subito. Al 27’ Armellino, a tu per tu con Santurro, si vede respingere il suo diagonale dall’uscita a valanga del portiere torrese che indovina modi e tempi dell’intervento. Al 36’ calabresi ancora pericolosi: Armellino dall’out di destra crossa al centro dell’area, Viola indisturbato colpisce di testa da ottima posizione, la palla sfiora il palo alla sinistra di Santurro. Si chiude praticamente qui la prima frazione. Il Giraud è in trepidante attesa, troppe volte ad un primo tempo sugli scudi ha fatto da contrasto una ripresa deludente. Stavolta non sarà così. La seconda frazione si apre con un altro assalto calabrese. Al 50’ Santurro para a terra una conclusione ravvicinata di Dall’Oglio.
GESTIONE DELLA GARA – Dopo la ‘sfuriata’ ospite il Savoia prende le misure ed alza il baricentro per evitare di essere schiacciato nella propria metà campo dagli avversari. Al 54’ i bianchi vanno vicini al raddoppio. Punizione di Sevieri, la palla arriva in area e passa tra una selva di gambe. E’ bravo Kovacsik a smanacciare.
SI CHIUDONO I GIOCHI – All’84’ il Savoia chiude i giochi. Rizzo e Kovacsik si impappinano in un alleggerimento difensivo, se ne accorge il neo entrato D’Appolonia che irrompe sulla sfera, Rizzo lo atterra e per l’arbitro è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Scarpa. Per lui è il terzo rigore in campionato, i due precedenti (contro Barletta e Martina) erano stati falliti risultando poi determinanti sul risultato. Stavolta il capitano non sbaglia, la palla si insacca di ‘prepotenza’ alla destra del portiere avversario: è 2-0. Il Giraud può finalmente esultare urlando su input dello speaker il nome di Scarpa. All’88’ il Savoia potrebbe addirittura portare a tre le marcature ma Cipriani in piena area si vede respinto il proprio diagonale da Kovacsik. Finisce qui con i giocatori che si abbracciano in mezzo al campo e la gente che li invita sotto la Curva per tributare il giusto ringraziamento ad un prestazione di cuore e finalmente concreta.
(Giovanni Caracciolo)