http://www.solosavoia.it/2014/11/22/giraud-maledetto-savoia-acciuffato-al-94/

GIRAUD ‘MALEDETTO’. Savoia acciuffato al 94’ Di Piazza entra e segna poi la beffa all’ultimo respiro. Tifosi increduli, la prima vittoria interna è ancora rinviata

savoia-cosenza14-1522-11-2014 – Savoia beffato all’ultimo giro di lancette. L’1-1 contro il Cosenza è la cartina di tornasole di un campionato davvero ‘maledetto’. Come accaduto contro Catanzaro, Paganese e Matera, ancora una volta da un calcio da fermo nasce la ‘frittata’ che consente all’avversario di turno di gioire. Stavolta è toccato ai rossoblù silani che hanno colto un insperato pari al minuto 94 di una gara senza fine. Il Giraud aveva già ‘assaporato’ le brezza della prima vittoria in casa ma Blondett ha gelato tutti all’ultimo respiro con la Sud quasi incredula dopo un tifo incessante.

CURVA UNITA – Il bello della giornata viene dalla proprio dalla Curva. Gli ultras avevano annunciato la pax con il ritorno all’unità. Tutti insieme a tifare appassionatamente. Per 95 minuti si è assistito ad un susseguirsi di cori e canti per sospingere la squadra al successo. In alcuni momenti, caratterizzati da fasi di stanca del match, sono stati proprio gli ultras ad ‘accendere’ la partita a colpi di sfottò con i 50 giunti da Cosenza a ribattere. Oggi per il Savoia nessun fischio, solo applausi, quelli iniziali con la Sud che ha chiamato i giocatori al saluto, quelli a fine gara con l’attestato di stima dei tifosi che hanno apprezzato il cuore dei giocatori.

LA PARTITAUgolotti conferma il 4-3-3 che aveva ben figurato a Catanzaro. 10/11 sono gli stessi del ‘Ceravolo’. Stavolta c’è Di Nunzio per l’infortunato Rinaldi (comunque presente allo stadio per essere vicino ai compagni). Roselli oppone un accorto 4-4-2 con una tenuta di gara ai limiti del catenaccio. Ne esce una gara noiosa, poco spettacolare, con tre soli tiri in porta in tutto il match, due per il Savoia, uno per i silani.

PRIMO TEMPO DI NOIA – La prima frazione segna lunghe pause con le due squadre che pensano a non esporsi più di tanto. Il Savoia tenta qualche sortita in più ma il Cosenza è ordinato e ribatte ogni tentativo avversario. In pratica le due squadre si annullano con lo spettacolo che è ben lontano dal Giraud. L’unica emozione, si fa per dire, al 25’ quando Sperotto in area di rigore strattona Del Sorbo. La maglia del numero nove torrese si strappa ma il direttore di gara lascia continuare nonostante le proteste torresi.

LA MUSICA CAMBIA – Nella ripresa Ugolotti capisce che è il momento di svoltare. Tra il 51’ e il 54’ fa entrare D’Appolonia e Di Piazza per vivacizzare il match. Escono Sanseverino e Del Sorbo sotto tono. Al 62’ Scarpa crossa al centro, Magli liscia clamorosamente il pallone e libera D’Appolonia davanti a Ravaglia. Il neo entrato tutto solo tira addosso all’estremo rossoblu che ringrazia.

DI PIAZZA GOLMinuto 63, Gallo serve Di Piazza che entra in area dalla sinistra. L’ex Pro Vercelli riesce ad indovinare il corridoio tra palo e portiere ed insacca alle spalle di Ravaglia. Il Giraud  esplode di gioia. Tutti ci credono. A questo punto Roselli cambia il modulo e schiera tre attaccanti. Entra De Angelis per Fornito. Il Savoia arretra il proprio baricentro e gioca di rimessa.

LA  BEFFA – I minuti trascorrono senza che il Cosenza impensierisca Santurro. Il Savoia difende con troppa apprensione e sparacchia palloni alla viva il parroco senza pensare di poter gestire la sfera. E’ troppa la tensione. Il direttore di gara concede prima 4 minuti di recupero, poi l’infortunio di un giocatore torrese porta a 5 la fase oltre il novantesimo: sarà letale. Siamo al 49’ il Cosenza usufruisce di un tiro dalla bandierina, la palla giunge a centro area senza che nessun giocatore del Savoia riesca ad intervenire, irrompe sulla sfera Blondett e palla in rete. Il Giraud resta di sasso, i giocatori si inginocchiano. Svaniti in un solo colpo i tre punti e la prima vittoria stagionale al Giraud che, stante il successo dell’Ischia sulla Reggina, relega questa sera il Savoia solo al terz’ultimo posto a  quota 9. E domenica c’è il sentito derby di Castellammare.

(Giovanni Caracciolo)

 





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