25-10-2014 – Adesso basta! E’ arrivato il momento della svolta. Non si può continuare così, altrimenti il sogno della Lega Pro, conquistato con enormi sacrifici dopo 14 anni di dilettantismo, ben presto si trasformerà in un vero e proprio incubo. Il Savoia sembra saper solo perdere. Tre sono le sconfitte di seguito che hanno fatto precipitare i bianchi al terz’ultimo posto in classifica. Ciò che lascia maggiormente perplessi è l’incapacità della squadra di reagire. I giocatori sembrano non avere mordente, cattiveria, quella tanto per esempio messa in campo da Arcidiacono e compagni nel match di oggi. Per salvarsi ci vuole il carattere, la compattezza, tutte caratteristiche che si fa difficoltà a ritrovare in questo gruppo. Ed è ovvio che in casi del genere l’analisi va fatta a 360° e chi finisce sul banco degli imputati è l’allenatore. Bucaro, dopo un’intera preparazione, 12 gare ufficiali tra campionato e Coppa, sembra proprio lontano dal trovare il bandolo della matassa di una squadra non certo irresistibile ma che ha nella ‘testa’ il suo problema principale.
SOCIETA’ ASSENTE –Chi gestisce la società ha il dovere di intervenire. Ci rivolgiamo direttamene all’amministratore unico Francesco Maglione che, fin dall’inizio, si è assunto tutte le responsabilità della ‘macchina Savoia’. Ebbene, la Ferrari dello scorso anno è ormai diventata un’auto con tanti problemi strutturali sulla quale bisogna intervenire energicamente. Oggi avremmo voluto chiedere a Maglione la posizione della società. Purtroppo, l’avvocato ha ben pensato di lasciare lo stadio prima che terminasse l’incontro, probabilmente per evitare la contestazione dei tifosi che avrebbero voluto confrontarsi con lui.
LA CONTESTAZIONE – Quella di oggi sembrava la giornata giusta per riprendere il cammino in campionato. Poco ‘intimi’ al Giraud, 1500 le presenze sugli spalti, ma il calore non è mai mancato. Un buon primo tempo, chiuso con il vantaggio per 1-0 ed un rigore sbagliato da Scarpa. Gli applausi della curva al 45’ si sono trasformati, al triplice fischio, in una roboante bordata di fischi. Tecnico, calciatori, società sono finiti sotto la contestazione della gente che sta vedendo sfuggirsi di mano il giocattolo costruito lo scorso anno con l’arrivo di Lazzaro Luce. A fine gara la protesta si è trasferita fuori dallo stadio. Qualche momento di tensione all’uscita del pullman del Martina, ‘scambiato’ per quello del Savoia. Poi l’uscita alla spicciolata dei giocatori con il bus che ha lasciato lo stadio alle 20.30 tra sonori fischi.
LE ESCLUSIONI – Prima di passare alla cronaca del match, analizziamo le scelte di Bucaro che, gara dopo gara, convincono sempre meno. Le assenze stanno diventando più ‘assordanti’ di chi c’è. Vedere calciatori come Gargiulo e Corsetti sempre più spesso in tribuna, un torrese doc come Panariello, convocato una sola volta, Cremaschi, che senza apparenti motivazioni, da titolare fisso finisce fuori dai convocati, fa storcere davvero il naso. Bucaro, oggi, a precisa domanda sulle esclusioni eccellenti è sembrato in difficoltà. Non ha una risposta e questo è davvero preoccupante.
LA PARTITA – Le squadre giocano allo specchio. Bucaro e Ciullo schierano lo stesso modulo, il 4-3-3. Nessuna sorpresa negli uomini. Checcucci prende il posto di Cremaschi, Sirigu sostituisce il febbricitante Di Nunzio, poi tutto come da copione. Parte meglio il Martina, seguito a Torre da una cinquantina di tifosi. Al 6’ cross di Caruso, deviazione di Leto e palla sul palo esterno.
VANTAGGIO SAVOIA – Al quarto d’ora il Savoia si porta in vantaggio. Punizione dal vertice destro dell’attacco torrese di Sevieri, la palla giunge in area a Checcucci che devia verso la porta, la sfera è salvata sulla linea ma il numero due è più lesto di tutti a ribadirla in rete. E’ l’1-0.
MALEDETTI RIGORI – La partita sembra proseguire sotto una buona stella. Al 26’ Di Piazza è atterrato in area dal portiere Bleve, il direttore di gara non ha dubbi e decreta la massima punizione. Sul dischetto si presenta capitan Scarpa, gran botta, respinge Bleve. E’ il secondo penalty consecutivo fallito da Scarpa dopo quello di Barletta. Una vera ‘maledizione’ che a fine gara sarà decisiva sul risultato. Si chiudono praticamente qui le emozioni della prima frazione.
RIBALTONE MARTINA – Nella ripresa ti aspetti un Savoia ancora in palla, invece è il Martina a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Al 55’ gran tiro di De Lucia dai 25 metri, para Santurro. Il Savoia al 77’ si rende pericoloso con un tiro dal limite di Gallo, bel colpo di reni di Bleve che devia in angolo. Finisce praticamente qui la partita del Savoia. Sale in cattedra il Martina che ribalta il risultato nel giro di pochi minuti. Al 78’ arriva il pareggio. Batti e ribatti in area, l’ex Napoli Amodio calcia a colpo sicuro, para miracolosamente Santurro, la palla arriva a Fabiano che dalla breve distanza insacca. Sui volti dei giocatori del Savoia si concretizza la paura. Minuto 86: il neo entrato Magrassi crossa al centro dell’area, la difesa del Savoia è ferma, è liberissimo Arcidiacono che anticipa tutti e mette alla spalle dell’estremo torrese. E’ l’1-2. Poi la corsa verso i tifosi, la maglia alzata a mostrare una dedica per un amico, il conseguente giallo, il secondo, e la doccia annticipata. I fischi del Giraud al 90’ la dicono lunga sul profondo malumore che serpeggia tra i tifosi. Una settimana di ‘passione’ attende l’intero ambiente. Non si escludono importanti novità.
(Giovanni Caracciolo)