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IL MARTINA. Vittoria rigenerante contro l’Aversa Il tecnico dei pugliesi Ciullo: “Scarpa calciatore carismatico ma il Savoia dovrà fare molta attenzione al nostro gruppo”

IL MARTINA. Vittoria rigenerante contro l’Aversa

23-10-2014 – Il Savoia torna ‘a casa’ dopo due trasferte consecutive. I bianchi sono a caccia della prima vittoria stagionale tra le mura amiche e sabato (ore 17) al Giraud non potranno fallire. L’AVVERSARIO DI TURNO di questa settimana è il Martina Franca, compagine tarantina che dopo il successo sull’Aversa della scorsa settimana ha abbandonato la coda della classifica.

I NUMERI – 6 punti in classifica, frutto di una sola vittoria e 3 pareggi. 5 le sconfitte. 12 i gol realizzati, 15 quelli subiti. Questi in sintesi i numeri del Martina allenato da mister Ciullo che adotta uno sbarazzino 4-3-3. I biancazzurri sono votati all’attacco. D’altronde, il rapporto tra reti realizzate e quelle subite ne è lo specchio fedele.

I PRECEDENTI (A Cura di Giusepe Lucibelli)Dopo 32 anni ritorna il Martinafranca per la sfida n. 11 della storia. Il bilancio è in perfetto equilibrio: cinque vittorie a testa e un solo successo conquistato fuori casa per entrambe. La prima sfida risale alla stagione 1970-‘71, serie C. Augusto Vaccari aveva sostituito il tandem Savini-Gonnella  sulla panchina dei bianchi, che era stata all’origine di Emilio Zanotti. Un gol per tempo e la pratica fu liquidata senza patemi. Poggiali al 37’ e Moriggia all’88’ confezionarono la nona ed ultima vittoria stagionale.

Tutt’altra storia nella stagione successiva. Nel Savoia si registra un grande valzer sia in società che in panchina. Gianni Russo, Emiddio De Pamphilis e Vincenzo Pepe cercarono di portare a termine una stagione costellata di sacrifici e debiti. Trevisan, Orazi, Tropea e Boerio  cercarono di portare la navicella savoiarda in un porto sicuro senza fortuna.

In un clima di incertezza e di sconforto, dopo 14 sconfitte, alla ventinovesima giornata il calendario proponeva la sfida con la squadra pugliese.  Il maresciallo Boerio le prova tutte ma il Martinafranca  passa al Comunale con un gol dell’ala destra Cesari (31’). Purtroppo a fine campionato Savoia e Martinafranca, con il Pescara, retrocedono in serie D.

Dove si ritrovano dopo cinque anni. Alla dodicesima giornata, sul campo neutro di Caserta, per la squalifica di tre turni del “Comunale” dopo i “fatti” accaduti a fine partita del 14 novembre 1976, sconfitta per 1-0 ad opera del Potenza, con lo “sceriffo” Nicola D’Alessio subentrato a Primo Ravaglia in panchina, il Savoia vince nettamente al di là del risultato. Era il 5 dicembre 1976. De Fenza in apertura di primo tempo (5’) e Vitone, in apertura del secondo tempo (48’), definivano il più classico dei risultati (2-0).

Le due squadre si ritrovano in serie C2 all’inizio degli anni ’80. Per il Savoia è il terzo anno consecutivo, per il Martinafranca è il debutto. Alla nona giornata, la sfida al “Giraud”. Dal mese di giugno il sindaco Antonio Vitiello delibera la nuova intitolazione dello stadio torrese, dedicandolo al Vice presidente del Savoia vicecampione d’Italia e padre dei tre rampolli che fecero le fortune del Savoia negli anni trenta, Raffaelino, Michelino e Giovannino: il Capitano della Marina Mercantile, Alfredo GiraudEra il 23 novembre 1980. Una data tristemente famosa per la violenta scossa di terremoto che devastò, alle 19.30 circa, l’Irpinia e la Basilicata, causando morti e distruzioni.

Nel pomeriggio, sul rettangolo di gioco torrese, i bianchi s’imposero 2-1 grazie alla doppietta del centravanti romano Giovanni Bacchiocchi (26’ su calcio di rigore e 62’).

Per i pugliesi il gol della bandiera arriva dagli undici metri, firmato da Biscotto (81’).

L’ultima “volta” è datata 7 marzo 1982, ventiquattresima giornata del Campionato di serie C2. Un gol di Bellopede (12’) illude i bianchi, per una vittoria (1-0) che purtroppo  non servirà a fine campionato. Il Savoia di Mario Trebbi e poi di Ciro Scognamiglio, retrocede in serie D.

L’INTERVISTA – Allievo di Carletto Mazzone, cui ha “rubato molto”, parole sue. Ha giocato al fianco di Antonio Conte nella Primavera del Lecce. Una carriera da attaccante vestendo anche la maglia del Nola, da allenatore-giocatore è profeta in patria: vince il torneo di Eccellenza con la squadra della sua città natale, il Taurisano. Stiamo parlando di Salvatore “Totò” Ciullo,  alla sua seconda esperienza sulla panchina del Martina. L’esordio, in verità, è stato assai curioso: il tecnico leccese si è seduto per appena un mese e mezzo sulla panchina biancoazzurra, una sola partita ufficiale in Coppa Italia, peraltro vinta, e poi la rescissione consensuale per divergenze in tema di calciomercato . Era l’estate del 2012. E tormentato è stato anche il ritorno. Il Martina ha dovuto attendere ben nove giornate prima di conoscere la vittoria.

Mister, con l’Aversa vittoria scaccia crisi?

“Me lo auguro. Per i ragazzi soprattutto che hanno lavorato tantissimo ottenendo solo briciole e mortificazioni immeritate. Nelle precedenti otto partite condanno solo la ripresa con il Lamezia. Per il resto ho poco o nulla da rimproverare. Già con la Lupa Roma avevo avuto sensazioni positive di una vittoria matura. Con l’Aversa ci siamo riscattati alla grande”.

Come spiega la sofferenza di questo inizio di stagione?

“Abbiamo patito solo per nostre ingenuità. Avrei un lungo elenco di partite dove abbiamo dimostrato di poter tenere testa ad avversari quotati: Salernitana e  Benevento solo per citarne due. Gare perse per inesperienza, sfortuna e direi anche clamorose sviste arbitrali che ci hanno danneggiato. Lo stesso gol del pari momentaneo dell’Aversa è stato  frutto di un nostro errore”.

Domenica scorsa ha parlato di un Martina che lavora tra mille difficoltà. Può chiarire meglio il senso di questa dichiarazione?

“Siamo partiti quest’estate con appena sette giocatori. In Coppa Italia eravamo giusto in undici. Il grosso è arrivato alla spicciolata e molti erano privi di una adeguata preparazione. Per questo ed altri motivi ho chiesto a tutto l’ambiente martinese una grande compattezza per sostenere questa squadra che ne ha molto bisogno”.

E’ il 4-3-3 il modulo giusto per il Martina?

“E’ il modulo che stiamo adottando dalla seconda giornata ma in relazione all’avversario e all’andamento della gara, ci siamo anche disposti con il 4-4-2. Sono schemi di gioco su cui stiamo lavorando da tempo”.

Che Martina si deve attendere il Savoia?

“Una squadra in crescendo e che ha tutta l’intenzione di proseguire ad inanellare risultati positivi. Tuttavia, sappiamo bene che andremo ad incontrare una squadra arrabbiata per i recenti rovesci e perciò pericolosa. Conosco Scarpa per averlo allenato (con la Paganese, quando Ciullo era allenatore in seconda di Palumbo ndr), so che carica può dare ai compagni con il suo carisma”.

Possiamo parlare di sfida salvezza o ritiene che sia ancora presto?

“Il torneo è ancora lungo. C’è ancora tempo per recuperare. Questo almeno per quanto riguarda il calcio giocato. Spiace parlarne ma sembra proprio che le vicissitudini societarie incidano più di quanto accada sul campo e questo potrebbe determinare altre situazioni non direttamente dipendenti da noi. La penalizzazione delle Reggina ne è l’esempio”.

Chi  teme del Savoia e chi deve temere il Savoia?

“Ho timore di Scarpa senza dubbio. Ma i bianchi devono aver paura del nostro gruppo”.

(Matteo Potenzieri)





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