9-10-2014 –A Salerno per un derby da brividi. 14 anni dopo il Savoia è di scena all’Arechi, dove, campionato di serie B 1999/2000, vinse 1-3 con le reti di Ghirardello (rigore), Greco e Kanjengele, regalandosi l’ultima soddisfazione di un torneo che si concluse con una mesta retrocessione. Sabato granata e bianchi si ritroveranno di fronte con obiettivi diametralmente opposti. I salernitani di patron Lotito lottano per la promozione diretta in cadetteria, i torresi cercano, in tutti i modi, la permanenza in Lega Pro. Definire la sfida dell’Arechi un match improbo corrisponde ad una oggettiva realtà. Nella nostra consueta scheda settimanale dedicata all’AVVERSARIO DI TURNO, vi faremo conoscere meglio la Salernitana con numeri e precedenti. Poi Sandro Porchia, grande ex in maglia bianca ci racconterà quella vittoria del 2000 e commenterà l’attualità.
I NUMERI – 15 punti in classifica, primo posto in coabitazione con il Benevento, imbattuta. La Salernitana è partita forte, rispettando le attese della vigilia. Le prime sette giornate hanno evidenziato che gli uomini di mister Menichini sono squadra da trasferta. Nei 4 match lontani da ‘casa’ hanno vinto tre volte e pareggiato una. All’Arechi è emersa qualche difficoltà in più: pari con Cosenza e Melfi, vittoria al fotofinish contro l’Aversa (4-3) dopo essere stati in svantaggio di due reti a venti minuti dalla fine. 10 sono i gol segnati, 6 quelli subiti. Lotito ha voluto dare un forte scossone alla vigilia del torneo, sostituendo il tecnico Mario Somma con Leonardo Menichini.
I PRECEDENTI (A Cura di Giuseppe Lucibelli) – Sabato pomeriggio all’Arechi si giocherà il derby n. 41 della storia del calcio campano. Una gara che affonda le radici nella notte dei tempi, quasi cento anni fa. Era il campionato di Promozione Campano, edizione 1919-’20. Il 21 marzo 1920 Salernitana e Savoia si affrontano, per la prima volta, in un match senza storia. I granata sono in testa alla classifica con un margine di vantaggio sulla seconda sufficiente per accedere alla fase successiva ma inseguono l’en plein, la sesta vittoria su sei partite disputate. E non falliscono l’appuntamento. Un gol di Fariello al 5’ regala alla Salernitana derby, primato e record di vittorie. Nella stagione successiva la Salernitana attraversa un periodo di crisi e con il Savoia non si presenta né all’andata nè al ritorno. Il 17 dicembre 1920, a Nocera Inferiore, il Savoia vince 2-0 a tavolino per assenza dell’avversario. Si gioca nel campionato di Prima Categoria, attuale serie A, suddivisa in Lega Nord e Lega Sud. Nella stagione 1921-22 il Savoia rende visita ai “cugini” il 18 dicembre 1921. Sacchi (69’) e Bonansea (77’) regolano la pratica a favore dei bianchi. Vittoria che arriverà anche nella stagione “storica” della finale scudetto. A Salerno si gioca il 27 gennaio 1924. Un gran gol di Mombelli (65’) conferma la leadership del Savoia nella Lega Sud. L’ultimo derby disputato nel campionato di Prima Categoria, stagione 1924-’25, vede ancora il Savoia vincente in quel di Salerno. Un calcio di rigore di Kargus al primo minuto illude i tifosi granata, poi una doppietta di Giulio Bobbio e un gol di Ghisi I definiscono il risultato finale (1-3).
Le successive nove sfide sono tutte disputate in Prima Divisione e serie C, la stessa categoria dell’attuale Lega Pro. Proprio in Prima Divisione, il 9 novembre 1930 la Salernitana ritorna a vincere il derby (2-0) con il Savoia. Continua ad essere favorevole ai colori granata il derby nella stagione successiva. Il 6 marzo 1932 un gol di Cucciolini al 31’ è sufficiente per insaccare i due punti in classifica e rispedire i torresi a casa con le classiche pive nel sacco. Più netta la vittoria nel Campionato di Prima Divisione edizione 1932-’33, il 23 aprile 1933 finisce 3-1 grazie alle reti realizzate da Ravizzoli per il Savoia (7’), 20’ De Sio, 44’ e 75’ Fiotto per i granata. Mentre il primo pareggio a Salerno si registra il 12 novembre 1933. Finotto e Ravizzoli definiscono il risultato (1-1). In parità anche l’ultimo derby giocato in Prima Divisione. Alla sesta giornata, il 9 dicembre 1934, Savoia e Salernitana chiudono sul 2 a 2 (doppietta di Rossi per i bianchi, Carella e Brioschi per i granata). In serie C vincono i padroni di casa il 6 ottobre 1935. Un calcio di rigore (16’) trasformato da Niccolini, sblocca il risultato, pareggia per il Savoia Taccini (34’), chiude il derby Azzetti (55’).
Stesso risultato nel campionato di serie C 1940-’41. Alla tredicesima giornata, il 19 gennaio 1941 un calcio di rigore di Negri porta in vantaggio i bianchi. In due minuti i salernitani ribaltano il risultato. Al 37’ Scagliotti, al 39’ Icardi. Un’autorete di Zamarella regala un insperato pari al Savoia. La sconfitta più sonora ed eclatante per il Savoia arriva il 7 giugno 1942. La Salernitana vince 6-1 con tre doppiette: Chiesa, Daggianti e Margotta. Su penalty il gol della bandiera firmato da Isada. La Salernitana finisce al primo posto ma la FIGC la esclude dalla fase finale per un tentativo di corruzione accertato nella sfida con la Cavese. Prima della Guerra l’ultimo derby in serie C vede ancora la Salernitana vincente, 3-0. Doppietta di Pizzallà e tris di Rampini. Era il 3 gennaio 1943.
In serie B la sfida successiva, a Salerno si gioca la gara d’andata il 5 gennaio 1947. Salernitana -Torrese finisce 1-1 al gol di Calleri per il Savoia, pareggia Compiani… deviando nella propria porta una conclusione di un avversario. Ancora tre derby in serie C. E’ l’anno della promozione della Salernitana in serie B e della retrocessione del Savoia in D dopo lo spareggio di Roma con il Nardò. A Salerno si gioca il 15 maggio 1966. Minto e Prati (lo ricordate? Il famoso Pierino rossonero?) firmano la vittoria granata. Decisamente negativo il trend savoiardo anche nel ritorno in serie C, anno 1970-’71. Il 21 febbraio 1971 finisce 3-1 per i salernitani, nella stagione successiva i bianchi vanno a pareggiare (2-2) grazie ai gol di Bruno e Taiano (su rigore), Cantucci e Pantani (su rigore).
Siamo arrivati all’ultimo derby, Campionato di serie B. Savoia tristemente proiettato verso la retrocessione, Salerniatna che naviga nelle zone medio alte della classifica. E’ il 26 marzo 2000. All’Arechi Ciro De Cesare porta in vantaggio i suoi al 19’. Dopo appena due minuti Ghirardello (capocannoniere del Savoia) trasforma il calcio di rigore decretato dall’arbitro Pirrone di Messina. Nella ripresa il Savoia ribalta il risultato prima con Greco (78’) e poi con Kanjengele (86’) mette al sicuro l’ultimo derby giocato tra i bianchi di Torre Annunziata ed i granata di Salerno.
Questo il bilancio in casa della Salernitana:
5 vittorie, 4 pareggi e 11 sconfitte, 21 gol fatti e 40 gol subiti.
AMARCORD PORCHIA – Esordisce con un caloroso “Consentimi di salutare con grande affetto i tifosi del Savoia”, Sandro Porchia, una delle felici intuizioni di Massimo Mirabelli, diesse del Savoia per qualche mese nel 1996, che lo prelevò dal Ragusa appena diciannovenne inserendolo in una rosa dove il ragazzo, dotato di grandi qualità tecniche, non fece fatica ad imporsi rientrando stabilmente tra i titolari. Conquistò una serie B storica per i bianchi, e confermandosi anche in cadetteria dove lui, difensore, andò a segno tre volte pur in un stagione avara di soddisfazioni. Con lui ripercorriamo la vittoria colta all’Arechi.
Sandro, cosa ricordi di quella partita?
“Fu uno degli ultimi bellissimi ricordi di quell’anno. Una partita stupenda. Ricordo che scendemmo in campo con una enorme voglia di vincere. Lo stadio da brividi e l’entusiasmo delle due tifoserie fecero il resto infondendoci una forza incredibile. Neppure lo svantaggio (gol di De Cesare ndr) ci fermò, anzi, ci scatenammo con un rigore del Ghira, poi Greco e Kanjengele. Anche quella gara contribuì a farmi amare i tifosi del Savoia che mi accolsero, giovanissimo, con grande simpatia aiutandomi a crescere senza pressioni”.
Quella squadra poteva salvare la categoria?
“Nel corso della stagione ne sono successe davvero tante compresi i cambi di allenatore che certo non ci hanno aiutato. A mio modo di vedere, la squadra non era da buttare e se avessimo centrato due o tre vittorie di fila sono convinto che avremmo potuto farcela quantomeno giocandocela fino alla fine. Resta il fatto che il gruppo ha lottato e sudato fino alla fine”.
So che stai seguendo questo Savoia, cosa ne pensi?
“E’ vero. Mi collego spesso su SoloSavoia, sia sul sito che sulla pagina facebook per rimanere sempre aggiornato. Nelle ultime quattro partite ha fatto bene. All’inizio è stato chiaramente vissuto un momento difficile, poi si è fatto gruppo e la situazione e evidentemente cambiata in meglio. Occorre un pò di fortuna e sicuramente sarà centrato l’obiettivo che la società si è prefisso.”
Sabato con la Salernitana come la mettiamo?
“Giocare all’Arechi, come ho già detto, ti dà una carica incredibile. Secondo me, il Savoia ha tutte le carte in regola per fare risultato anche perché la squadra, pian piano, sta prendendo coscienza dei propri mezzi”.
Secondo te, su quali giocatori dei bianchi si può puntare in particolare per raggiungere la salvezza?
“Ho giocato con Rinaldi a Rimini e posso assicurare che può diventare un sicuro punto di riferimento in difesa. Una reparto che, attenzione, dispone anche di un giocatore al momento non molto ben visto, Checcucci, che vi assicuro, è atleta di spessore, bisogna solo dargli un po’ di tempo. E poi, non dimentichiamoci del capitano, Francesco Scarpa, un vero trascinatore e di Giacomo Cipriani di cui sinora si è visto molto poco ma che se riesce a entrare in forma è uno che in C può fare la differenza”.
Un tuo pronostico su chi approderà in B
“Con questo girone mi sembra di rivivere i miei anni al Savoia; tante squadre di spessore, piazze importanti, partite caldissime. Ci sono cinque o sei squadre attrezzate per il salto di categoria; vedo la Salernitana molto bene attrezzata e con quello stadio che è una bolgia…nulla è precluso.”.
(Matteo Potenzieri)