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BARLETTA-SAVOIA. Il pagellone Santurro ‘miracoloso’, Rinaldi un baluardo. Su Scarpa pesa come un macigno il rigore fallito. Malaccari, gara da dimenticare

BARLETTA-SAVOIA. Il pagellone

30-09-2014 – SANTURRO 8 – La sua prestazione ha del ‘prodigioso’. Due interventi determinanti hanno consentito al Savoia di uscire indenne dal ‘Puttilli’. Se sulla conclusione di Floriano, al 23’, ha avuto il tempo per ‘preparare’ l’intervento, la parata su Fall (68’) ha del miracoloso. Il gran voto è tutto meritato.     

SIRIGU 6 – Bucaro lo schiera nei tre di difesa nonostante avesse lasciato intendere di non volerlo utilizzare. Il fratello del portiere del Paris Saint Germain se la cava con sufficienza, nonostante nel primo tempo accusi la verve di Floriano che, sinceramente, a tratti è parso incontenibile.    

SABATINO 6 – Si ‘piazza’ a sinistra nel corposo centrocampo a cinque e svolge il suo compitino senza infamia e senza lode. Probabilmente da lui ci si aspetterebbe qualcosa in più anche in termini di contributo alla fase offensiva.    

RINALDI 6,5 – Sempre più leader della difesa. Sicuro ed attento, l’unica nota stonata viene sul cross di Floriano che consente a Fall di mettere alla prova la reattività di Santurro. Nell’occasione si fa infilare in velocità dal fantasista barlettano e ne perde la marcatura.     

CALZI 6 – Giocatore di gran personalità. Non a caso interviene a difesa dei compagni anche nelle fasi di gioco fermo. Forse un po’ troppo irruento si vede sventolare il primo cartellino giallo della serata.    

DI NUNZIO 6 – Bene per quasi tutta la partita. L’unico appunto è da muovergli sull’occasione capitata a Fall. Dov’era Di Nunzio? Marcatura saltata. In Lega Pro non sono ammessi cali di concentrazione.    

CREMASCHI 6 – Gara positiva. Nel primo tempo si propone anche in fase offensiva e si guadagna alcuni falli in zone pericolose. La sua vena in avanti lo limita nelle coperture così Floriano trova spesso libera la zona destra di centrocampo che Cremaschi rimane sguarnita.     

GALLO 5,5 – Meno lucido del solito. Sembra accusare un po’ di fatica dopo il tour de force degli ultimi incontri. Ad inizio ripresa subisce un brutto fallo alla schiena, sua punto debole, e Bucaro è costretto a sostituirlo (dal 19’ st D’APPOLONIA 6 – Entra subito in partita. Smista palloni ai compagni con estrema lucidità. Suo il passaggio che consente a Di Piazza di andare in gol, peccato per la bandierina alzata dal guardalinee. Meriterebbe più spazio, purtroppo il modulo attuale lo danneggia).      

CIPRIANI 6 – Dopo la panchina con il Lecce, parte dall’inizio. Per il corso della prima frazione si vede poco ma ha l’abilità e l’esperienza nel conquistarsi il rigore, ‘inciampando’ nelle gambe di Stendardo. A fine tempo accusa qualche problemino muscolare così Bucaro preferisce non rischiare e lo sostituisce (dal 1’ s.t. DI PIAZZA 6 – Il suo compito lo svolge: va in gol. Pregevole la sua deviazione di testa su passaggio illuminante di D’Appolonia. Un vero peccato che la gioia della seconda rete stagionale venga stoppata da un fuorigioco apparso inesistente).     

SCARPA 5,5 – Come sempre il capitano ci mette cuore e grinta. Combatte in avanti, rientra in difesa, polmoni d’acciaio per il numero dieci torrese. Ma il voto è, ovviamente, inficiato dall’errore sul dischetto. Può capitare, siamo convinti che già con l’Ischia la bandiera dei bianchi saprà farsi perdonare (dal 31’ s.t. GARGIULO s.v. Bentornato).      

MALACCARI 4,5 – Il peggiore dei suoi. Una partita non all’altezza, perde molti palloni, a volte sembra affaticato, spesso in ritardo. Poi combina il pasticciaccio, con un fallo inutile a centrocampo. L’arbitro nell’occasione è severo a dargli il rosso diretto ma sta di fatto che un calciatore della sua esperienza non dovrebbe commettere simili errori.         

BUCARO 6 – Conferma il 3-5-2 e fa bene. La squadra gioca all’italiana. Prima non prenderle poi si riparte di rimessa. Non a caso il rigore viene proprio su un’azione del genere. Manca però di ‘coraggio’ quando in superiorità numerica non tenta subito di chiudere il match nella prima fase del secondo tempo. Più che un punto guadagnato riteniamo si tratti di due punti gettati al vento.           

(Redazione)





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