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QUESITI PICCANTI. Bucaro non si tira indietro Era destinato all’esonero. La vittoria di Aversa ed il pari col Lecce hanno rilanciato le sue quotazioni. “Se Maglione va via, io resto”

QUESITI PICCANTI. Bucaro non si tira indietro

26-09-2014 – Una delle regole ‘non scritte’ del mondo del calcio è che il destino di un allenatore sia vincolato ai risultati. Dopo l’eliminazione in Coppa Italia ed un sol punto in classifica alla terza di campionato, la panchina di Giovanni Bucaro (nella foto) è cominciata a scricchiolare, al punto che la proprietà ne aveva deciso la rimozione individuando già il nuovo allenatore (Paolucci ndr).

Dopo una settimana infernale per le diatribe in seno alla società legate alle mancate dimissioni dell’amministratore Maglione, è arrivata la vittoria di Aversa e mercoledì sera il preziosissimo pareggio contro la corazzata Lecce.

Conseguenza? Bucaro ha rimesso ‘i bulloni’ alla sua panchina e la sua posizione oggi ne esce notevolmente rinforzata. SoloSavoia.it ha ascoltato il tecnico ponendo una serie di domande ‘scomode’ alle quali abbiamo ricevuto risposte chiare e determinate.

CAMBIO DI MODULO – Alla conferenza stampa di presentazione, mister Bucaro aveva evidenziato che il suo ‘credo’ calcistico lo portava all’applicazione del 4-3-3, provato prima da giocatore nel Foggia di Zeman, poi sulle diverse panchine sulle quali si è seduto. Eppure è con il 3-5-2 che la squadra sembra aver raggiunto il suo assetto.

E’ stato sbagliato qualcosa nel costruire la rosa, considerando che si è appalesata una miglior propensione ad un modulo diverso da quello preventivato?

“Il mercato non è stato facile. Abbiamo avuto numerosi rifiuti. Questo ha portato ad acquisire alcuni giocatori non proprio adatti al 4-3-3, così dopo le gare iniziali ho voluto provare un modulo diverso, che tra l’altro avevo utilizzato anche a Sorrento, ed il cerchio è quadrato. Più che di errori parlerei della necessità di esserci adeguati alle circostanze”.

NON MANCA NIENTE – 5 punti dopo 5 turni.

Ritiene vi manchi qualcosa in termini di punteggio?

“In genere ci si lamenta sempre su quello che si ha. Tutti dicono che mancano punti. Per quello che mi riguarda, affermo che abbiamo quello che ci siamo meritati sul campo. Semmai ho un pò di rammarico per il mancato pari col Benevento. Ma di certo non dico che mi manca quel punto”.

ROSA TROPPO AMPIA – Il direttore Maglione aveva sbandierato di voler costruire una rosa di massimo 23 elementi, poi portata a 25.

Il Savoia adesso si ritrova con 29 tesserati. Non sono troppi?

Oggettivamente si. Ma anche questo è dipeso dalle dinamiche di mercato. I nuovi arrivi dovevano sostituire, in termini di numero, elementi che avrebbero lasciato la rosa. Non è stato così ma ritengo che, strada facendo, qualcuno andrà via anche perché non rientra nei programmi”.

I ‘VECCHI’ DIMENTICATI – Entrando nel dettaglio di chi è stato messo in disparte in questo periodo, i 5 confermati dallo scorso anno non se la stanno passando bene. Esposito, Gargiulo e Panariello sono ‘ospiti’ fissi della tribuna, Del Sorbo fa molta panchina. Solo capitan Scarpa è titolare inamovibile.

Cosa ci dice? Perché non li ‘vede’ proprio?

Scarpa è uno dei titolari. Su questo nessun dubbio. Per gli altri posso dire che devono stare tranquilli perché la stagione è lunga e  verrà anche il loro momento. Ne conosco il valore e non intendo privarmene. Capisco che non sono contenti di questa situazione, ci mancherebbe altro, ma devono sapere di godere della mia stima. Ad esempio non ho certo dimenticato Panariello che è stato un po’ l’emblema della professionalità per tutto il ritiro e sta continuando a comportarsi in maniera egregia, nonostante le numerose tribune. Anche per lui arriverà il momento di rendersi utile alla causa”.

MERCATO DI CORSA –  Analizzando il mercato del Savoia, notiamo che i ‘pezzi pregiati’ sono arrivati da agosto in poi: Gallo, Cipriani, D’Appolonia, Calzi.

Perchè si è corso così tanto nel mercato di luglio quando i veri rinforzi sono arrivati dopo?

“E’ una giusta considerazione ma la scelta operata con l’avvocato Maglione era quella di cambiare quasi tutta la rosa, quindi non potevamo permetterci di partire con pochi giocatori. Dopo il ritiro abbiamo verificato le necessità e lì si è intervenuti”.

Il mercato di settembre ha portato grandi ‘firme’. Ma ci spiega perché sono arrivati anche calciatori come Perna e Malivojevic che finora hanno solo visto le gare dalla tribuna? Con una rosa già così ampia non si è trattato di acquisti superflui?

A volte le dinamiche di mercato ti portano a dover portare a termine operazioni più complesse che comprendono più giocatori di uno stesso club ed è chiaro che si è quasi portati a dover compiere trattative di questo genere”.

Bucaro non lo dice ma sembra evidente per arrivare ad alcuni atleti, come D’Appolonia ad esempio, dal  Vicenza si sia reso ‘necessario’ prelevare anche Malivojevic, oppure dal Parma con il quale sono state concluse tante (probabilmente troppe) trattative, l’arrivo di Perna rientra in questi giochi tra operatori di mercato.

VINCOLATO A MAGLIONE – Dall’analisi tecnica passiamo ad una fase della nostra intervista che rileva il rapporto tra Bucaro ed il diggì Maglione.

Si ritiene vincolato all’amministratore?

“Prima di quest’esperienza non avevo neanche lavorato con lui. Sò che mi aveva sempre tenuto d’occhio e che per una vecchia promessa fatta mi ha voluto con lui al Savoia. Di questo gliene sono riconoscente e certamente è un motivo per il quale mi sento legato a lui che in questo periodo mi ha difeso a spada tratta”.

MAGLIONE VIA, BUCARO NO –  L’avvocato ha preannunciato le sue dimissioni. Alla prossima assemblea le percentuali di una sua permanenza sono esigue?

Se Maglione dovesse lasciare il Savoia, lei cosa farebbe? Lo seguirebbe?

No. E’ ovvio che io sono un professionista e se il nuovo amministratore e la stessa società non avranno nulla in contrario, è evidente che resterei al mio posto per continuare un lavoro nel quale credo e che sono certo ci porterà alla permanenza in categoria”.

(Giovanni Caracciolo)





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