19-09-2014 – Quarto appuntamento con l’AVVERSARIO DI TURNO. Tocca all’Aversa Normanna, ripescata in Lega Pro tra le mille polemiche delle altre escluse. La squadra del patron Spezzaferri ha come obiettivo la permanenza in categoria, lo stesso del Savoia. Al ‘Bisceglia’ si preannuncia uno scontro ricco di ‘tensione’, non fosse altro per la rocambolesca sconfitta subita dai casertani a Salerno. Da 1-3 a 4-3 nel giro di pochi minuti. In casa Savoia, invece, il terremoto societario, rientrato ieri (sembra la quiete che andrà a precedere un’imminente tempesta), ha sicuramente influenzato l’intera settimana.
I NUMERI – L’Aversa è a 2 punti in classifica, frutto di due pareggi (contro Vigor Lamezia e Casertana) ed una sconfitta, quella patita domenica scorsa all’Arechi quando, in piena ripresa, gli uomini di Novelli erano in vantaggio per 3-1, prima di subire il tris dei padroni di casa che ribaltavano il risultato. Sei le reti siglate, sette quelle subite.
I PRECEDENTI (A cura di Giuseppe Lucibelli) – La prima volta ad Aversa risale alla lontana stagione 1926-’27, campionato di Seconda divisione. E’ la stagione della riforma del calcio italiano. Il massimo campionato diventa Divisione Nazionale con due gironi di dieci squadre, eliminate le due Leghe, Nord e Sud. Dopo cinque campionati nella massima serie il Savoia riparte dal basso. L’iscrizione al campionato di Seconda Divisione rappresenta uno smacco per i torresi, ma dopo la scomparsa del club dalle scene calcistiche non ci si poteva aspettare di più. La rinascita porta la firma del presidente Teodoro Voiello. La corsa del Savoia verso la Prima Divisione si ferma a Roma, nello spareggio con il Terni, datato 17 luglio 1927 (1-0). Nel campionato uno score da record per i bianchi, ritornati protagonisti: 11 vittorie ed un pareggio, 40 gol all’attivo, solo 7 al passivo. Nell’ultima giornata di campionato, la quattordicesima per la cronaca, il Savoia rende visita all’Aversana, battuta all’andata con un eclatante 7-2. E’ il 15 maggio 1927. Esposito, Rescigno, Orsini I e II, Maresca, De Nicola e il giovanissimo Raffaelino Giraud chiudono la pratica senza affanni, imponendosi con un netto 3-1.
Da allora il Savoia non ha più incontrato una squadra di Aversa. Dopo quasi ottanta anni, il Savoia ritorna in terra normanna con i due precedenti favorevoli. E’ il 23 ottobre 2005. Nelle fila dei granata ci sono gli ex Ambrosino, Masecchia e Monaco guidati dal tecnico Raffaele Di Pasquale. Un complesso niente male messo su dal presidente Spezzaferri con competenza e senza follie. La matricola ha iniziato il campionato con il piglio giusto e davanti ai propri sostenitori, nel bellissimo impianto Comunale, rimesso a nuovo durante l’estate, con un manto erboso perfetto, gioca alla pari con la squadra guidata da Ratko Lazic. I bianchi si portano in vantaggio con Majella, sul finire del primo tempo (39’). Proprio al 90’ arriva la beffa del pareggio, firmato dal bomber Marco Incoronato (1-1).Sempre nel Girone H della serie D, stagione 2007/’08, l’ultimo incrocio delle due squadre campane.
Si gioca prima ad Aversa, il 7 ottobre 2007. I casertani, guidati da Gigi Boccolini, partono con il piede giusto in campionato e sconfiggono nettamente la squadra di Torre Annunziata, con un netto 3-0. Al 41’ Zolfo, raddoppio al 5’ della ripresa di Di Girolamo e tris di Checco Ingenito (26’ st). Per i ragazzi di Agovino non c’è partita. In quella stagione l’Aversa Normanna sarà promossa in C2. E da allora non ha lasciato più il calcio professionistico.
Domenica si giocherà il settimo incontro nella storia delle due squadre. Finora equilibrio assoluto: 1, vittoria, un pareggio ed una sconfitta per parte.
NOVELLI – Al decimo anno in serie C, Raffaele Novelli può ben dirsi un classico allenatore di categoria. Più di un esonero in carriera ma anche la bella soddisfazione del traguardo play-off con la Pro Patria, battuto solo dal Feralpi Salò. All’Aversa viene chiamato dal patron Spezzaferri dopo il ripescaggio, secondo consecutivo, dei casertani in LegaPro.
Mister, il direttore sportivo dell’Aversa è suo fratello Gioacchino. Non è che lei è il solito raccomandato?
“Alleno da diciotto anni, amo il calcio pulito e mi guardo bene dal frequentare certi giri. Ho grande rispetto per le regole del nostro mondo, giuste o sbagliate che siano. Inoltre, avevo ancora un contratto in essere con la Vigor Lamezia ed una chiamata da un altro club di serie C. Credo che per me, più che mio fratello abbiano parlato i meriti e la storia personale”.
Escludendo la Coppa Italia che ha visto in campo una giovanile dell’Aversa, in tre partite di campionato avete già subito sette reti. Non sono un po’ troppe?
“Le potrei rispondere che siamo andati anche a segno sei volte. Dico piuttosto che siamo partiti in ritardo e ci siamo dovuti catapultare immediatamente nella difficile realtà del campionato. E’ chiaro che in questa fase, noi più di altri, abbiamo bisogno di oleare certi meccanismi. Insomma, ci vuole un pò di pazienza e certi errori che si tramutano immediatamente in gol saranno solo un ricordo”.
Due punti in classifica. Come da preventivo?
“Non ho l’abitudine di guardare la classifica. Vivo alla giornata. Mi interessa invece sottolineare che abbiamo giocato un buon calcio, senza barricate anzi, molto propositivo. Come piace a me”.
Con la Salernitana, all’Arechi, vi siete trovati con due reti di vantaggio a venti minuti dal termine. Poi, il crac. Come lo spiega?
“La sconfitta brucia ancora. Cominciamo col dire che una squadra che si permette il lusso di avere in panchina gente come Mendicino o Negro è senz’altro un undici al di sopra della media e dunque difficile da affrontare. Per di più, come ho già accennato prima, noi siamo ancora in una fase di crescita. Diciamo che c’è da lavorare su situazioni di gioco a noi sfavorevoli per nostre mancanze”.
Domenica affronterete un Savoia in pieno marasma tecnico e societario. E’ una buona occasione per centrare la prima vittoria stagionale.
“Ciò che accade all’esterno del rettangolo di gioco ci interessa poco. Personalmente credo che una volta in campo si pensi solo a giocare e così sarà anche per il Savoia. E’ una partita non facile e va affrontata con grande attenzione, come sempre. Sarà un match vero”.
Ai tempi della Pro Patria ha avuto alle sue dipendenze Calzi. Cosa ci può dire di questo giocatore?
“Persona seria, ottimo atleta, molto caratteriale. Può tranquillamente giocare nel girone meridionale anche perché ha già vissuto un’esperienza del genere a Catanzaro in serie B, sia pure qualche anno fa”.
Che idea si è fatta di questo torneo?
“Campionato difficile. L’aspetto mentale e psicologico è dominante. Tutte le squadre si sono attrezzate qualitativamente ma bisogno essere forti soprattutto di testa visto che il fattore ambientale è, secondo me, predominante in questo girone”.
(Matteo Potenzieri)