12-09-2014 – Nel nostro SPECIALE DERBY si incastona perfettamente la rubrica settimanale L’AVVERSARIO DI TURNO. Dopo aver ascoltato i capitani e gli allenatori delle due squadre, in attesa di una ulteriore sorpresa per domani, oggi scopriamo pregi (tanti) e difetti (pochi) del Benevento. La corazzata giallorossa arriva a Torre con il suo primato in classifica, determinata a far punti ovunque. A presentarcela è il direttore sportivo Salvatore Di Somma con il quale abbiamo parlato anche della precedente esperienza a Castellammare di Stabia.
I NUMERI – 4 punti in classifica dopo i primi 180’. Vittoria all’esordio ad Ischia, poi pari casalingo (1-1) contro il Catanzaro. La squadra diretta da mister Brini è una delle favorite del torneo insieme a Lecce e Salernitana. La rosa è di assoluto valore. Nei prossimi giorni si aggregherà anche il ‘colpo’ Mazzeo in arrivo dal Perugia.
I PRECEDENTI (A cura di Giuseppe Lucibelli) - Sarà il derby n. 29 nella storia del calcio meridionale tra Savoia e Benevento. Ovviamente il quindicesimo in casa dei torresi. Una sfida che manca dalla stagione 2000-01, Serie C1 Girone B. Il Savoia di Massimo Morgia vinse 2 a 1 contro i giallorossi di Francesco Dellisanti. Il vantaggio di Kanjengele (38’) poi il raddoppio di Greco (44’) e sul finire il gol della bandiera sannita a firma di Gennari (39’ st). Un derby disputato davanti a 7.000 spettatori, in un pomeriggio di festa, come del resto tutti i precedenti con i “fratelli” del Sannio, con il portiere Emiliano Dei, tra i migliori in campo, bravo ad evitare una sconfitta più sonora con interventi davvero prodigiosi. Il Savoia dopo la vittoria dell’11 febbraio 2001 si piazzava al secondo posto in classifica dietro il quotatissimo Palermo. Da lì a poco, purtroppo, iniziava il calvario con il fallimento e la ripartenza dai campionati dilettantistici regionali.
Ben quattro sfide risalgono alla stessa stagione agonistica. Di venti anni fa. Serie C2 girone C, prima in campionato e poi nella semifinale play off. Il 9 ottobre 1994 il Benevento impatta 0-0, nella prima gara play off, giocata l’11 giugno 1995, perde nettamente 2-0. Gol di Amura su rigore e raddoppio di Tarantino. Quel derby spianò la strada a Gigi De Canio e ai suoi ragazzi verso l’agognata C1, dopo aver battuto in finale, allo “Zaccheria” di Foggia, il forte Matera. Le due squadre si sono affrontate per otto campionati in serie C (di cui una volta in C2) e cinque stagioni in serie D. Dal 1964-‘65 al 1972-‘73 i derby (5) si giocano sempre in serie D, il Savoia impone i diritti casalinghi, vincendo quattro volte e perdendo una sola volta, il 27 maggio 1973. Era un Savoia già condannato alla retrocessione in Promozione. Di Moretti (30’), Zica (37’) e Prota (80’) i gol del Benevento. Bisogna risalire alla prima sfida tra i due sodalizi per ritrovare la seconda ed ultima vittoria del Benevento in casa del Savoia. La data storica è il 28 aprile 1935, ventiduesima giornata del Campionato di Prima Divisione (attuale Lega Pro). Il Fascio Sportivo Savoia soccombe per 2-0. Le reti sono realizzate da Lanza (23’) e Tessitore (56’).
Il bilancio casalingo vede nettamente in vantaggio la squadra torrese con 8 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. 21 i gol realizzati dai bianchi, 12 quelli giallorossi.
DI SOMMA – Lo ricordiamo dai tempi delle mitiche figurine della Panini, Salvatore Di Somma allora roccioso difensore di uno storico Avellino militante in serie A. Dopo oltre venti anni e quindici panchine (tra cui Brindisi, Potenza, Siracusa e Lecco, solo per citarne qualcuna) passa nei ruoli della dirigenza con la sua Juve Stabia prima di approdare al Benevento.
Campo, panchina, scrivania, responsabilità diverse, soddisfazioni diverse. Ne vogliamo parlare?
“Non amo particolarmente la scrivania. Continuo a ritenermi un uomo di campo. Mi piace stare con la squadra, viverne le sensazioni dall’interno, dare un contributo di esperienza, mi piace girare alla ricerca di giovani leve. No, decisamente la scrivania non fa per me, non è nelle mie corde e pertanto difficilmente mi vedrete comodamente seduto su una poltrona dirigenziale”.
Cosa si prova ad essere profeta in patria? Lei che ha molto contribuito alla promozione della Juve Stabia in B.
“Premesso che vincere in casa propria non è assolutamente facile tali e tante sono le pressioni che si è costretti a subire, è inimmaginabile poter capire la gioia che mi ha trasmesso quell’evento. Anche adesso mentre le parlo, se ripenso a quei momenti provo una grandissima felicità . Incontrare amici per strada o sconosciuti che si complimentano con te per qualcosa che li ha entusiasmati ed a cui tu hai preso parte in prima persona è elettrizzante”.
Poi, però…
“..Sono stato tradito senza un perché. Dopo aver dato tanto alla causa della Juve Stabia, dopo aver portato giovani del valore di Sau, Zaza ed altri, sono stato messo alla porta. Ancora oggi, pur trovandomi benissimo a Benevento dove ho trovato una grande famiglia, me ne chiedo i motivi”.
Il Benevento ha più volte sfiorato il sogno promozione in cadetteria senza mai riuscirci. Per quest’anno come siete messi?
“Abbiamo allestito una compagine che ritengo forte e sicuramente all’altezza di quelle che a mio parere lotteranno per la promozione finale, vale a dire Lecce, Salernitana e Catanzaro”.
Lei si è dichiarato contrario all’elezione di Tavecchio quale presidente della FIGC, Lotito invece ne è stato un grande elettore oltre che amico. Non teme manovre ai danni del Benevento?
“Assolutamente no. Sono dell’avviso che se una squadra è forte ed è sostenuta da una società altrettanto forte e solida il campo ti dà ragione. E poi quella su Tavecchio era solo una mia personale opinione”.
Secondo Lei, la rifondazione del calcio italiano può passare attraverso sovvenzioni alle squadre che impiegano giovani o sarebbe preferibile avere squadre B per i grandi club?
“I grandi club hanno la formazioni Primavera per i giovani e si possono servire tranquillamente della serie B o della LegaPro per svezzarli”.
Un suo parere sull’attuale LegaPro.
“Dal punto di vista tecnico sono assolutamente favorevole alla riforma. Ma non si può dimenticare che ha portato centinaia di giocatori a non trovare più ingaggi”.
Domenica va in scena il derby della fratellanza. Savoia in affanno ma in casa, Benevento tecnicamente più dotato. Che partita sarà?
“E’ una partita difficile. Come tutti i derby, anche se in campo ci sono valori diversi, vince chi ha più motivazioni”.
A proposito del Savoia, Lei ebbe modo di commentare la finalissima play-off per la serie B tra i bianchi e lo Stabia, che partita fu da tecnico e da tifoso della Juve?
“Una partita strana. La Juve Stabia certamente non l’affrontò nel modo giusto, non vidi né rabbia né determinazione contro un Savoia che seppe esprimere una grande intelligenza tattica ed ebbe certamente in Masitto l’uomo in più. E poi, mi suscitò grande perplessità l’espulsione di Di Meglio che alterò anche numericamente l’incontro”.
Vogliamo chiudere con il ventilato acquisto di Mazzeo da parte del Benevento?
“Mazzeo è ancora un tesserato del Perugia. Il suo procuratore si sta attivando con il club umbro per trovare una soluzione che possa permettere al giocatore di essere tesserato con un’altra società. Non nego il nostro interesse”.
(Matteo Potenzeri)