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AMARCORD. Giugno ’95, battuta la ‘Strega’ Amura e Tarantino stendono il Benevento nell'andata dei play-off. Poi l'accesso in C1. Emozioni raccontate dai protagonisti di allora

AMARCORD. Giugno '95, battuta la 'Strega'

10-09-2014 – Nella storia del derby con il Benevento ci sono tante partite ricche di emozioni e di gol ma quelli disputati nei play off della stagione 1994-’95 sicuramente occupano  le primissime posizioni nei ricordi dei tifosi biancoscudati. Andiamo a riviverle con due protagonisti di quel campionato che permise al Savoia di ritornare in C1, un pò a sorpresa ma con tanto merito.

Matera, Benevento, Savoia e Albanova si piazzano alle spalle della Nocerina, promossa direttamente in C1 nella regular season. La griglia dei play off vede Matera contro Albanova e Benevento contro Savoia. Gara d’andata al Giraud, l’11 giugno 1995.

AMURA E TARANTINO – Lunerti si incunea nella difesa giallorosa, supera il primo avversario, poi il secondo, il terzo lo mette giù. E’ calcio di rigore. Non ci sono dubbi né proteste. Sul dischetto va Sasà Amura, torrese verace, una delle anime della squadra.

“Una grossa responsabilità. Davanti a quel pubblico con quella posta in palio, di fronte a quella corazzata. Leggevo la tensione dei miei compagni sui loro volti. Nessuno mi disse niente. Presi il pallone e andai diritto verso il dischetto. Io ero il rigorista.”

In quei momenti cosa ti viene in mente? Quando e come hai deciso di battere il penalty?

“Sono momenti particolari. Bisogna trovare la giusta concentrazione. Isolarsi dal resto del campo e degli spalti. Questa era la mia forza, perciò De Canio li faceva tirare sempre a me. Mentre mi portavo sul dischetto decisi di calciare di forza, con violenza. Se Dei avesse tentato l’opposizione l’avrei spedito in porta con il pallone”.

Cinque minuti dopo Pietro Tarantino raddoppiò. È proprio lui a descriverci l\’azione.

“Una bella azione corale della squadra. Poi chiesi la sponda a Giorgio Lunerti e quando mi trovai di fronte a Dei calciai convinto di fare gol (nella foto)”.

Una bella emozione per un giovanotto di ventitrè anni…

“Sì, che non dimenticherò mai. Avevo già vinto un campionato a Trapani ma con il Savoia fu il primo da professionista. Giocavo al fianco di Lunerti, Raimondo, Visconti, lo stesso Sasà Amura, insomma per noi giovani (Savino, Nocerino, Licitra, Ambrosino ndr) fu una gran bella esperienza. E poi il pubblico di Torre Annunziata vive di calcio, segue la squadra tutti i giorni, dà una carica incredibile”.

Torniamo dal “guerriero” Sasà Amura, torrese DOC.

Vuoi ricordare la vigilia di quella partita?

 “Con grande piacere. Partirei dall’ultima di campionato, quando affrontammo in casa il Bisceglie. Venivamo da due settimane di lavoro intenso in proiezione play off. Facemmo durante la settimana tutte le valutazioni possibili ed immaginabili. Decidemmo di giocarci tutto con il Benevento, la più forte delle quattro contendenti. Avremmo giocato la sfida in due partite e non in una gara secca. Ci andò bene”.

Però i tifosi non erano tanto contenti. Sapevano che gli stregoni erano più forti e li temevano…

“E’ vero. Ricordo una sorta di contestazione alla fine del pareggio con i pugliesi. Ce ne dissero di tutti i colori. Per noi fu una carica in più. Già il martedì, alla ripresa degli allenamenti, avevamo tutti la bava alla bocca… di rabbia, ovviamente”.

Dopo quasi un mese di preparazione, arrivò il fatidico giorno.

“De Canio ed il preparatore atletico non lasciarono nulla al caso. Eravamo davvero pronti alla sfida, al derby. Ricordo l’ingresso in campo, da brividi. Tutta quella gente assiepata sugli spalti del Giraud, il settore ospite pieno di tifosi, uno sventolio di bandiere bianche e giallorosse. Una grande bella festa di sport. Il Benevento fu frastornato, cominciammo la partita con il piede sull’acceleratore e loro andarono subito in crisi. Davanti ai miei occhi c’è ancora quella ghiotta occasione per chiudere definitivamente la partita e la semifinale. Una sgroppata di 50 metri e poi la conclusione sulla linea ferroviaria… Incredibile. Sul 3-0 non ci sarebbe stata più storia”.

Ed invece un po’ di sofferenza al Santa Colomba ci fu. Eccome.

“D’Ottavio segnò subito, nei primissimi minuti. Ci guardammo in faccia. Giorgio Lunerti e Ciro Raimondo richiamarono tutti all’ordine. E subito Donnarumma trovò il pareggio. Poi fu un altalena di emozioni e di gol fino al 3-3 finale”.

E domenica che derby ti aspetti?

“Innanzitutto sarò al Giraud. Sono partite che vanno vissute in diretta live, come si dice oggi. Tra le due squadre c’è un divario tecnico ma il derby azzera tutto. I ragazzi del Savoia devono trovare le motivazioni giuste per regalare ai tifosi una bella soddisfazione e sfatare questo tabù di inizio stagione. Ci vuole la prima vittoria”. 

Anche dalla Sicilia arrivano incoraggiamenti al Savoia di oggi.

“Ricordo che iniziammo in sordina (cinque pareggi e una vittoria ndr) poi andammo a vincere il campionato. Bisogna dare tempo al tempo. Sto seguendo la stagione di Lega Pro e sono sicuro che ai bianchi occorre solo un pò di fiducia, una bella iniezione di morale. Domenica il derby con il forte Benevento può dare la svolta alla stagione. Forza ragazzi, Torre Annunziata merita grandi soddisfazioni.  Approfitto per salutare tutti i tifosi del Savoia”.

Firmato Pietro Tarantino, da Palermo.

(Giuseppe Lucibelli)





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