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LA STORIA SIAMO NOI. 90 anni fa, la finale scudetto Il 7 settembre del ‘24 Savoia e Genoa pareggiano 1-1. In virtù del risultato d’andata (3-1) i Grifoni diventano Campioni d’Italia per la nona volta

LA STORIA SIAMO NOI. 90 anni fa, la finale scudetto

07-09-2014 – A novant’anni esatti dall’epica finale di ritorno, Savoia-Genoa, per l’aggiudicazione dello scudetto, SoloSavoia.it vuol rivivere con voi le cronache del tempo. Ecco quanto il collega Giuseppe Lucibelli, co-autore del libro “Savoia, storia e leggeda”, ci ha testimoniato.

Stagione 1923-‘24, finale per lo scudetto. Si gioca prima a Genova il 31 agosto. Secondo le cronache nazionali, la squadra del presidente Voiello “si è rivelata come la migliore di quelle venute dal Sud a contendere il titolo alle squadre del Nord”. I bianchi perdono 3-1, di Giulio Bobbio il gol della bandiera. Torre Annunziata non si dispera. La gara di ritorno sarà tutt’altra storia. Il 6 settembre, l’arrivo del Genoa, pluriscudettato e serbatoio della Nazionale italiana guidata dal CT Vittorio Pozzo, scatena un grande entusiasmo. Applausi e fiori per giocatori e dirigenti rossoblù che attraversano la città con le tradizionali carrozzelle a passo d’uomo.

Sui giornali si legge “Il Corso Umberto è gremito, i tifosi accompagnano in corteo i campioni fino al Municipio, dove, nella sala comunale, il sindaco, avvocato Francesco Gallo de’ Tommasi dà il benvenuto della città ed offre in dono pacchi della migliore pasta torrese”.

La sportività della città di Torre Annunziata è al centro dell’attenzione nazionale, fa breccia nel cuore di tutta Italia.

Il 7 settembre, alle ore 16.50, le squadre scendono in campo all’Oncino. La Domenica sportiva, periodico sportivo dell’epoca, fotografa così l’evento: “Un uragano di acclamazioni, una bolgia, poi l’assoluto silenzio. Lo scambio dei fiori, le immancabili fotografie, il disporsi dei giocatori: ecco si inizia”.

Primo tempo molto equilibrato. La differenza di classe è evidente ma il Savoia sopperisce al gap tecnico con un grande cuore, una carica agonistica devastante. La prima frazione di gioco finisce così 0-0. Nella ripresa un tiro del genoano Catto dalla distanza viene respinto dal portiere Visciano, Moruzzi è il più veloce a colpire ed il pallone rimbalza sotto la traversa. L’arbitro, il signor Rangone, concede il gol.

Siamo al 71’. Non passano neanche due minuti e i bianchi pareggiano con un tiro fulminante di Mombelli. Il Savoia, incitato dai tifosi e dal tandem degli allenatori Di Giorgio-Wisbar, si riversa tutto in avanti alla ricerca del gol per una storica vittoria. Non lo trova, ma alla fine tutto il pubblico attribuisce un lunghissimo applauso ai propri beniamini, vice campioni d’Italia.

Mai una squadra del Sud era arrivata così in alto.

Il Presidente Teodoro Voiello ed il suo vice, capitano Alfredo Giraud, portarono tutta la squadra in corteo per la città, a festeggiare insieme ai tifosi. La sconfitta sul campo lasciava ampio spazio alla grande soddisfazione di aver lottato ad armi pari con il fortissimo Grifone. Savoia, vice campione d’Italia 1924… un traguardo forse irripetibile.

(Giuseppe Lucibelli)





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