31-07-2014 – Il ritiro del Savoia è agli sgoccioli. Domani, dopo la seduta mattutina, la squadra partirà alla volta di Rocca Priora (Roma) per disputare la quarta amichevole stagionale contro la Lupa Castelli Romani (D), alle ore 17.30. In queste due settimane si è lavorato e sudato tanto. Il ‘corso di sopravvivenza’ di mister Bucaro, come lo ama definire il direttore Maglione, è stato davvero duro. Tutto previsto, tutto come da programma dello staff che il tecnico ex Sorrento ha voluto con se in quest’avventura.
NON SOLO GIOVANI – Il Savoia che sta nascendo vuole avere una forte personalità per affrontare chiunque col giusto piglio e raggiungere al più presto la salvezza. Il mix costruito dal duo Maglione/Obbedio è all’insegna della linea verde. Tanti i giovani under 24 che gli uomini di mercato hanno puntato ed acquisito a titolo definitivo. Ma gioventù non corrisponde ad esperienza e così l’individuazione di uomini ‘navigati’ per la categoria è stata certosina. Nella scelta dei reparti, si è voluto costruire la linea centrale di difesa con giocatori ‘over’. Sono così arrivati Michele Rinaldi (27 anni) e Francesco Di Nunzio (29 anni) chiamati ad erigere la diga davanti alla porta contesa tra Maiellaro e Santurro. A SoloSavoia.it la prima intervista ai due neo acquisti che si presentano alla piazza con le idee chiare.
RINALDI DI RINCORSA – Michele Rinaldi vanta un curriculum di tutto rispetto tra A (Bari), B (Rimini) e C (Benevento, Pavia, Rimini e Cuneo). Per lui è la seconda esperienza in Campania dopo quella con gli stregoni sanniti. Il Savoia ha battuto, sul filo di lana, la concorrenza di almeno altre due squadre che volevano assicurarsi il roccioso difensore centrale.
“Ringrazio il presidente Manca, l’avvocato Maglione ed il diesse Obbedio per la fiducia che hanno avuto in me. Ho scelto Torre perché il Savoia è stata la società che mi ha cercato con più convinzione, offrendomi un biennale che a 27 anni significa tanto per un professionista. A me piace sognare e per questo vivrò la stagione di rincorsa, pronto a rimettermi in gioco per conquistarmi un’altra possibilità per la mia carriera”.
DI NUNZIO, STIMOLO BUCARO – Se per Rinaldi il motivo principale della sua venuta a Torre è da ricercarsi nella dirigenza, per Francesco Di Nunzio, classe ’85, 7 anni di C tra Cassino e Sorrento, la scorsa stagione in B con la Juve Stabia, nessun dubbio su chi abbia ‘indirizzato’ la sua scelta.
“Sono contento di ritrovare mister Bucaro. Mi ha già allenato a Sorrento e per me disputare un’altra stagione con lui è uno stimolo in più”.
A Sorrento e Castellammare le esperienze non sono state delle più positive, due retrocessioni brucianti.
Col Savoia cosa c’è di diverso?
“Indubbiamente la società. Qui c’è una dirigenza solida che per un giocatore è fondamentale, elemento che mancava a Sorrento. Con la Juve Stabia è stata una stagione sfortunata nella quale abbiamo raccolto molto meno di quanto espresso in campo”.
SE IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO… - Rinaldi e Di Nunzio concordano su un elemento.
Entrambi affermano all’unisono.
“Il gruppo che sta nascendo è quello giusto. Arriveremo lontano. C’è tanta voglia di mettersi a disposizione del tecnico e di aiutare i compagni”.
Per Rinaldi il mix tra giovani ed over va nella direzione esatta.
“Ognuno si è posto un obiettivo personale che è poi quello di tutti. Vogliamo raggiungere il prima possibile la salvezza. Abbiamo creato le basi giuste in questo ritiro e vi posso assicurare che le premesse per far bene ci sono tutte”.
Anche Di Nunzio non ha dubbi.
“Si corre, si fatica tanto ma nessuno si tira indietro. Tra di noi si sta creando una gran sintonia che permette ai ragazzi di imparare da chi ha esperienza e viceversa. Da parte mia mi ricarico con l’entusiasmo dei più giovani”.
ORGANIZZAZIONE DI GIOCO – E’ ovvio che nel 4-3-3 di Bucaro, con la squadra protesa ad offendere per imporre il proprio gioco, il baricentro dell’azione sia dal centrocampo in su. Così il rischio per la difesa sono le imbucate nei contropiede avversari.
Di Nunzio è tranquillo, lasciandosi anche andare ad una divertente battuta che evidenzia il bel clima che si è creato in questo ritiro.
“Questa è una possibilità conoscendo il gioco del mister. Ma noi ci faremo trovare pronti anche se spero che le occasioni di rischio siano rare perché ormai l’età avanza e non posso stare a correre dietro gli avversari per tutta la partita! Scherzo ovviamente”.
Per Rinaldi il segreto è un altro.
“Non temo questo rischio. L’organizzazione della squadra permetterà alla difesa di essere comunque coperta perché ognuno rispetterà il ruolo evitando pericolosi buchi. Noi comunque ci stiamo preparando ad ogni evenienza e per quanto riguarda il mio reparto, con Di Nunzio e lo stesso Gigi Manzo, ci troviamo a meraviglia”.
UN SALUTO AI TIFOSI – La nostra ‘doppia’ intervista si conclude con un pensiero che i due giocatori rivolgono alla tifoseria.
Rinaldi è rimasto positivamente impressionato dai 50 che hanno assistito all’amichevole col Chiusi.
“Hanno fatto così tanti chilometri per noi e ci hanno incitato per tutta la partita. A fine gara è stato bello il siparietto con loro (il bianchi alè ndr). Non oso immaginare cosa troveremo al Giraud, sarà una bolgia”.
Per Di Nunzio la tifoseria dovrà rappresentare il dodicesimo in campo.
“Avremo bisogno di loro. Nel corso della stagione ci saranno momenti di esaltazione ma altri di difficoltà. Sarà in quei contesti che i tifosi dovranno compattarsi con noi per uscirne al più presto. Ho tante aspettative nel pubblico torrese”.
(Giovanni Caracciolo)