10-06-2014 – Si ‘scrive’ Lega Italiana Calcio Professionistico, si ‘legge’ organizzazione manageriale d’impresa esportata nel mondo del calcio. E’ questo il senso più profondo della riforma della serie C Unica che, nell’anno del suo esordio, vedrà tra le 60 squadre anche il Savoia. Una rivoluzione epocale della quale abbiamo parlato con Francesco Ghirelli (nella foto), direttore generale della Lega Pro. Il dirigente federale ha rilasciato a SoloSavoia un’intervista a tutto campo nella quale ha affrontato numerosi temi snocciolati con estrema oculatezza e chiarezza.
LA RIFROMA E’ REALE – Tra circa un mese saranno ufficializzate le squadre ammesse alla nuova ‘C’. Dopo si procederà a formare i gironi.
Prenderà così il via la riforma.
“Siamo già nella riforma, la prima grande trasformazione nel calcio italiano da quarant’anni a questa parte. Con il numero ridotto delle partecipanti abbiamo voluto diminuire le divisioni territoriali ed economiche, restituendo una forte identità a chi prenderà parte al campionato”.
Per Ghirelli la vera forza della riforma è una.
“Tutti saranno sottoposti a stringenti regole economico-finanziarie che daranno equilibrio e maggiore regolarità a tutto il sistema. I controlli saranno costanti e tutte le società avranno la stessa organizzazione. In tal modo abbiamo voluto cambiare pagina per annullare le distonie che esistevano prima”.
LA SVOLTA – Ghirelli è sicuro che la strada intrapresa dalla terza serie è quella giusta, in grado di segnare il futuro del calcio italiano.
“Quando tre anni fa nacque l’idea della riforma, per la prima volta affermai che saremmo stati più bravi della serie A. In molti sorrisero. Oggi la riforma è una realtà, in grado di superare la crisi economica che ci circonda. A differenza delle serie superiori, a noi non sono concessi errori. Chi li commette è fuori dai giochi. Per questa ragione abbiamo improntato tutto il nostro discorso sul rispetto di parametri ben precisi in grado di dare solidità alla nostra serie”.
RIVOLUZIONE IN STREAMING – Una delle più importanti novità riforma sarà la gestione dei diritti tv, con la trasmissione in streaming delle partite.
Ghirelli ne è fiero.
“Non sono abituato ad utilizzare parole roboanti ma se dico che quella dello streaming è una rivoluzione non esagero. Noi non abbiamo gli introiti e l’interesse dei grandi media nazionali che si dedicano alla massima serie ed alla cadetteria. Per questa ragione abbiamo dovuto inventare un qualcosa di nuovo, unico, da qui è nata la diretta via web. Un’idea che ho avuto personalmente e della quale me ne faccio vanto”.
L’EMOZIONE DEI DERBIES – Con il direttore generale Ghirelli passiamo ad affrontare il delicato tema sui gironi.
L’idea resta quella di dividere le squadre tra Nord, Centro e Sud anche se qualcuno avanza ipotesi di raggruppamenti ‘misti’. Non ultimo il presidente Macalli che ha ammesso di lavorare su più soluzioni.
“Dobbiamo attendere le decisioni del Consiglio Direttivo che è sovrano in tal senso”.
Se dovesse scegliere lei?
“Dico solo che l’essenza del calcio è nei derbies, qui vive la passione di questo sport. Le partite tra squadre della stessa città o della stessa Regione mantengono un fascino unico. Il calore che esprime la gente nel seguire questi match non ha pari”.
Parlando di questioni di casa nostra, in Campania sono pronte straregionali di assoluto interesse tra Savoia, Salernitana, Benevento, Juve Stabia e Casertana.
“La vostra Regione è una di quelle che esprime realtà calorose e passionali, nelle quali i derbies assumono significati profondi. Quando parlo di passione mi riferisco proprio a queste piazze”.
Eppure il derby della vergogna Salernitana-Nocerina brucia ancora, una ferita che non si è riusciti a rimarginare del tutto.
“E’ vero, avete colto nel segno. Questa è una ferita ancora aperta. Spero che la lezione sia servita da monito per chiunque voglia fare del calcio qualcosa di diverso. Anche in questo sta la maturità dei tifosi nella quale credo fermamente. Il futuro del calcio passa per gli stadi pieni”.
LA LEGA DEI COMUNI – Con la nuova Serie C saranno numerose le Piazze dalla grande tradizione, un altro successo della riforma.
“La ‘C’ è la vera Lega dei Comuni, quella nella quale vivono realtà di grande lignaggio che hanno scritto pagine importanti nella storia del nostro calcio. Siamo onorati di ospitare tante squadre di grande valore che renderanno il nuovo campionato qualcosa di davvero spettacolare”.
ONORE AL SAVOIA – Tra le 60 compagini che si divideranno nei tre gironi il Savoia rappresenta una di quelle più antiche.
“Certo. Torre Annunziata può vantare una squadra con oltre cento anni di storia. L’essersi fregiata del titolo di vice campione d’Italia nel 1924 contro il Genoa le fa onore. Auguro al Savoia, così come a tutte le altre 59 squadre della futura C, di poter riscrivere altre pagine importanti della loro personale storia”.
(Giovanni Caracciolo)