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IL SALUTO. Feola si congeda dal Savoia L’ex tecnico ripercorre la sua avventura con i bianchi culminata con la storica promozione in C: “E’ anche merito mio. Un grazie speciale ai tifosi ed a Manca”

IL SALUTO. Feola si congeda dal Savoia

28-05-2014 – Lo scorso 6 luglio incontrammo per la prima volta Vincenzo Feola  al Giraud (nella foto). Nella nostra intervista a tutto campo con il tecnico scelto da patron Lazzaro Luce, emerse la personalità e la decisione di chi sapeva a cosa sarebbe andato incontro nella calda piazza di Torre Annunziata. Il suo imperativo fu: ‘Saremo la squadra da battere’. A quasi  11 mesi di distanza da quella chiacchierata, riavvolgiamo il nastro della memoria e riascoltiamo l’ormai ex allenatore protagonista della storica promozione in Lega Pro che ha deciso di congedarsi da tutti attraverso le pagine di SoloSavoia.it  con un’ESLUSIVA intervista-verità tutta da leggere.

QUANTE EMOZIONI – Feola è subito apparso come un ‘freddo’, poco propenso ai facili entusiasmi. In quest’annata ha mantenuto fede al suo aplomb britannico lasciandosi andare solo a giochi fatti.

“Sono fatto così. Non sono e non sarò mai un allenatore alla ricerca del consenso a tutti i costi. Io vado dritto per la mia strada, convinto che la serietà ed il lavoro, alla lunga,  paghino. D’altronde i numeri mi hanno dato ragione e permettetemi di dire che questa promozione è anche merito del sottoscritto”.

Vincere a Torre cosa ha significato?

E’ stato fondamentale in tutti i sensi. Ho vissuto emozioni uniche che mi hanno fatto maturare come uomo e come tecnico. In questa crescita desidero ringraziare i miei più stretti collaboratori  ed in particolare il mio secondo Pasquale Suppa che mi piace definire come l’ago della bilancia negli equilibri di spogliatoio. Lui come il prof. Fucci ed Ammendola hanno costituito un gruppo vincente”.

L’ARMA IN PIU’ – Il Savoia costruito per vincere ha mantenuto fede ai suoi impegni

Qual è stata l’arma in più in questa straordinaria annata?

Tutti volevamo raggiungere l’obiettivo. Questo ci ha unito e fatto superare anche momenti di tensione che possono capitare in una stagione così logorante. Ritengo che quanto accaduto al presidente il 7 novembre ci abbia dato la carica decisiva per portare a termine il nostro progetto”.

GESTIONE DELLO SPOGLIATOIO – Il capolavoro di Feola ha avuto come punto centrale la gestione dello spogliatoio.

Mister, adesso possiamo dirlo. Non è stato facile gestire tanti primi attori ed una rosa costituita per buona parte dal gruppo ex Gladiator. Come ha superato questi ostacoli?

“All’inizio qualche difficoltà c’è stata. Ogni giocatore è dotato di una propria personalità. Ma col passare del tempo tutti hanno accettato, anche se con qualche giustificato mugugno, le mie decisioni, perché si è capito che lavoravo per la causa del Savoia. Mi ero prefisso di vincere e ci sono riuscito. Ognuno ha rispettato, da persona intelligente, le regole di scuderia. E’ chiaro che quando arriva il successo tutto è più semplice ma ritengo che l’adattamento dei ragazzi vada evidenziato”.

FEOLA E I TIFOSI – Il rapporto con i tifosi ha costituito uno degli elementi caratterizzanti di questa esperienza.

Mister, siamo lontani se affermiamo che tra lei e la tifoseria, col passare del tempo,  si è instaurato un clima di profondo rispetto?

Avete colto nel segno. Ognuno ha rispettato il ruolo dell’altro senza eccedere. Mi rimarrà per sempre il calore e la competenza dei torresi. Anzi, colgo questi momenti per confidarvi anche tutto quanto si è detto sulle mie mancate partecipazioni ai ‘bianchi alè’. La verità è che li  ho sempre guardati dal di fuori perché ritenevo che il proscenio spettasse ai ragazzi, senza l’aggiunta di nessuno. Prima della partita con la Battipagliese ho promesso ai giocatori che se avessimo vinto avrei partecipato con loro al rito con i tifosi. Così è stato e l’ho fatto”.

BATTUTI GLI SCETTICI – Non senza un pizzico di rivalsa, Feola ci tiene a sottolineare un pensiero.

“All’inizio in molti erano scettici sulla scelta operata dalla società. Forse non ero simpatico, forse non si credeva in me. Col tempo ho dimostrato a queste persone che si sbagliavano di grosso perché Enzo Feola è uno che mantiene gli impegni pur non sapendo vendersi come fanno altri”.

GRAZIE MANCA – Feola non sarà l’allenatore del Savoia targato Maglione. Il diggì ha scelto Giovanni Bucaro.

Nessuna polemica, nessuna ostilità da parte dell’ex trainer che questa mattina ha salutato l’amministratore Manca.

Vado via a testa alta. Ho fatto quanto mi si chiedeva. Le nostre strade si separano ma rimarrò sempre legato alla società, ai giocatori ed alla piazza. In particolar modo voglio ringraziare pubblicamente l’architetto Manca. Dopo quanto accaduto al presidente, la squadra ha attraversato un periodo no. Le due sconfitte di Pomigliano e Gioia Tauro ci hanno messo alla prova. In quel delicato momento Manca mi è stato vicino sia sotto l’aspetto professionale che personale. Lo ritengo una gran persona, leale, corretta, con una sola parola. Con lui mi legherà per sempre una profonda stima”.

IL FUTURO – In questi giorni si susseguono le voci su un possibile approdo di Feola al Taranto, magari con l’ex  diesse Simonetti (ipotesi alquanto strana, considerati i rapporti non idilliaci tra i due).

Il tecnico smentisce categoricamente questa possibilità.

“Sono solo voci. A differenza di altri miei colleghi, io non mi offro a nessuno. Ho vinto un campionato e non ho certo l’intenzione di mettermi ad elemosinare una squadra. Sono qui, chi è interessato a me si può fare avanti. Valuterò il progetto e se sarà valido come quello del Savoia di quest’anno, lo prenderò in considerazione, altrimenti posso anche stare alla finestra aspettando il momento giusto”.

IL SALUTO AD ALFONSO – Questo pomeriggio si sono tenuti i funerali di Alfonso di Nocera, lo storico tifoso dei bianchi scomparso ieri pomeriggio. Affollata la chiesa di San Michele Arcangelo a Rovigliano per tributare l’ultimo saluto a ‘Limone’. Per il Savoia presente una delegazione della squadra, mentre l’amministratore Manca e Mario Luce si sono recati a casa di Alfonso per esprimere il proprio personale cordoglio alla famiglia.

Alla esequie c’era anche mister Feola.

“Mi è sembrato giusto partecipare a questo momento. Alfonso ha rappresentato qualcosa di importante per la tifoseria dei bianchi. La mia presenza si basa sul rispetto per la sua persona e per ciò che ha significato per il popolo di fede bianca”.

Dopo la cerimonia funebre la tifoseria organizzata si è data appuntamento al Giraud. E’ stato un momento di rara intensità, un sentimento collettivo per tributare l’ultimo saluto a ‘Limone’. Torre non dimentica i suoi figli, Alfonso fa parte della storia del Savoia

(Alfonso Caracciolo)





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