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FINALMENTE LEGA PRO. E’ festa grande Il Savoia batte 7 a 2 il Licata ed accede alla serie C unica. Caroselli in città e squadra invitata dai tifosi in un pub in villa comunale

FINALMENTE LEGA PRO. E’ festa grande

17-04-2014 – Finalmente è LEGA PRO. Savoia, sei nella storia. Dopo 13 anni di privazioni, il ritorno da PROtagonisti nel calcio che conta è acquisito. Un intero popolo gioisce in una giornata che rimarrà indelebile nella memoria collettiva come quella del grande riscatto, dell’orgoglio, che ha ripreso il suo posto nella vita di tutti noi. Una fede, una passione unica, incancellabile, che oggi ha trovato il suo momento di meritata gloria. Ora ci aspetta un mondo nuovo, tutto da esplorare, per recitare il ruolo che la storia ci ha voluto dare. Ma per ora godiamoci quello di oggi che è stato ‘Nu juorn buon…’.

CIAO, CIAO DILETTANTI – La cartolina che arriva da Torre è indirizzata alle rivali storiche: Nocerina, Turris, Cavese, Battipagliese, tutte lasciate indietro. Stavolta sul treno dei PROfessionisti ci siamo noi. Dal prossimo anno sotto con gli amici di Benevento e Paganese ed i rivali di Castellammare e Caserta. Ci sarà, quasi sicuramente, il derby con la Salernitana. Ma ciò che conta più di tutto è che la Lega Nazionale Dilettanti fa parte del passato. Basta con campi inadeguati, con divieti di seguire la squadra fuori casa. La nuova stagione che c’aspetta sarà bellissima, importante. Prepariamoci a viverla alla grande.

QUANTE EMOZIONI – Tanti i flash di una giornata da ricordare. L’arrivo allo stadio dei tifosi che non sono voluti mancare all’evento. In 3500 sugli spalti, nonostante il giorno feriale sono davvero tanta roba. Poi il significativo striscione in Curva Sud: ‘PRIMA UOMINI E POI CALCIATORI… GENTE DEGNA DEI NOSTRI COLORI’. Un vero e proprio atto di gratitudine che gli ultras hanno voluto dedicare ai ragazzi. Lo speaker ha anticipato la lettura della formazione del Savoia ripercorrendo le sofferenze di questi 13 anni con l’onta del fallimento e la rinascita di oggi. Tutto lo stadio ha apprezzato in un lunghissimo applauso. Giusto in tempo per la lettura degli undici scelti da Feola con la Curva che ha inscenato una coreografa mozzafiato. Sullo sfondo di un terreno di gioco con tanti cartoncini verdi, ad ogni giocatore letto dallo speaker, la risposta ‘ULTRA’’ dei tifosi ed una bandiera con il numero del giocatore appena annunciato. Uno spettacolo unico al punto che anche i colleghi di Sky Sport e della Rai presenti in tribuna stampa hanno espresso commenti compiaciuti e di grande enfasi.

ONORE AL LICATAUn altro momento di questa speciale giornata va dedicato al Licata. I 10 ragazzini scesi in campo con onore hanno ricevuto gli scoscianti applausi di tutto lo stadio. La loro presenza ha nobilitato la festa promozione. I siciliani hanno dimostrato grande senso di responsabilità ed orgoglio da vendere. Si sono meritati la standing ovation di tutti alla realizzazione dei loro due gol. Lo stadio per rispetto assoluto non ha esultato più di tanto alle sette reti della capolista. Lo sport ha vinto per buona pace di chi vorrebbe altro.

LA PARTITA – Non ci sembra opportuno analizzare nel dettaglio la cronaca del match. Sarebbe troppo pesante per il Licata sottolineare l’ampio divario tecnico presente sul terreno di gioco. Ci limitiamo ad annotare la tripletta di capitan Scarpa che lo lancia, forse in maniera decisiva, verso il titolo di capocannoniere. Le 23 reti, tre in più di De Rosa, a due turni dalla fine dovrebbero rappresentare un margine sufficiente. Ma c’è stata anche gloria per Meloni (sedicesimo sigillo), Tiscione (raggiunta quota 8), Longo (quinta realizzazione) e Carotenuto (settimo gol). Le due marcature degli ospiti sono state un gentile ‘regalo’ per dare una piccola soddisfazione al manipolo di ragazzini venuti a giocarsi la loro partita in una festa che non gli apparteneva.

E’ QUI LA FESTA – Una partita senza storia che attendeva solo l’epilogo finale, quello che avrebbe consegnato il Savoia agli annali del calcio nostrano, con l’abbraccio della squadra ai tifosi. Al triplice fischio è cominciata la festa. Con grande senso di responsabilità i tifosi hanno atteso sugli spalti che i giocatori venissero da loro per festeggiare. Un ennesimo segno di maturità che il popolo torrese ha saputo fornire in barba ai tanti, troppi scettici che continuano a fare luoghi comuni sugli ultra e sulla loro fede. I cori ed i canti si sono ‘sprecati’ a bordo campo. I nostri protagonisti entusiasti come non mai, consapevoli di aver compiuto un miracolo in grado di realizzare il sogno di un’intera collettività. La festa è poi proseguita nel chiuso degli spogliatoi con uno scambio ‘privato’ di auguri cui sono stati ammessi solo i tesserati del Savoia. Ma la giornata non è finita qui. Per Torre i caroselli hanno cominciato ad invadere le strade cittadine quasi subito, l’appuntamento per tutti in Villa comunale nei pressi del pub del capo ultras Nico. Qui sono giunti i giocatori ed è stata apoteosi. Balli, canti, cori, luci, colori, tutto molto bello, a cominciare dai volti pieni di felicità che ognuno esprimeva. Le preoccupazioni, i timori sono stati messi alle spalle. Ora c’è solo da festeggiare, essere felici, al resto si penserà domani.

La notte è lunga e il divertimento è solo all’inizio…

(Giovanni Caracciolo)





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