14-04-2014 – Continua la querelle da Licata. Dopo aver ascoltato il tecnico catanese è la volta del presidente Deni (nella foto). I colleghi di GolSicilia ci hanno inviato le ultime novità con quanto detto dal massimo dirigente del sodalizio licatese ad una radio locale che, purtroppo, non depongono bene per l’eventuale disputa del match.
Ecco le dure parole di Deni.
“Non ci sono i presupposti per continuare, giocare due gare a porte chiuse è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è impossibile fare calcio in questa maniera, pronto ad andarmene, giovedì non andremo in trasferta, faremo radiare la squadra”.
Il presidente va giù duro.
“Sono arrivato a gennaio a Licata per salvare sia la categoria che il titolo, la categoria l’abbiamo persa ma per salvare il titolo c’erano tutti i presupposti. Adesso ci sono troppe difficoltà, ci si è messa anche la Questura che ci ha impedito di giocare le ultime due partite al “Dino Liotta” a porte aperte. Non sappiamo neanche quali sono le ragioni che hanno portato a rifiutarci l’autorizzazione”.
Per Deni sembra arrivato il momento della resa.
“Noi volevamo fare vero calcio a Licata, creare un bel settore giovanile, far si che tanti giovani, possano avvicinarsi al mondo del calcio e non a quello della criminalità. Noi adesso ne prendiamo atto e ci facciamo da parte”.
Sul match di giovedì con la capolista.
“Savoia? Per quanto mi riguarda, noi non andremo assolutamente in Campania. Ho dato mandato ai miei collaboratori di interrompere tutto. Al di là di dare qualcosa ai giocatori per la Pasqua imminente, noi non muoveremo più un dito. Che senso ha creare condizioni per fare calcio ed essere trattati così?”.
La radiazione è dietro l’angolo. Se il Licata non si presenterà al Giraud scatterà l’esclusione dal campionato.
“Radiazione? A questo punto si, noi abbiamo fatto tutto il possibile, ma adesso ognuno si prenda le proprie responsabilità. A noi non è stato permesso di fare calcio e ci mettiamo di lato”.
Nelle ultime ore sembra che i tifosi abbiano chiesto l’intervento del primo cittadino per evitare il peggio.
La storia…continua.
(Luciano Passalacqua)
