11-03-2014 – Frena il Marano. Solo un pareggio per i vicentini che tuttavia conservano la vetta della speciale classifica tra tutte le 160 compagini di serie D. 67 punti per i bianconeri che vedono ridursi di due lunghezze il distacco dal terzetto Pordenone–Correggese-Savoia che segue a 64. Immediatamente dietro, due toscane dal grandissimo passato: Lucchese, con 62 punti, e Pistoiese a 61. I gol fatti vedono sempre gli emiliani della Correggese saldamente al comando con 73 segnature. Piazza d’onore per i laziali del S. Cesareo con 65 reti all’attivo, terzo posto per il Savoia che sorpassa la Pistoiese: 64 a 63. Nonostante il gol subito, l’Ancona comanda sempre la graduatoria con sole 13 reti al passivo. Secondo posto per il trio composto da Matera, Foligno e Pordenone con 17, seguiti dalla coppia Correggese–Pistoiese a meno 18. Differenza reti ad appannaggio della Correggese con un eloquente più 55. Staccati gli arancioni della Pistoiese a più 45, poi Savoia e Pordenone a 44. Dopo questa ‘scorpacciata’ di numeri passiamo ad analizzare i dati del nostro raggruppamento. Nel PUNTO SUL GIRONE verifichiamo vizi e virtù di casa. Appena venti i gol messi a segno nella XXVI giornata. Fattore campo ancora decisivo: nessuna vittoria esterna e appena tre i punti conquistati dalle “viaggianti”. Tra i cannonieri, restano al palo i due “principi del gol”, De Rosa a quota 18 e Scarpa a 17. Vanno a segno Arena che centra il dodicesimo sigillo personale e Tarallo, autore di una doppietta, che sale a quota 11. Tra le Regioni, boom della Campania che si aggiudica ben 15 punti contro i 5 della Calabria e gli appena 4 della Sicilia.
AKRAGAS, ADDIO SOGNO PROMOZIONE – Con l’inopinato pareggio interno opposto all’Hinterreggio, l’Akragas, di fatto, dice addio alle residue speranze di promozione diretta in Lega Pro. Ed è andata pure bene agli uomini di Rigoli, ancora allontanato dalla panchina, che, sotto di un gol messo a segno da Lavrendi, pareggiano solo grazie al sempre ottimo Arena prima di operare un inutile forcing che regalerà solo i fischi dell’Esseneto.
SAVOIA, ‘C’ SIAMO – Sempre bene il Savoia che centra la tredicesima vittoria interna consecutiva e si porta ad un eloquentissimo più 11 rispetto ai biancazzurri del presidente Alessi. La terza serie è davvero ad un passo per Scarpa e compagni che anche con il Noto, nonostante una formazione rabberciata, riescono ad imporre il proprio gioco riportando l’ennesima vittoria di un torneo da favola. Per i siciliani campanello d’allarme per la salvezza diretta.
AGROPOLI TERZO – Al terzo posto l’Agropoli. I delfini rifilano un bel poker di reti all’Orlandina confermandosi undici di valore e attrezzato per poter ben figurare nella post season. Doppio Tarallo, D’Avanzo e Ragosta gli autori delle quattro reti. Per i messinesi si profila un finale di torneo al cardiopalma: sono appena un punto sopra la zona play-out.
LE CAMPANE – Si ferma la Battipagliese raggiunta dal Torrecuso. Il derby dell’Ocone arride ai sanniti che con Aracri portano a casa tre punti importanti per la zona play-off, cui ambiscono ancora i metelliani di capitan De Rosa nettamente vittoriosi su una Vibonese senza mordente.
LE ALTRE – Passo lento ma costante quello della Gioiese. Ancora un pari per i calabresi, terzo consecutivo, e salvezza diretta sempre più vicina, con un occhio agli spareggi promozione. Per il Due Torri un nulla di fatto interno molto pericoloso. Importanti i tre punti a tavolino del Pomigliano. Permettono agli uomini di Seno di allontanare lo spettro play-out ora distante quattro lunghezze. Non va oltre un modesto pari il Città di Messina opposto ad un dignitosissimo benché già spacciato Licata. Il gol di Perricone ad un minuto dal termine getta nello sconforto i giallorossi di Panarello che proprio da questa partita cercavano un improcrastinabile rilancio. Un rigore dell’argentino Pignatta regala un raggio di sole al Rende nel derby con il Montalto. Per i biancorossi tre punti importanti per una migliore posizione in chiave spareggi salvezza. Per gli uomini di Petrucci un capitombolo inatteso e molto pericoloso.
(Matteo Potenzieri)