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HINTERREGGIO-SAVOIA. Le interviste Feola vede il bicchiere mezzo pieno e giura ‘guerra’ al Noto. Meloni contento a metà: “L’ammonizione è stata eccessiva”. Tiscione ancora decisivo

HINTERREGGIO-SAVOIA. Le interviste

02-03-2014 – Sempre più capolista. Il Savoia supera un altro ostacolo verso la promozione e già punta il prossimo avversario. Al Giraud arriverà il Noto e Feola promette una vera e propria ‘guerra’ sul campo. Contenuti forti quelli del tecnico che insieme alle parole di Meloni e Tiscione preannunciano dichiarazioni davvero ‘calde’.

FEOLA Il tecnico legge nel pari di Reggio il bicchiere mezzo pieno.

“E’ stato un risultato importante perché giunto su un campo ai limiti della praticabilità e contro una squadra che ha valori tecnici assoluti. Per i primi venti minuti i reggini ci hanno messo in difficoltà, portandosi meritatamente in vantaggio. Dopo abbiamo preso le misure non rischiando più nulla”.

Poi il rientro negli spogliatoi e la scossa alla squadra.

“Ho richiamato i ragazzi sull’approccio sbagliato ma non ho mai pensato di poter perdere questa partita. Nel secondo tempo siamo scesi sul terreno di gioco con un altro spirito, dominando il campo per l’intera frazione”.

Feola si duole delle ammonizioni che costeranno a Meloni, Del Sorbo e De Liguori la squalifica domenica prossima.

“Mi spiace perderli tutti insieme. Mentre i cartellini di Del Sorbo e De Liguori sono nati da azioni di gioco, quello di Meloni poteva essere evitato perché è nato dall’esultanza dopo il pareggio. Su questa cosa mi sono arrabbiato molto”.

Il pensiero finale, davvero forte, è per il Noto.

Il Noto troverà al Giraud una guerra sportiva. Sono stati scorrettissimi quando prima della gara con l’Akragas hanno svincolato tutti i giocatori (gli akragantini vinsero 7-0 ndr) per poi ri-tesserarli subito dopo. Un comportamento poco trasparente che domenica prossima pagheranno amaramente sul campo. Dobbiamo spazzarli via”.

MELONI – La parola passa al bomber sardo (nella foto) che griffa il pari con un gol d’autore. Dalla polvere all’altare in appena sette giorni, dalla sostituzione con polemiche contro l’Orlandina, alla rete del pareggio di oggi.

Il calcio è davvero strano?

“E’ vero. Il calcio è strano ma bello allo stesso tempo proprio per questo. Il gesto della maglia è stato un errore che non ripeterò più, nato da un momento di umano nervosismo. Oggi credo di aver chiuso quella brutta parentesi con il mio gol”.

Pace fatta con i tifosi. La gioia per la rete è mista al dispiacere per l’ammonizione che costringerà Meloni a saltare la gara di domenica prossima, quasi una maledizione contro i netini visto che all’andata l’attaccante partì dalla panchina.

“Un vero peccato quest’ammonizione. Non credo neanche giusta. Ogni domenica si vedono i calciatori esultare sotto la curva e nessuno dice niente. Io sono andato dai nostri tifosi salendo per pochissimi istanti sulla rete e lui, troppo fiscale, ha estratto il giallo. Vorrà dire che sosterrò i compagni dagli spalti”.

Meloni ha un altro rammarico.

“Avrei voluto che l’arbitro con la stessa severità con la quale mi ha ammonito, concedesse il rigore su di me. Il mio avversario mi ha strattonato platealmente e lui non ha fischiato. Non è giusto”.

TISCIONE – Infine tocca a Pippo Tiscione, sempre più assist-man dei bianchi.

Anche oggi un suo cross ha permesso al Savoia di pareggiare.

“Sono contento per il mio momento di forma. Sono tornato quello di qualche mese fa. Oggi non è stato facile. Abbiamo giocato su un campo in pessime condizioni e contro una squadra di tutto rispetto”.

Va comunque letto un inizio non da Savoia.

“E’ vero, purtroppo questo è il nostro tallone di Achille. Non si tratta di mancanza di concentrazione, è un qualcosa di mentale che ci blocca all’inizio. Stiamo lavorando per superare questa difficoltà perché non possiamo permetterci di cominciare le partite con colpi a vuoto”.

L’ultimo pensiero è rivolto ai tifosi.

“Sono eccezionali. Hanno fatto un viaggio lunghissimo per sostenerci. Per noi è stato importantissimo regalargli la gioia del pari. Ci danno sempre qualcosa in più”.

 

(Giovanni Caracciolo)





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