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IL BANDITO E IL CAMPIONE. Il Savoia non ‘stecca’ I bianchi volano sulle ‘note’ di De Gregori. Scarpa e Del Sorbo (2) vanificano il momentaneo pari di Frisenda. Orlandina al tappeto al Giraud

IL BANDITO E IL CAMPIONE. Il Savoia non ‘stecca’

23-02-2014 – 3-1 e tutti a casa! La capolista continua nella sua marcia trionfale che porta dritta in Lega Pro. Pur non disputando la miglior partita dell’anno, la truppa di Feola riesce a conquistare tre preziosissimi punti che, a 10 giornate dal termine, permettono ai torresi di mantenere inalterate le distanze sull’Akragas tornata al successo contro l’Agropoli (2-0). Il +9 in classifica continua ad essere un vantaggio di tutta sicurezza che trasmette autostima e forza all’intero ambiente.

IL BANDITO E IL CAMPIONE – Più che vittoria di squadra oggi la differenza l’hanno fatta le giocate individuali. Le sgroppate di Tiscione e i gol di Scarpa e Del Sorbo hanno archiviato la pratica Orlandina con la solita classe e superiorità tecnica di giocatori che sanno di poter essere decisivi in qualsiasi momento. Prendendo spunto dalla bellissima canzone del ‘poeta’ Francesco De Gregori dedicata al grande ciclista Girardengo ed al ‘bandito’ Sante suo amico, ci è piaciuto trasferire quella storia in musica nella nostra attualità. La vittoria di oggi pomeriggio contro l’Orlandina porta nel tabellino dei marcatori il nostro ‘campione’ Francesco Scarpa ed il ‘bandito’ Antonio Del Sorbo. Sono stati loro a regalare il dodicesimo successo consecutivo tra le mura amiche.

VANTAGGIO DI RIGORENon è il solito Savoia, quello in grado di sbloccare la partita nei primissimi minuti, sciorinando giocate da urlo. Stavolta si assiste ad una prima fase col freno a mano tirato e con poche occasioni nitide sotto porta. Non è un caso se la gara si sbloccherà su un calcio da fermo. Corre il minuto 20: dagli sviluppi di un calcio di punizione, De Liguori serve Tiscione, il numero 7 disorienta l’avversario diretto con un paio di finte e si libera al tiro. Palla di poco alta sulla traversa. Un minuto dopo il primo momento topico del match. Scarpa entra in area, Ignazzitto lo affronta e lo atterra, il direttore di gara non ha dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta il capitano-goleador, nulla da fare per Caserta (che ha sostituito il titolare Galipò infortunatosi durante il riscaldamento): palla in rete, il Savoia si porta in vantaggio (23’). La corsa sotto la Curva per la prima gioia domenicale è d’obbligo.

PARI A SORPRESA – Dopo la marcatura la gara torna ad assumere la falsariga che aveva preceduto il vantaggio. Le due squadre sembrano ferme ed hanno difficoltà nelle combinazioni in mezzo al campo. Con questo leit motiv ci si avvia a fine primo tempo, quando, tra lo stupore generale, al 42’ Frisenda, bissando il gol dell’andata, pareggia per i siciliani. E’ Martusciello a lanciarlo sul filo dell’offside. Il numero 9 liberissimo in area ha tutto il tempo per battere Maiellaro con una palombella di testa. Era dal match interno contro il Due Torri del 15 dicembre scorso che la porta torrese non veniva violata al Giraud.

100 DI QUESTI GOL – La ripresa ricomincia con un Savoia votato all’attacco. Da Agrigento giunge la notizia che i padroni di casa si sono portati in vantaggio sull’Agropoli. Non bisogna perdere tempo, i tre punti vanno conquistati a tutti i costi. Al 50’ su corner di Tiscione è Scarpa a sfiorare il vantaggio: il suo colpo di testa è respinto da Martusciello quasi sulla linea di porta. Ma il gol è nell’aria. Minuto 58: punizione di De Liguori, Del Sorbo impatta di testa e supera Caserta.  Immediata la corsa sotto la tribuna con il consueto gesto del ‘bandito’. Poi pallone sotto la maglia e pollice alla bocca. Del Sorbo dedica la marcatura a suo moglie Rita in dolce attesa. Due minuti dopo Meloni avrebbe l’occasionissima per chiudere la partita. Il numero 9 servito da De Liguori sciupa da ottima posizione. Ma la gioia per il tris è solo rinviata. Al 63’ combinazione Meloni–Tiscione, il talento di Sicilia serve al centro il solissimo Del Sorbo che ancora di testa realizza. E’ il gol numero 100 del bomber ex Gladiator. E’ il 3-1 che chiude i giochi.

LA RABBIA DI MELONI – Alla gioia di Del Sorbo per il traguardo raggiunto fa da contraltare la rabbia di Peppe Meloni. Subito dopo il gol del 3-1, Feola richiama in panchina l’ex Torres per Bizzarro. Meloni è nervosissimo, si toglie la maglia e la getta verso la panchina, avviandosi tutto solo verso gli spogliatoi. Dalla tribuna arrivano fischi di dissenso per la scelta del tecnico, dalla Curva monta l’amarezza nei confronti di Meloni per il gesto della maglia. Poco dopo in sala stampa tutto sarà chiarito ed il calciatore chiederà scusa a tutti, in primis ai tifosi. Quel gesto è legato all’adrenalina del momento e nulla più.

POKER MANCATO – Ci sarebbe il tempo per arrotondare il risultato, bissando i 4-1 già rifilati a Montalto e Due Torri. Siamo al 73’. L’incontenibile Tiscione entra in area in surplas superando due avversari ai quali non riesce meglio che fermarlo con le cattive: è ancora calcio di rigore. Scarpa da grande capitano ‘cede’ l’onore della massima punizione a Tiscione. La botta centrale viene respinta di piede da Caserta. Il risultato resta sul 3-1 e così sarà fino alla fine. Ora la concentrazione si sposta sulla prossima tappa, a Reggio Calabria contro un sorprendente Hinterreggio che oggi ha superato a domicilio (la gara si è disputata sul neutro di Sarno) la Cavese che sette giorni fa aveva messo paura a Stendardo e compagni.

Grazie ‘bandito’, grazie ‘campione’. Con i vostri gol la Lega Pro è sempre più vicina.

(Giovanni Caracciolo)





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