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ATTACCO AL SAVOIA. Alessi contro la capolista Ennesima uscita del presidente siciliano che lancia assurde accuse contro Scarpa, Luce e il derby di Cava. Eppure chi ha violato i regolamenti è proprio lui

ATTACCO AL SAVOIA. Alessi contro la capolista

20-02-2014 – C’è chi non sa proprio perdere. Ancora una volta l’Akragas, che sul campo si sta confermando inferiore alla capolista e con il suo secondo posto a rischio (1 punto nelle ultime 3 gare) continua a tentare di  destabilizzare l’ambiente torrese. Dopo aver caricato la sfida dell’Esseneto, ‘riuscendo’ ad ottenere per strade traverse il divieto per i tifosi del Savoia di recarsi ad Agrigento, dopo aver attaccato la dirigenza torrese, essere entrata nel merito di sponsorizzazioni e somme spese per il campionato (in quell’occasione una nota dalla società ha fatto tacere i mugugni akragantini), oggi un altro ‘mal di pancia’ è uscito direttamente dal presidente Silvio Alessi che, rompendo il silenzio stampa indetto dopo l’aggressione dei tifosi al portiere Valenti, ha rilasciato al sito GOLSICILIA dichiarazioni al vetriolo.

VELENO SULLA CAPOLISTA – Ecco il virgolettato del presidente dell’Akragas ai colleghi siciliani: “Il Savoia dice di voler fare un esposto per delle mie dichiarazioni sul match di Ragusa? Bene, allora io farò notare alla procura federale che il signor Scarpa esultato ogni domenica esponendo la maglia di Lazzaro Luce, che sappiamo i problemi che ha. Su Cavese-Savoia non dico nulla. Non voglio pensare a male”. Assurdo. Solo veleno nei confronti della capolista da parte di chi non sa davvero più a quale Santo rivolgersi per tentare un aggancio che, ormai, solo la matematica vede possibile.

LE INCONGRUENZE – Quante inesattezze nelle poche parole del patron akragantino. Non è assolutamente vero che ogni domenica Scarpa esulta con una maglia con la foto del presidente, cosa peraltro lecita considerando che, a differenza del presidente dell’Akragas di qualche anno fa, Lazzaro Luce è indagato in un procedimento, non condannato come accaduto al patron siciliano. Una differenza quantitativa e qualitativa evidente che,  forse è sfuggita, non sappiamo quanto involontariamente, ad Alessi. Ma anche il passaggio sul derby di domenica è fuori luogo. A parte la rivalità tra le due piazze, l’andamento della gara è talmente trasparente da non porre alcuna questione. D’altronde al ‘Lamberti’ domenica erano presenti ben 2 commissari di Lega ed un esponente dell’ufficio indagini della FIGC. Pertanto si tratta dell’ennesimo sasso lanciato nello stagno delle tensioni sperando di raccogliere qualcosa.

L’ESPOSTO – La stessa natura dell’eventuale esposto del Savoia, forse, sfugge ad Alessi. La gara in questione è quella con il Pomigliano nella quale il patron dei siciliani ha’ candidamente’ ammesso che tre dei suoi giocatori si erano fatti ammonire appositamente per scontare il turno di squalifica la domenica successiva contro il derelitto Ragusa, proprio per essere presenti alla partitissima con il Savoia. Quelle si che sono parole contro regolamento e che vanno ad intaccare l’articolo 1 del NOIF comma primo che stabilisce: ‘Le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all’osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva’. In quel modo l’Akragas non ha solo messo in atto un comportamento illecito nel match con il Pomigliano ma, di fatto, ha influenzato anche le due successive partite con Ragusa e Savoia ‘decidendo’ chi far giocare.

(Redazione)





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