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FONDAMENTALI. Caso ed Armonia la forza della panchina Il ‘Mago’: “Il Savoia è composto da uomini veri. Fucci e Vecchione straordinari”. Il team manager: “Dopo il pari di domenica mi sono detto: è fatta!”

FONDAMENTALI. Caso ed Armonia la forza della panchina

18-02-2014 – Il segreto di questo Savoia sta nel gruppo. Ormai è un dato incontestabile. Domenica scorsa a Cava si è avuta l’ennesima testimonianza di come sia forte la compattezza che si è cementata tra tutte le componenti di questa macchina da guerra. Noi al ‘Lamberti’ eravamo a bordo campo per realizzare i nostri consueti servizi ed abbiamo assistito dal ‘vivo’ alla forza che viene trasmessa dai componenti della panchina a chi è in campo. Per questo abbiamo deciso di ascoltare due protagonisti fuori dal terreno di gioco ma che ricoprono un ruolo fondamentale nella  coesione del gruppo. Stiamo parlando del massaggiatore Michele Caso e del team manager Nicola Armonia.

99, IL MAGO – Tutti lo chiamano ‘MAGO’. La parola con in aggiunta il numero 99 è stampata sulle maglie che indossa, ormai una seconda pelle. Michele Caso è un vincente e l’accezione che lo rappresenta ci sembra davvero indovinata.

La prima domanda riguarda proprio il segreto che si cela dietro al suo originale ‘soprannome’.

“Qualche anno fa quando ero ad Eboli riuscii a curare un calciatore in così poco tempo e con grandi risultati che da allora mi chiamano tutti Mago. Quell’aneddoto me lo sono portato sempre con me e confesso che mi fa piacere questa etichetta. D’altronde i maghi fanno cose fuori dal comune!”.

La simpatia di Michele coinvolge tutti. Non esageriamo nell’affermare che il suo ruolo va oltre a quello di massaggiatore.

“Vi ringrazio. In effetti in tutte le mie esperienze ho sempre cercato di portare una forte carica umana da estendere ai ragazzi. Stargli vicino nei momenti difficili è importantissimo, cerco di far comprendere a tutti che quello che si fa va condiviso con gli altri. In questo modo esci più forte nello spirito ancor prima che nel fisico e nessun  traguardo ti è precluso”.

UOMINI VERI – Il Mago ci porta esempi evidenti di questa forza d’animo.

Le rimonte di Messina e Cava non si sarebbero mai verificate se non avessimo tutti puntato verso un unico obiettivo. Sul 3-0 ci siamo guardati negli occhi ed al volo abbiamo capito di potercela fare perché siamo il Savoia,  perché siamo la capolista, perché siamo un gruppo fatto di uomini veri”.

Michele può affermare tutto ciò anche grazie alla sua lunga e vincente ‘militanza’ nel mondo del calcio. Campionati vinti con Sapri, Palmese, Ebolitana, la serie B sfiorata contro il Foggia quando era a Cava e, buon ultimo, il torneo vinto lo scorso anno con l’Ischia.

Quali le similitudini con la squadra isolana?

Savoia ed Ischia sono due belle storie di calcio molto simili tra loro. In entrambi i casi è stata costruita una rosa ad altissimo livello con una società forte e sempre presente. La vittoria del campionato è stata frutto di una seria programmazione. Ma la differenza sta nel pubblico. Ad Ischia poche centinaia di persone ci seguivano, qui è un’altra cosa. A Torre vivi di adrenalina pura sette giorni su sette, e quando viene la domenica giochi oltre ogni limite. E’ la piazza perfetta per fare calcio e vincere”.

IL MAGO E… FUCCI – Domenica scorsa, durante la ripresa, i giocatori della Cavese hanno accusato  problemi fisici, crampi e dolori muscolari, quelli del Savoia hanno corso fino all’ultimo secondo. Merito di uno staff atletico che in Fucci e Caso vede due grandi professionisti al servizio del Savoia.

“Devo ammettere che Armando Fucci è il miglior preparatore atletico con il quale ho lavorato in questi anni. Per me è un onore stargli accanto. Insieme valutiamo le condizioni dei singoli giocatori e se c’è un problema fermiamo il calciatore per evitare di forzare la mano. Ad esempio per Viglietti, dopo aver scongiurato l’intervento per la rimozione del menisco,  abbiamo già programmato una serie di terapie per ‘tensiare’ la gamba e far rientrare la rotula in asse. In questo modo tornerà a disposizione entro una decina di giorni”.

Adesso l’interesse si sposta su Giovanni Ruscio ancora alle prese con problemi muscolari in una stagione davvero sfortunatissima.

IL MAGO E… VECCHIONE – Un ultimo pensiero Michele Caso lo rivolge ad Andrea Vecchione. Oltre 50 anni con il Savoia, per il massaggiatore storico dei bianchi un’altra stagione ricca di soddisfazioni.

“Al mio arrivo mi fu chiesto se Andrea avrebbe potuto far parte dello staff. Ho subito detto si con rispetto ed ammirazione nei suoi confronti. In questi mesi l’ho conosciuto ancor meglio e posso affermare che è una persona straordinaria, dotata di grande umanità ed umiltà, doti non facili da trovare in questo mondo. Mi dà tanti consigli ed io li metto nel mio ‘cassetto di esperienza’ per farne tesoro. Non posso che dirgli grazie”.

DAL CAMPO ALLA SCRIVANIA – Passiamo a Nicola Armonia. Fino a qualche mese fa giocatore, poi la decisione, in estate, di appendere le scarpette al chiodo ed iniziare una nuova avventura all’interno dello staff. In parte hanno influito i diversi infortuni patiti negli ultimi anni che ne hanno compromesso la prosecuzione della carriera.

“Quando il presidente Luce mi ha offerto la possibilità di rivestire il ruolo di team manager, dopo un primo giustificato sbandamento, perché da un momento all’altro lasciavo il calcio giocato, sono stato preso da tanta euforia e riconoscenza nei suoi confronti perché mi ha dato la possibilità di rimanere nel mondo del calcio, mia grande passione”.

QUANTE RESPONSABILITA’ – Il ruolo di team manager è molto delicato. Figura di unione tra squadra e società, da sempre questa mansione dirigenziale è delicatissima.

Come la stai vivendo?

“Nel modo giusto. Probabilmente sono facilitato dal fatto che fino a qualche mese fa giocavo e quindi capisco al volo i calciatori. L’importante è mantenere l’ambiente sempre tranquillo per far si che si giunga alla partita con la giusta carica. Il lavoro maggiore non è la domenica ma durante la settimana. Riuscire a raccogliere le richieste dei singoli è la principale incombenza”.

TENSIONE DA PANCHINA – Ogni settimana Armonia ‘vive’ la partita dalla panchina. Una sofferenza continua.

“Non potete immaginare quante volte avrei voglia di entrare in campo. E’ una sensazione più forte di me. Purtroppo non è possibile, allora cerco di incitare i ragazzi da fuori, così ho fatto domenica insieme agli altri per la bellissima rimonta a Cava. Queste sono soddisfazioni vere che ti fanno essere orgoglioso di quello che fai. E poi voglio cancellare, con la vittoria del campionato, la stagione da calciatore a Torre culminata con la retrocessione in Eccellenza”.

LEGA PRO? E’ FATTA… QUASI  – L’ultima dichiarazione di Nicola è tutta da leggere.

Cosa hai provato domenica al momento del fischio finale?

“Da dirigente ho mantenuto la calma, pensando che c’è ancora da lavorare per raggiungere il traguardo. Ma da calciatore ho pensato: E’ FATTA”.

(Giovanni Caracciolo)





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