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L’AVVERSARIO DI TURNO. Il Rende

L'AVVERSARIO DI TURNO. Il Rende

11-01-2014 – In attesa di informarvi sugli ulteriori sviluppi del ‘caso Akragas’ con l’incontro che si terrà a breve tra l’amministratore unico del Savoia Quirico Manca ed il sindaco Giosuè Starita, torniamo al ‘calcio giocato’ con il tradizionale appuntamento legato alla presentazione dell’AVVERSARIO DI TURNO, questa settimana spostato in via del tutto eccezionale, visti gli eventi di ieri, ad oggi. E’ quasi un testacoda quello che domani vedrà opposti al Giraud Savoia e Rende. I calabresi con il mercato di dicembre hanno praticamente rivoluzionato la rosa, con esiti più che positivi. Negli ultimi sei turni, infatti, i biancorossi hanno perso una sola volta (in casa con l’Akragas 0-2), ben lontani da quella squadra ‘materasso’ che il Savoia strapazzò al ‘Lorenzon’ per 1-5 lo scorso 8 settembre. Gli obiettivi restano opposti. Per i bianchi la vittoria diretta del campionato, i cosentini sono alla ricerca di un posto al sole che possa consentire di evitare gli spareggi retrocessione.

I NUMERI12 i punti in classifica che valgono il terz’ultimo posto insieme alla Vibonese, a 4 lunghezze dal Città di Messina. 2 le vittorie, 6 pareggi e 10 sconfitte. Quello del Rende è il peggior attacco del campionato con 11 gol fatti (domenica mancherà per squalifica l’attaccante Musacco), 29 sono le reti subite. In trasferta sono stati conquistati 6 punti, con un successo a Ragusa e tre pareggi. Nel mercato di riparazione arrivati in 4: Pignatta, Fiore, Musca e Crispino.

PRECEDENTI (A cura di Giuseppe Lucibelli)Sono tre i precedenti che si contano a Torre Annunziata. Lo score: una vittoria, un pareggio ed una sconfitta. 3 i gol realizzati, uno quello subito. Comincia così la nostra lettura dei precedenti tre le due squadre. Sul campo neutro di Giugliano il 2 ottobre 1977 va in scena la prima sfida con il Rende, società calabrese nata nel 1968. Con un gol dell’ala destra De Brasi, il Rende batte il Savoia di Nicolino D’Alessio. Era il campionato serie D, girone G, terza giornata. I cosentini concluderanno il campionato a 42 punti, ex aequo con la Casertana alle spalle della capolista Formia (46), il Savoia arriva un punto sotto. Entrambe accederanno alla novella serie C2 (Rende di diritto, il Savoia ripescato dopo aver perso lo spareggio con la Palmese).

Ed in C2, alla ventesima giornata, a Torre Annunziata finisce 2-2. E’ il 18 febbraio 1979. Doppietta di Adriano Gobbetti in due minuti (8’ e 9’), accorcia su penalty Facchinello (41’) e pareggia ancora De Brasi (83’) a sette minuti dal triplice fischio di Luci di Firenze. Il Rende vincerà il campionato con 44 punti e sarà promosso in C1. L’ultima volta il Savoia incrocia i biancorossi nel campionato Interregionale, quello della promozione in C2, targato 1989-‘90, con i Farinelli al posto di comando e Mario Schettino sulla panchina. Si gioca a Torre del Greco, causa l’indisponibilità del “Giraud”. L’appuntamento è fissato al 1° aprile 1990. Un gol del terzino sinistro, Raniero Di Cunzolo, stende i calabresi e consente ai bianchi di tenere a bada l’A.C. Stabia, saldamente alle calcagna. Domenica sarà la sfida numero 8. Il bilancio complessivo è favorevole al Rende, con 3 vittorie. Dopo aver espugnato il “Marco Lorenzon” ora bisogna pareggiare i conti. Al Savoia manca la terza vittoria….

L’AVVERSARIO – Ha allenato in piazze prestigiose come Brindisi, Monopoli e Nocera Inferiore. Ha vinto due campionati con il Rende passando dall’Eccellenza in C2 ed uno con il Gallipoli, portando i pugliesi tra i professionisti. E’ reduce dalla tormentata esperienza con il Comprensorio Montalto. Franco Giugno è, come si dice, un allenatore di categoria, di quelli da mission impossible. E infatti, patron Pellicori dopo l’esordio shock di De Angelis, quattro sconfitte consecutive e tredici gol al passivo in appena trecentosessanta minuti, ci pensa pochissimo prima di affidargli la panchina biancorossa.

Mister la classifica è ancora deficitaria. La svolta sperata tarda ad arrivare anche se nelle ultime giornate cominciano ad arrivare punti pesanti.

“Il discorso non è molto semplice da affrontare. I problemi sono stati molteplici. Forse la squadra ereditata non era pronta per il salto di categoria. Con molta umiltà stiamo cercando di migliorarla dal punto di vista qualitativo e di mentalità incidendo profondamente sulla rosa iniziale. Adesso posso  dire che siamo più competitivi anche se abbiamo raccolto molto meno di quanto meritassimo. Penso al pareggio con il Pomigliano scaturito in pieno recupero o all’ultimo uno a uno con la Cavese che ci hanno ulteriormente penalizzato in classifica. La sessione invernale di calciomercato ci ha permesso comunque di rinforzarci con giocatori importanti per tentare la risalita e centrare la salvezza diretta o, se proprio non ci dovesse riuscire, giocarci i play-out al meglio ”.

Il girone I vede  molte partite decise a tavolino per le note vicende societarie che affliggono alcuni club. Cosa ne pensa?

“E’ una situazione che non mi piace, continuando su questa strada le serie minori finiranno per morire. Fortunatamente i vertici non sono rimasti insensibili avviando la riforma della Lega Pro già a partire dal prossimo anno. Ma è necessario continuare a lavorare sul problema. Per quel che ci riguarda più da vicino, il campionato è sicuramente falsato se penso al Licata ed al Ragusa ma anche al Noto che va a perdere sette a zero ad Agrigento con la juniores e la settimana dopo si presenta in campo con l’organico al completo”.

Domenica il Savoia potrebbe essere ‘distratto’ dal pensiero al match con l’Akragas. Tenterete la sorpresa?

“Ho il massimo rispetto per il Savoia, uno dei club più prestigiosi dell’Italia meridionale. Oggi ha una squadra importante, un grande pubblico che merita senza se e senza ma categorie più importanti. Noi però, se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo dobbiamo sempre scendere in campo decisi a fare risultato foss’anche contro la capolista. Non abbiamo altra scelta. Ma è inutile aggiungere che a Torre Annunziata, con il pubblico del Giraud, è davvero un’impresa far punti per chi gioca contro il Savoia”.

Come valuta le due battistrada?

“Il Savoia è fuori categoria. I quattro davanti sono semplicemente devastanti e la linea mediana è di grande qualità. L’Akragas è forte ma credo che il Savoia abbia qualcosa in più ed in molti credevamo ad una fuga solitaria. Invece, il rallentamento dovuto ai due stop ravvicinati ha permesso ai siciliani di rinvenire. La differenza tecnica comunque rimane anche se l’Akragas, come tutte le formazioni di Rigoli, fa dell’organizzazione il suo punto di forza. Credo che alla fine però la spunti la squadra campana”.

(Matteo Potenzieri)





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