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QUESTA VOLTA E’ TROPPO. La città si mobilita In trecento incontrano il Sindaco manifestando il proprio dissenso per la trasferta vietata. Manca: “E’una questione di giustizia, dignità ed orgoglio”

QUESTA VOLTA E’ TROPPO. La città si mobilita

10-01-2014 – Torre Annunziata non ci sta e reagisce. La città si è unita con tutte le sue forze per farsi sentire in tutte le sedi e gridare allo ‘scandalo’. Il Savoia stavolta non è rimasto solo. Nel momento del vero bisogno tifosi ed istituzioni locali si sono compattati, erigendo un muro di solidarietà e collaborazione per cercare di tenere alta l’attenzione sul ‘caso Akragas’ e far parlare l’intero Paese dell’ingiustizia subita. Andiamo a step per chiarire la vicenda. Dal lancio sul web del divieto di trasferta per i tifosi torresi all’incontro tenutosi questo pomeriggio al Giraud tra una folta rappresentanza di tifosi ed il sindaco Starita, fino ad arrivare all’annunciato tavolo di ‘concertazione’ che si terrà domattina tra la dirigenza dei bianchi ed il primo cittadino. SOLOSAVOIA.IT vi racconta nei dettagli questo intenso venerdì di ‘passione’ con le parole del sindaco ed il deciso intervento dell’amministratore del Savoia, Manca che ci ha rilasciato dichiarazioni di forte impatto.

IL DIVIETO – Poco dopo le 13.00 arriva, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che il match dell’Esseneto sarà inibito ai tifosi del Savoia. La nefasta novella fa rapidamente il giro della città e, pur non ancora ufficiale, viene confermata da indiscrezioni provenienti dall’ambiente societario akragantino come abbiamo chiarito nel nostro articolo di oggi.

LA TIFOSERIA – Il popolo torrese è deluso, un senso di scoramento collettivo si fa avanti. Sui social network i tifosi si danno appuntamento allo stadio. Vogliono vedersi per confrontarsi. Cosa che succede puntualmente. In più di trecento si presentano a Piazzale Gargiulo. Ci sono i i gruppi organizzati, i tifosi storici. Un face to face deciso che termina con la richiesta di incontrare il sindaco Starita.

L’INCONTRO COL SINDACO – Il primo cittadino viene avvisato ed arriva allo stadio poco dopo le 18.00. Un confronto sereno e puntuale con i tifosi che si tiene all’interno della palestra dello stadio. Circa mezz’ora di un colloquio costruttivo nel quale vengono dipanati numerosi argomenti. La tifoseria chiede giustizia, stanca di essere sempre vituperata ed ingiustamente accusata, messa alla gogna, strumentalizzata. E’ giunto il momento di dire basta ed alzare la voce per una questione di legalità, di onorabilità.

Starita (nella foto) è con la gente e dichiara.

“Premettendo che non è ancora stato notificato alcun provvedimento restrittivo relativamente alla partita di Agrigento, mi impegno a coinvolgere i politici locali presenti in Parlamento per far fronte comune ed indire un’interrogazione parlamentare sul caso in questione”.

Finalmente le istituzioni rispondono. E’ sotto gli occhi di tutti l’assurdità di un provvedimento la cui regia è evidente. Significativo in tal senso lo striscione esposto questa sera dai tifosi all’esterno del Giraud: ‘ALFANO HA TELEFONATO… LA TRASFERTA CI HAN VIETATO’ . E pensare che solo ieri, dopo la sentenza che riapriva le porte al Giraud, per le strade torresi erano comparsi striscioni di tutt’altro tenore per invitare i tifosi a recarsi ad Agrigento!

MANCA – La società esprime il proprio senso di delusione e disagio per quanto sta accadendo. E’ l’amministratore unico Quirico Manca a farsi latore del Savoia pensiero.

“Al momento non ci è giunta alcuna comunicazione ufficiale relativamente al divieto per i nostri tifosi di recarsi ad Agrigento, anche se da fonti più che attendibili riteniamo si tratti solo di una pura formalità. Questa è una sconfitta per il calcio, una mortificazione assurda per la nostra tifoseria che ha più volte dimostrato la propria maturità ed uno spirito leale e sportivo in ogni manifestazione. Ribadisco che, mettendo da parte qualche inconveniente che si è registrato con il Torrecuso, i tifosi sono e restano il nostro orgoglio. Non a caso subito dopo la sentenza di ieri abbiamo deciso di abbassare i prezzi dei biglietti per la partita col Rende per ringraziarli di tanto entusiasmo e passione”.

Manca riprende gli episodi di Torrecuso.

“La circostanza che la sentenza della Corte Federale abbia assolto la tifoseria del Savoia dall’aver compiuto atti gravi è sotto gli occhi di tutti. La verità è che l’Ocone è un impianto sportivo inadeguato, anche noi abbiamo dovuto assistere alla partita in piedi, appoggiati ad una balaustra con tutti i rischi del caso. Se il Torrecuso avesse aderito alle nostre pressanti richieste di una co-organizzazione dell’evento, non si sarebbe creata alcuna tensione. Per me la questione è chiusa”.

Il dirigente dei bianchi tiene a sottolineare un principio.

“Sia ben chiaro un concetto. In tutta questa vicenda, iniziata con la partita di domenica scorsa e che sta continuando con la gara contro l’Akragas, il Savoia, i suoi tifosi e l’intera città di Torre Annunziata sono parte lesa a tutti gli effetti. In questi giorni leggevo sui social network che la tifoseria si stava organizzando con ogni mezzo per raggiungere Agrigento. Un entusiasmo bello, dilagante, pulito. Con questa decisione si va a negare una gioia, un diritto a divertirsi a tanta gente che crede nel calcio, nello sport”.

Manca puntualizza anche la notizia diffusasi secondo la quale il Savoia sarebbe pronto ad inoltrare ricorso al Tar avverso il divieto per i tifosi.

“Si sta parlando troppo e senza conoscere le regole. Aspettiamo prima l’eventuale notifica del divieto poi valuteremo anche sotto l’aspetto legale il da farsi. La giustizia ha il suo corso e le sedi opportune per ogni eventuale intervento”.

L’amministratore ci conferma l’incontro di domani con il sindaco Starita ed è pronto a dare battaglia per la tutela dei diritti del Savoia.

“Il sindaco si è dimostrato subito sensibile alla vicenda. Domattina è in programma un incontro per dare unità e concretezza alle azioni che intendiamo intraprendere. Di certo chiederemo tutela alla Lega per tutto quanto sta accadendo. Non sono abituato ad illudere nessuno ma sono un combattente di natura, un testardo nato. Per questo dico ai tifosi che noi faremo di tutto per risolvere la situazione. Sarà difficilissimo, come scalare la vetta di una montagna  ripidissima, ma di certo non lasceremo nulla di intentato. E’ una questione di giustizia, dignità ed orgoglio”.

(Giovanni Caracciolo)





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