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PARTE 2. Il pagellone del girone di andata Il miglior attacco della categoria, una grande organizzazione societaria ed un pubblico corretto e spettacolare. Ecco il Savoia targato Lazzaro Luce

PARTE 2. Il pagellone del girone di andata

30-12-2013 – Chiudiamo con la seconda ‘puntata’ il nostro PAGELLONE DEL GIRONE D’ANDATA. Dopo aver scoperto i voti di difesa e centrocampo, passiamo ad analizzare l’attacco, il tecnico Feola, la società e i tifosi.

L’ATTACCO 8,5 – E’ il miglior reparto di tutta la serie D. Con i suoi 46 gol realizzati, l’attacco del Savoia è al top dei nove gironi della quarta serie. Alle spalle dei bianchi tengono Correggese (45) e la Pistoiese dell’ex Morgia (44). Le bocche da fuoco del reparto sono da serie superiore. La coppia Scarpa-Meloni ha realizzato più della metà delle segnature totali con 25 reti. Ma nel tabellino dei marcatori ci sono finiti tutti i componenti del reparto avanzato. L’unica pecca è legata alla incompatibilità tra Meloni e Del Sorbo che, per caratteristiche proprie, si trovano a ricoprire la stessa zona del campo, creando, specie in trasferta, più scompiglio che differenza.

BIZZARRO 7 – Ha avuto poche possibilità per mettersi in mostra ma quando Feola è stato ‘costretto’ ad utilizzarlo a Licata per la squalifica di Tiscione, ha sfoderato una buona prestazione, ribadita sette gironi dopo col Due Torri nella sua miglior partita stagionale. Questo non è servito a dargli una maglia da titolare a Messina e lui ha aspettato con pazienza dalla panchina, fin quando non è stato chiamato in causa, risultando determinante per la rimonta di domenica scorsa. Che carattere!

CAROTENUTO 6 – Ha iniziato bene. La sua miglior prestazione ad Agropoli, poi un lento ed inesorabile calo fisico e mentale ne hanno portato all’esclusione dai titolari. Da allora fa fatica a reinserirsi in squadra, al punto che ad inizio dicembre si era paventato un suo addio. Non è stato così. Obiettivo è recuperarlo nelle motivazioni perché il giocatore c’è.

DEL SORBO 7Chapeau. Il bomber capace di segnare 25 gol nelle ultime due stagioni con le maglie di Pomigliano (11) e Gladiator (14) ha lottato con fierezza e determinazione per ritagliarsi un posto in squadra. E’ lui il giocatore dei record stagionali dei bianchi. Suo il gol partita contro l’Hinterreggio che ha regalato al Savoia, per la prima volta nella sua storia, l’ottava vittoria consecutiva da inizio torneo. Ancora lui a realizzare la rete più rapida nei trascorsi torresi con la realizzazione al Due Torri dopo appena 12 secondi. Finora sono cinque i centri, si sta rivelando un giocatore molto prezioso.

MELONI 7,5 – E’ stato il protagonista assoluto della prima parte di campionato. Gol a raffica al punto di dare l’idea di poter insidiare il record assoluto per la D, detenuto da Tarallo. Poi un’inspiegabile passo del gambero con prestazioni sempre meno convincenti e gol che non arrivano più. Mentre in casa è tutto sopito dalle goleade dei compagni di squadra, in trasferta il problema emerge evidente. Fortuna che ci sono i gol di capitan Scarpa. Elemento oggettivo è che l’ex Torres sembra avere più difficoltà a giocare con Del Sorbo alle spalle, piuttosto che con Carotenuto. Il voto è comunque più che meritato, i suoi 12 gol hanno regalato tanti punti in classifica. Ne facesse altrettanti nel girone di ritorno sarebbe una garanzia per la promozione.

SCARPA 8,5 – E’ la bandiera, il trascinatore, l’anima di questo Savoia. I complimenti si sprecano per il torrese Cicco Scarpa che ha questa maglia nel cuore da sempre. Ha voluto fortemente indossare la casacca bianca nonostante tante altre offerte, riducendosi anche l’ingaggio rispetto al passato. Per lui contava solo scendere in campo al Giraud ed esultare con la sua gente, sempre più vicina grazie al suo passato da ultrà. E’ il punto di riferimento per tutti e con la rete di Messina è il nuovo cannoniere assoluto della squadra. I suoi 13 gol (con 4 rigori), mai banali, sono stati preziosissimi perché capaci di sbloccare match delicatissimi. Da quello casalingo con l’Akragas, alle doppiette con Orlandina e Licata, fino all’ultimo del ‘Celeste’ che ha dato il via alla rimonta. Da clonare.

TISCIONE 7 (4,5) – Per Pippo Tiscione abbiamo scelto un doppio voto. Per quanto fatto vedere sul campo il 7 è d’obbligo. Con i suoi dribbling ubriacanti, gli assist e le giocate funamboliche, il furetto palermitano ha deliziato per ampi tratti la platea del Giraud. Un giocatore di indiscusse doti tecniche che farebbe la differenza in ogni piazza. L’altro nostro giudizio è ampiamente insufficiente e riguarda il comportamento del fantasista nella querelle relativa al suo addio cui è seguito il reintegro in rosa. Un 4,5 per come è stata palesata la sua volontà di lasciare Torre, montata dallo scaltro procuratore che avrebbe voluto farlo accasare altrove. L’intenzione si è scontrata col pugno di ferro della società. Alla fine Pippo è rimasto ma va recuperato mentalmente. Quello visto a Messina è la bruttissima copia del Tiscione che conosciamo. Sta ai compagni ed all’allenatore riprendere il bandolo della matassa, altrimenti la sua permanenza, alla lunga, potrebbe solo far danni.

TECNICO, SOCIETA’ E TIFOSI – Veniamo all’ultima parte del nostro pagellone. Diamo i voti a mister Feola ed alla dirigenza nel suo complesso e ai tifosi.

FEOLA 6,5 – Ha chiuso il girone d’andata in testa alla classifica. Con lui alla guida tecnica il Savoia è stato capace di guardare tutti dall’alto in basso dalla prima alla diciassettesima giornata. Fin qui sembrerebbe tutto inoppugnabile ma non è proprio così. Se si pensa che questa squadra è stata costruita con il chiaro intento di stravincere, i tre punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice ed i passi falsi con squadre notevolmente inferiori, hanno lasciato qualche perplessità di troppo. Feola sa di non poter sbagliare, si sta giocando l’occasione di una vita. Vincere col Savoia equivale a tanto e lui ne è consapevole. Lavora sette giorni su sette, ottimamente coadiuvato dai suoi collaboratori. Uno staff tecnico di prim’ordine con il preparatore Fucci un lusso per la categoria. Tanti i pregi, tante le scelte giuste. Ha saputo tenere la situazione sotto controllo all’indomani della vicenda Luce ma nell’ultima esibizione è andato un po’ in confusione sulla scelta degli attori da mandare in campo. La questione Tiscione non sembra essere stata gestita nel modo migliore. Pippo va recuperato ma non solo lui. Ognuno ha bisogno di iniezioni di fiducia perché quando è chiamato in causa non deve sentirsi una seconda scelta. Solo con un’ampia e totale unità d’intenti si raggiungono i risultati, questo sia chiaro a tutti.

SOCIETA’ 9 – Sarebbe da 10 ma ci riserviamo il voto per il termine della stagione, a promozione raggiunta. Per ora non si può assolutamente fare alcun appunto ad una dirigenza che dall’8 giugno scorso, giorno dell’accordo tra Contino e Luce, ha sempre mantenuto gli impegni presi. E’ stata costruita una squadra di altissimo livello, con almeno 5 top player. Rivoluzionata l’intera compagine dirigenziale con la scelta di non confermare nessun componente della precedente società, tantomeno lo staff. Tutti nuovi con un unico ‘torrese’: il responsabile comunicazione Nastro. Poi ecco gli uomini del presidente ad accomunare Luce nel suo ambizioso progetto. Manca, Santaniello, Marciano, il diesse Simonetti. Ognuno sa cosa fare e come operare. Perfetta la gestione della vicenda Luce con una vera e propria campana di vetro costruita intorno a tecnico e squadra. Pugno duro nei confronti dei ‘mal di pancia’ di Tiscione che ha dovuto adeguarsi alle decisioni della società. Il Savoia è stato messo nelle condizioni ottimali per vincere. Sta a Feola ed i suoi ragazzi raccogliere quanto sapientemente seminato dalla dirigenza.

I TIFOSI 9 – Chiudiamo il nostro pagellone di fine anno con un pensiero speciale rivolto ai tifosi. Fonte inesauribile di entusiasmo, gioia, passione. La torcida torrese è in grado di fare la differenza dappertutto. Al Giraud come in tutti gli stadi d’Italia. Condotta irreprensibile, un vero e proprio modello da esportare. Quando Lazzaro Luce, lo scorso luglio nello scenario del Lido Azzurro, chiese ai tifosi di superare l’esame di maturità di un’annata insidiosa, tutti ne hanno fatto un proprio impegno morale e comportamentale. Spettacolo e rispetto per gli altri: questo l’imperativo che si sono dati gli ultras. Da ciò sono venuti solo momenti di tifo vero, straripante. Come non ricordare la coreografia alla prima di campionato con il Torrecuso, con la Curva Sud interamente colorata di bianco e nero, nella tradizione dei colori di ‘famiglia’. La cartolina di tifo e passione lanciata contro l’Akragas e ripresa in diretta tv dalle telecamere Rai. E poi la Curva che accoglie i giocatori nel sentito derby con la Cavese con un mega scudo sabaudo che ricopre tutta la curva. Ancora la bellissima coreografia di luci nella gara in notturna di Coppa Italia contro il Marcianise. Ma il Giraud e la sua gente hanno saputo far parlare di sé anche fuori Torre. A Gubbio, nella Tim Cup, 500 cuori hanno colorato il settore dello stadio umbro come quasi mai si era visto da quelle parti. A Rende, al termine dell’incontro, l’applauso tributato dal pubblico di casa ai tifosi ospiti ha rappresentato una scena bellissima, ripetutasi nei derby di campionato al ‘Gobbato’ di Pomigliano ed al ‘Guariglia’ di Agropoli. I lunghi viaggi in Calabria e Sicilia sono stati caratterizzati dalla solita ed inimitabile passione. Peccato per le trasferte vietate che hanno negato altre gioie. Insomma, il nostro 9 in pagella è più che meritato e come per la società, ci riserviamo il 10 con lode al termine della stagione quando festeggeremo tutti insieme la Lega Pro.

(Redazione)





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