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SOTTOTONO. A Gioia Tauro sconfitta che brucia Calabria amara per i bianchi battuti da un rigore sospetto. A fine gara duro faccia a faccia tra squadra e tifosi. Aggancio Akragas

SOTTOTONO. A Gioia Tauro sconfitta che brucia

24-11-2013 – Il Savoia capitola per la seconda volta in campionato e si fa agguantare in testa alla classifica dall’Akragas. I siciliani passeggiano a Vibo Valentia (0-5) e completano la rimonta ai danni dei torresi. Non poteva andar peggio il pomeriggio dei bianchi al ‘Polivalente’ di Gioia Tauro. Al termine di una gara che sembrava incanalata su uno 0-0 già scritto, il direttore di gara, sig. Mei di Pesaro, decide di diventare il protagonista di giornata. Contatto spalla a spalla tra Stendardo e Pascu al limite dell’area quando siamo al minuto 86. L’attaccante calabrese si lascia cadere. Immediatamente l’arbitro corre verso il dischetto tra lo stupore generale. Crucitti A. non lascia scampo a Maiellaro dagli undici metri, regalando tre punti pesanti ai viola e dando luogo alla prima contestazione dei tifosi torresi giunti in 150 in Calabria.

LA PARTITAFeola si affida agli stessi undici che sette giorni prima avevano battuto con un punteggio tennistico il Ragusa al ‘Giraud’. Il tecnico torrese segue la gara dalla tribuna a causa della squalifica. In panchina il suo secondo Suppa.

La gara comincia sotto una fitta pioggia che rende il terreno di gioco pesante ed insidioso per una squadra tecnica come quella biancoscudata. La prima azione è dei torresi. 13’ Esposito serve Tiscione sull’out di destra. Il numero 7 crossa al centro per Meloni che viene anticipato da Condomitti al momento di battere a rete. La risposta della Gioiese arriva due minuti dopo. Colpo ti testa di Nesci con Maiellaro che smanaccia in angolo. La gara scivola via senza emozioni fino al 44’ quando Tiscione ha la ghiotta occasione per sbloccare il match. Il fantasista tenta la conclusione volante dal limite dell’area e sfiora di un niente il palo alla sinistra di Panuccio.

SI chiude a reti inviolate una prima frazione di gioco scialba e noiosa. Nella ripresa i bianchi sembrano più spigliati. Al 15’, sugli sviluppi di un angolo calciato da Tiscione, Terracciano a pochi passi dalla porta di testa manda alto.

Al 24’ il Savoia prova a cambiare volto alla partita. Dentro Del Sorbo e Petricciuolo, fuori Tiscione ed Esposito. Si passa al 4-4-2 con Petricciuolo e Scarpa ad agire selle fasce di centrocampo e Meloni affiancato da Del Sorbo in attacco. La musica non cambia.

LA BEFFA – Quando tutti ormai si erano rassegnati al pari arriva la clamorosa decisione del fischietto marchigiano. Crucitti A. trasforma il rigore concesso troppo generosamente e manda su tutte le furie squadra e tifosi torresi. Nei cinque minuti di recupero, il Savoia tenta il forcing. Dentro Longo per Criscuolo, Suppa le prova tutte. Ed è proprio il neo entrato ad essere atterrato in piena area di rigore al 47’ da Saccà. Questa volta il sig. Mei di Pesaro si gira dall’altra parte lasciando continuare.

SQUADRA A RAPPORTO – Al triplice fischio di chiusura, i sostenitori oplontini chiedono ai calciatori di recarsi sotto la curva. Contestazione prima di un duro faccia a faccia. Gli ultras manifestano il loro disappunto per la prestazione sotto tono della squadra ormai lontana parente di quella vista ad inizio torneo. Lontano dal ‘Giraud’ la truppa di Feola non convince più. Urge cambio di rotta immediato.

I SOSPETTI – Ci risiamo. Dopo le assurde decisioni del direttore di gara nel derby di Pomigliano che prima ha decretato il rigore del pareggio per i granata con fallo iniziato fuori area per poi continuare negando un evidente gol a Del Sorbo, ecco il ripetersi della storia al ‘Polivalente’. Rigore inesistente e bianchi che tornano a mani vuote ingiustamente. Cosi non va!

(Giovanni Caracciolo)





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