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COPPA ITALIA. Savoia, sconfitta con beffa Bianchi eliminati dal Pomigliano (2-1). Al 'Gobbato' succede l'incredibile: Del Sorbo pareggia nel finale ma l’arbitro concede l’angolo anziché la rete

COPPA ITALIA. Savoia, sconfitta con beffa

20-11-2013 – Il Savoia perde a Pomigliano e saluta la Coppa Italia. Questa la sentenza del ‘Gobbato’ al termine di un derby intenso, duro, ravvivato da due rigori, un clamoroso errore arbitrale e due espulsioni in un finale molto concitato. Savoia a tratti troppo lezioso su un terreno di gioco che anziché il fioretto avrebbe richiesto la sciabola. Salta così l’intrigante quarto di finale che avrebbe visto l’Akragas al Giraud. Pazienza, l’obiettivo primario era e resta il campionato. Nel vedere il bicchiere mezzo pieno con questa eliminazione, i torresi avranno solo da concentrarsi sul torneo, con buona pace del turn over o avvicendamento come lo ama definire Feola, che alla lunga non paga.

TIFOSI STOICI – La menzione di giornata va agli ultras biancoscudati. Nonostante il divieto imposto di assistere alla gara, in 50 sono giunti a Pomigliano, guardando il match dalla stazione della circumvesuviana. Il grosso è giunto intorno alla mezz’ora esponendo uno striscione molto significativo: ‘Basta divieti…ultras liberi’. Parole senza colori, né schieramenti, un vero e proprio grido ultras a veti e divieti che sui campi italiani costituiscono un vero e proprio stillicidio del tifo. Dalla scritta ai cori, ben presto la rappresentanza della Curva Sud ha trovato il modo di farsi sentire con i canti che si sono chiaramente uditi al ‘Gobbato’, tra lo stupore dei tifosi di casa. Qualcuno ha anche fotografato  il grande esempio di civiltà e passione che si stava registrando a poca distanza.

LA PARTITA – Feola come anticipato  alla vigilia del match ha proposto numerose variazioni nell’undici iniziale. Rispetto alla vittoriosa gara di campionato col Ragusa, novità per ben 7/11. Gli unici ‘superstiti’ di domenica scorsa sono Maiellaro, Gargiulo, Stendardo e Di Pietro. Nella ripresa entreranno i pezzi da novanta Scarpa e Tiscione. Dalla parte opposta mister Seno, memore della sconfitta in campionato, cerca di bloccare le fasce, riuscendoci per buona parte della gara. Nell’unica volta in cui un giocatore scappa sull’out, è il caso di Panariello al 39’ del primo tempo, il Savoia guadagna il rigore del vantaggio. Ma andiamo per gradi.

VANTAGGIO DI RIGORE – La prima mezz’ora è abbastanza noiosa. Le squadre si rispettano e sembrano non volersi far male, ognuno teme di sbagliare. Al 14’ Suriano ci tenta dai 30 metri, la palla è di poco alta. Quattro minuti dopo i granata ci tentano ancora dalla distanza. La conclusione di Oretti sibila il palo. 24’ il Savoia si fa vedere per la prima volta nell’area avversaria. Bella triangolazione Carotenuto-Del Sorbo-Carotenuto, con quest’ultimo liberato davanti a Caliendo. Bravo il numero uno di casa ad anticipare il trequartista impedendogli il tiro. Al 30’ arrivano i tifosi del Savoia ed il loro incitamento comincia a sentirsi. 34’ cross dalla sinistra di Di Pietro, la palla attraversa tutta l’aria piccola per arrivare sul secondo palo dove c’è Gargiulo. Conclusione al volo del mediano torrese e palla che sfiora il palo colpendo l’esterno della rete. E’ il preludio al vantaggio ospite. 39’ Panariello scappa sulla fascia di competenza, entra in area, supera di slancio Candrina e viene atterrato da Rea: è calcio di rigore. Dagli undici metri si incarica Del Sorbo: tiro perfetto e palla che si insacca, rasoterra, alla destra di Caliendo. E’ lo 0-1.

CAROTENUTO COLPITO – La prima nota di ‘cronaca’ della ripresa si registra all’ingresso delle squadre in campo. Carotenuto, ex di turno, beccato dai tifosi di casa, viene colpito da una bottiglietta lanciata dal settore tribuna. Il numero 10 torrese non fa alcuna sceneggiata, raccoglie l’oggetto e lo spedisce fuori dal campo. Il commissario di Lega vede e segna l’episodio.

RIMONTA E SORPASSO – Nella ripresa la gara sembra non decollare. Il Pomigliano è alla ricerca del pari, più con una intensa pressione territoriale che con proprie e vere azioni da gol. Al 55’ Cerchia dalla distanza si vede bloccare la conclusione da un attento Maiellaro. 66’ il Pomigliano impatta il match. Lotta tra Manfrellotti e Petricciuolo sull’out sinistro dell’attacco pomiglianese, il numero 2 torrese stende Manfrellotti, per l’incerto Rossi di Novara è calcio di rigore, nonostante ai più sia evidente che il fallo cominci fuori area. Dal dischetto è Panico ad esultare, nonostante Maiellaro avesse intuito l’angolo. I padroni di casa sembrano crederci più del Savoia e tentano la via del gol. Al 79’ arriva la doccia fredda. Cross di Suriano e testa di Manfrlelotti che uccella Stendardo e va in gol. E’ sorpasso. Il numero 9 di casa non esulta per rispetto ai suoi vecchi tifosi. Davvero un bel gesto.

FORCING SAVOIA – Feola nel frattempo ha provveduto ad inserire Scarpa e Tiscione. La terza sostituzione, quella che avrebbe visto bomber Meloni, resta solo nelle idee, causa il cambio forzato (per infortunio) ad inizio ripresa Panariello/Mocerino. E’ forcing dei bianchi che al 90’ si lamentano e a ragione per una assurda decisione arbitrale. Del Sorbo su cross dalla fascia sinistra di Mocerino anticipa di testa Caliendo in uscita. Il pallone termina verso la porta, il portiere la recupera oltre la linea (nella foto). L’arbitro fischia. Ma cosa? Seguono alcuni, interminabili, secondi di incertezza. Fallo sul portiere, fuorigioco o gol convalidato? Nulla di tutto questo, è angolo per il Savoia, l’unica ipotesi che nessuno aveva considerato. Un vero e proprio errore che purtroppo in D, senza l’ausilio della prova televisiva, non ha seguito (ricorderete il doppio giallo in Cavese-Savoia dello scorso campionato, senza l’espulsione del giocatore metelliano). In pieno recupero, Scarpa di testa chiama al miracolo il numero uno granata che alza sopra la traversa.

SOTTO LA DOCCIA  – Il gol non dato innervosisce gli animi. Qualche minuto dopo tra Di Pietro e Panico accade qualcosa. Il direttore di gara estrae, per entrambi, il cartellino rosso. Cinque minuti di recupero ed arriva il triplice fischio finale. Gioia del pubblico di casa e amaro in bocca per la capolista del girone ‘I’ che esce sconfitta più per propri demeriti che per veri meriti dell’avversario. Ora la concentrazione deve tornare altissima sul campionato. Domenica sarà molto dura a Gioia Tauro. Necessiterà una vera e propria prova di forza, stile Battipaglia.

(Giovanni Caracciolo)





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