03-11-2013 – Torna il sorriso in casa Savoia dopo la brutta avventura in terra siciliana. I tre punti restituiscono la giusta serenità all’ambiente. I commenti dei protagonisti sono tutti improntati alla soddisfazione per aver ottenuto una vittoria fondamentale per il prosieguo di stagione.
SIMONETTI – Al triplice fischio finale incrociamo il diesse Simonetti che esprime tutta la sua soddisfazione.
“Queste sono le vittorie più belle perché sofferte. Abbiamo vinto contro tutto e tutti”.
LUCE – Il primo ad arrivare in sala stampa è il presidente.
“Il risultato non era scontato, la vittoria è stata complicata. Tiscione e Scarpa hanno giocato una gran partita, recuperando tantissimi palloni e rientrando ad aiutare i compagni. Sono molto soddisfatto della reazione della squadra dopo quanto accaduto questa settimana. Io e Manca (l’amministratore unico presente alla conferenza, ndr) ci siamo informati costantemente sull’andamento della squadra. Eravamo convinti che, dopo le risultanze di questi giorni, i ragazzi avrebbero sfoderato una grande prestazione. Dobbiamo ringraziarli perché divertono con gol e vittorie”.
Dopo la puntuale disamina del match, il massimo dirigente del sodalizio torrese commenta l’esito della prima giornata di ‘tolleranza zero’ sul fronte biglietti.
“Oggi abbiamo iniziato la nostra crociata per la giustizia. Il pubblico deve essere numeroso, caloroso e corretto. Noi stiamo mantenendo i nostri impegni e pretendiamo che la gente paghi il biglietto per assistere alle partite. Questo malcostume va eliminato. Oggi si sono registrati 1300 paganti a cui vanno sommati i circa 600 abbonati, gli accrediti per gli sponsor e la stampa. Evidentemente sono rimasti a casa coloro che non volevano pagare il tagliando”.
Il presidente continua con tono deciso.
“Non molleremo di un centimetro. Meglio pochi ma buoni. Chi vuol venire a vedere il Savoia paghi il biglietto altrimenti può starsene a casa a guardarsi la pay-tv. Andrò avanti come un carrarmato”.
Il presidente si congeda dando vita ad un bel siparietto con Giuseppe Caffo, presidente della Vibonese, che lo sta aspettando all’ingresso della sala stampa. Un abbraccio ed un saluto sereno con il reciproco in bocca al lupo per il prosieguo della stagione. Un bel momento di sport e correttezza.
TISCIONE – Arriva Pippo Tiscione. Nella gara più delicata di questo inizio stagione ritrova fantasia e gol, meglio non poteva andare.
“Le vittorie combattute sono le più belle. Siamo rimasti in dieci ma ci siamo ricompattati e nel secondo tempo non abbiamo rischiato nulla. Per quanto mi riguarda sto bene e sono contento di aver dato il mio contributo per questa vittoria. Siamo tornati ad essere un gruppo che lotta l’uno per l’altro, sacrificandosi. Ci siamo ritrovati e questa è la cosa più importante, indipendentemente dalla vittoria. Il campionato è lungo ed è necessario continuare su questa strada”.
FEOLA – Mister Feola è raggiante. Ha ottenuto dal gruppo le risposte che voleva, grande la sua soddisfazione.
“Avevo chiesto una reazione soprattutto per noi stessi. Dall’infortunio di De Liguori all’espulsione di Stendardo sono stati venti minuti di caos. Poi un grande Savoia, questi ragazzi vanno ringraziati”.
Un commento sulle sue scelte, stavolta vincenti.
“Volevo far riposare Petricciuolo e dare un’opportunità ad Esposito sul quale ho enormi aspettative. Sono stato proprio io a volerlo quest’estate. Per il resto chi è stato chiamato in causa ha fatto del suo meglio. Vorrei evidenziare la gran prestazione di Di Pietro”.
Soddisfazione per la forma fisica della squadra.
“Abbiamo giocato in dieci per un tempo e nessuno se n’è accorto. Questo è merito di tutto lo staff tecnico a cominciare dal prof. Fucci”.
L’allenatore commenta lo scambio di ‘idee’ che Meloni e Scarpa hanno avuto in mezzo al campo.
“Sono due generosi, attaccatissimi a questa maglia. Vorrebbero sempre fare di più, per questo quando un passaggio e una giocata non va giù, eccoli confrontarsi. Ciò che mi preme è sottolineare che tutti hanno giocato da squadra per aiutare i compagni”.
MELONI – Tocca al cannoniere della squadra, Giuseppe Meloni (nella foto), tornato al gol dopo quattro gare senza reti. Per lui la nona marcatura e subito una dedica.
“Questo gol è per Ciro De Vito, il figlio più piccolo di Mimmolino. Mi aveva pronosticato questo gol e glielo dedico. E’ un bambino simpaticissimo ed un mio grande tifoso”.
Poi un passaggio sulla gara.
“E’ stata una grande vittoria, sono felice di essere tornato al gol. La Vibonese non merita questa posizione e confesso che non è stato facile batterla”.
Domenica a Battipaglia per superare il bomber delle zebrette, Olcese.
“L’importante sarà fare risultato pieno. Io sono pronto, sempre che l’allenatore decida di farmi giocare (accanto a lui c’è il mister che sorride, ndr)”.
Entrambi scherzano in questo simpatico scambio di sorrisi.
LA VIBONESE – Infine, i commenti degli avversari. Comincia il tecnico Soda.
“Siamo stati ingenui, costruiamo tanto ma concretizziamo poco. I nostri avversari, più furbi e cinici, hanno raccolto quanto seminato. Il loro secondo gol ci ha definitivamente spezzato le gambe. Credo che il Savoia abbia tutte le carte in regola per vincere questo campionato. Ha una squadra, una società ed un pubblico di grande spessore, già pronti per il professionismo. Non abbiamo ancora giocato con l’Akragas, mi dicono sia una buona squadra ma da quello che ho visto al Giraud, il Savoia non dovrebbe avere problemi a raggiungere la Lega Pro”.
Il tecnico risponde a chi gli chiede lumi sul suo futuro.
“Sento ancora la fiducia della società. Se il presidente ritiene che la colpa sia mia posso farmi da parte. La società è consapevole di quale siano le situazioni che hanno dato luogo a questo pessimo avvio di stagione. E’ stata confermata la struttura dello scorso anno ma non ci sono stati gli attesi rinforzi. Inoltre, veniamo da una serie di pesanti infortuni che hanno complicato tutto”.
Una battuta per Ginestra.
“Sapevamo che l’impresa era di quelle improbe. Speravamo di ottenere almeno un pari, non è stato così. Non ci fasciamo la tesa perché il nostro campionato non passa certo per il Giraud”.
Infine Cosenza.
“Siamo stati puniti oltre le nostre mancanze. Abbiamo fatto di tutto per limitare la capolista ma oggi ritengo che sarebbe stato impossibile per chiunque fare punti a Torre. Tanta era la loro rabbia e la voglia di vincere che non ce ne sarebbe stata per nessuno”.
(Giovanni Caracciolo)