24-10-2013 – Il Savoia e la forza dei giovani. E’ questo uno dei segreti che stanno permettendo ai bianchi di dominare il campionato. Aver saputo puntare sugli under giusti ha rappresentato un punto a favore del mercato torrese che ha visto nel diesse Tonino Simonetti l’assoluto protagonista. Dopo aver ‘scherzato’ con Gigi Maiellaro nell’intervista di ieri, conosciamo meglio altri due giovanissimi. Ci riferiamo ad Alessio Gargiulo e Simone Petricciuolo (nella foto con la maglia della Rappresentativa), reduci da una tre giorni con la Rappresentativa di Serie D.
GRAZIE SAVOIA – Il primo pensiero dei due under è rivolto alla società. All’unisono dichiarano.
“Ringraziamo il presidente, il direttore sportivo e l’allenatore per la grande opportunità che ci hanno dato. Esserci messi in luce con la maglia del Savoia ha rappresentato il punto di partenza per questa convocazione”.
La visibilità mediatica che offre il Savoia ha pochissimi pari in D.
“Infatti – afferma Petricciuolo. Per me è un onore vestire questa gloriosa casacca. Ogni volta che scendo in campo al Giraud e vedo tutta quella gente sugli spalti, mi emoziono. All’inizio mi tremavano le gambe, adesso ci sto facendo l’abitudine e spero di vedere sempre più tifosi allo stadio”.
I 5000 del Giraud fanno davvero la differenza.
“Non è un caso che abbiamo vinto tutte le gare fin qui disputate – evidenzia Gargiulo. La forza che ci dà il pubblico è la nostra arma in più, con loro riusciamo a fare la differenza”.
LA RAPPRESENTATIVA – Cosa resta ai due talenti di questo stage di tre giorni?
“Mi ha sorpreso l’organizzazione – sottolinea il difensore – il mister e tutto lo staff conoscevano alla perfezione il minutaggio in campionato, il nostro modo di giocare. Tutto è filato liscio nel migliore dei modi. Sono stato provato sia nel ruolo di terzino che di difensore centrale. E’ stata un’esperienza affascinante”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Gargiulo.
“Ho giocato sia da centrocampista esterno che da interno, mi sono trovato a mio agio in entrambi i ruoli. Spero di poter ripetere l’esperienza alla prossima convocazione che ci sarà l’11 novembre”.
Adesso si torna a casa.
“Chiaro – concludono i due under – siamo già protesi alla gara di Noto dove cercheremo di continuare il nostro record e raggiungere la nona vittoria di fila”.
L’ORGOGLIO DI LUCE – Il presidente ha sempre creduto nei giovani. I suoi investimenti nella ‘cantera’ oplontina, gestita da Gianni Macera, sono evidenti.
E’ orgoglioso quando gli chiediamo il suo pensiero sulle convocazioni di Petricciuolo e Gargiulo.
“I giovani sono il nostro vero segreto. La scelta è stata oculata, abbiamo lavorato bene sia in fase di costruzione della squadra che nella crescita degli under sotto l’aspetto tecnico. Anzi, sono sorpreso non tanto per le convocazioni di Simone ed Alessio ma per la mancata chiamata di Maiellaro che ritengo un portiere fenomenale. Mi aspetto, molto presto anche per lui una soddisfazione del genere”.
IL ‘MAESTRO’ FEOLA – Gran parte del merito per la convocazione dei due ‘ragazzi’ è da ricercare negli insegnamenti che Vincenzo Feola ha fornito, insieme al suo staff, in questi mesi.
Per un allenatore lavorare con i giovani rappresenta un completamento nel proprio bagaglio di esperienze che i tecnici di D possono vantare rispetto ad altri loro colleghi di serie superiore.
“Sono pienamente d’accordo con questa riflessione. In effetti, si vede che in A molti tecnici hanno difficoltà ad allenare i giovani e preferiscono puntare solo sui grandi nomi. In quarta serie, per regolamento, è necessario puntare sugli under. Così, ti ritrovi una rosa che per metà è composta da giovanissimi. Questa è una sfida che mi è piaciuta da subito e che spero di poter vincere, naturalmente, insieme ai ragazzi”.
C’è più rischio ad allenare un over o un giovane?
“I giocatori d’esperienza sono molto più semplici da dirigere perché hanno l’età per capire tante situazioni che un giovane non può avere. Ma ‘costruire’ un talento dall’inizio è quanto di più gratificante si possa avere. Certo, bisogna stare attenti sul piano caratteriale perché i ragazzi si entusiasmano facilmente, ma con la stessa velocità si abbattono in caso di problemi. Creare un equilibrio in tal senso è la prima sfida da vincere”.
E con i suoi ‘pupilli’ a che punto siamo?
“Sono molto soddisfatto del loro impegno sul campo e del comportamento fuori. Sono fortunati perché possono imparare da giocatori di grande spessore. Mi riferisco ai vari Stendardo, De Liguori, Scarpa, Tiscione, Meloni ed agli altri fuori quota che ringrazio perché si mettono a disposizione dei meno esperti per aiutarli in ogni momento. Questo è un gruppo davvero unito”.
Gagiulo e Pertricciuolo nella rappresentativa di categoria, se lo aspettava?
“Si, hanno grandi doti. Simone è il più giovane del gruppo e da subito l’ho gettato nella mischia perché credevo in lui. Mi sta dando grosse soddisfazioni. Gargiulo è già più maturo e formato ed è stato più semplice inserirlo in squadra”.
ESPOSITO, UN PREDESTINATO – Feola conclude la sua disamina sugli under con un giudizio di grande rilievo.
“Io non parlo mai dei singoli ma permettetemi di fare una menzione particolare per Gianluca Esposito. Questo ragazzo ha qualità fuori dalla norma e vedrete che tra qualche mese sarà pronto per grandi cose. E’ un giocatore d’altre categorie, un predestinato”.
(Giovanni Caracciolo)