http://www.solosavoia.it/2013/10/15/quirico-manca-lordine-e-la-ragione-del-savoia/

QUIRICO MANCA. L’ordine e la ragione del Savoia L'uomo di fiducia del presidente si racconta in un'intervista entusiasmante ed unica nei contenuti. La famiglia Manca è 'pazza' dei bianchi

QUIRICO MANCA. L'ordine e la ragione del Savoia

15-10-2013 – I successi, quelli veri e duraturi, partono da lontano, dalla programmazione, dagli uomini che hanno grandi idee per costruire ed arrivare a grandi obiettivi. E’ una regola di vita, di lavoro. Una regola applicata all’impresa Savoia. Lazzaro Luce ha voluto fortemente che la sua più coinvolgente ed entusiasmante esperienza nel mondo del calcio, nascesse e si sviluppasse secondo criteri aziendali ben definiti. Ogni tassello è stato collocato al momento giusto, nel posto giusto. Prendendo spunto da un noto film americano, potremmo definire lo staff del patron: ‘Tutti gli uomini del Presidente”. 

UN UOMO D’ORDINE – Chi è sempre al fianco di patron Luce, fungendo da braccio destro è, senza dubbio, l’amministratore unico Quirico Manca (nella foto). Un uomo d’ordine, di razionalità, al servizio del Savoia. Manca ha concesso a SOLOSAVOIA.IT un’intervista ESCLUSIVA, intensa, nuova, senza frasi fatte ma con tanti concetti di assoluto rilievo. Abbiamo vissuto, con le sue parole, le fasi più importanti della sua vita personale e professionale che ci ha voluto svelare con piacere.

Architetto, qualche mese fa abbiamo realizzato con lei la nostra prima intervista sul progetto Savoia della nuova proprietà. Ci tracci un bilancio a distanza di oltre 100 giorni dal vostro insediamento.

“Abbiamo trovato una situazione non semplice, abbiamo dovuto sistemare molte cose che ci stiamo portando dietro ancora oggi ma questo fa parte del gioco delle parti. Eravamo consapevoli di dover affrontare e superare numerosi ostacoli. Siamo a buon punto e penso che tutti si siano resi conto della concretezza del nostro operato”.

Nel calcio spesso prevale l’elemento emozionale, il cuore, come si suol dire. E’ d’accordo se indichiamo in lei l’uomo d’ordine in società?

“Si. Ritengo che Lazzaro mi abbia voluto al suo fianco in quest’iniziativa proprio per fornire il mio contributo in termini di razionalità ed organizzazione della macchina Savoia. Ho trasferito il mio modello d’azienda nel calcio e devo dire che, nonostante ci sia qualche imprevisto per strada, tutto sta procedendo per il verso giusto”.

CARATTERE SARDO – Quirico Manca è un nome poco comune dalle nostre parti. La ragione è subito spiegata.

“Ho origini sarde, tramite i miei nonni paterni. Sia il nome che il cognome possono essere ritrovati in alcune parti dell’Isola”.

Della Sardegna ha ereditato soltanto il nome o anche il carattere?

“Molte sfaccettature del mio carattere sono legate alla terra sarda. Sono un testardo, molto caparbio, a volte insistente, il tutto per raggiungere i miei obiettivi. Ma devo dire che queste mie note si sono smussate nel tempo anche perché sono nato in Campania e mi sento di questa Regione. Ho preso alcune caratteristiche tipiche della sregolatezza e fantasia di questa terra”.

L’AFFARE MELONI – Parlando di sardi, Manca si è ritrovato anche a dover concludere molte trattative con i giocatori, su tutte quella che ha riguardato bomber Meloni.

“Inizialmente questo mio impegno non era previsto. Poi il presidente ha voluto che fossi presente alla conclusione degli accordi economici con i giocatori over. La trattativa che mi ha dato più soddisfazione è stata quella di Meloni. Da ‘sardi’ ci siamo subito intesi e dopo aver parlato con il suo agente e col padre, ho convinto il ragazzo a lasciare la Sardegna per venire qui. Questa è stata una scommessa vinta perchè Meloni è entusiasta di Torre e della sua gente”.

L’INCONTRO CON LUCE – L’intesa tra Luce e Manca è evidente.

Ma quando è nata questa sintonia?

“Alla fine degli anni ’90. Io ero stato chiamato come consulente in un progetto che riguardava un’azienda di cui lui era il direttore generale. Ci siamo conosciuti e da lì a poco è nata una forte intesa che negli anni è cresciuta in maniera esponenziale. Non esagero se dico che con Lazzaro mi lega un’amicizia fraterna. Trascorriamo quasi l’intera giornata insieme, abitiamo vicino, ci frequentiamo al di là del lavoro. E’ davvero un bel rapporto di sana e profonda amicizia”.

MANCA E IL  CALCIO – Ed è proprio dal patron che è partorita l’idea, cui ha fatto seguito la proposta, di coinvolgere Manca nel progetto Savoia.

“Fino allo scorso anno ero alla finestra. Guardavo senza neanche tanto interesse alle sue esperienze nel calcio. Poi quando ho visto che era rimasto molto amareggiato dalla fine dell’avventura a Santa Maria Capua Vetere, mi sono fatto coinvolgere nella sua nuova sfida: il Savoia. Questa squadra è diventata parte integrante della mia giornata, ha coinvolto anche la mia famiglia. Da un iniziale atteggiamento di distanza, mi sono appassionato. La trasferta di Capo d’Orlando ne è la conferma. L’abbiamo decisa all’ultimo minuto, ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo preso il primo aereo per scendere in Sicilia. Lo ammetto, sono diventato un TIFOSO grazie al Savoia. Un’esperienza tutta nuova che mi piace sempre più”.

L’AMMINISTRAZIONE – Punto fondamentale nell’attività dell’amministratore unico è il rapporto con l’Ente comunale.

“Con il sindaco c’è stato un approccio giusto, ben diverso da quello che il presidente Luce aveva vissuto nelle passate esperienze. L’inizio è stato molto positivo, il prosieguo lo è altrettanto. Mi sento comunque di ringraziare due persone che, da subito, si sono messe a disposizione per aprirci la strada alla conoscenza del posto e non solo dell’Amministrazione, mi riferisco a Domenico De Vito ed Osvaldo Ciaravola, due torresi, due grandissimi tifosi. Inoltre, De Vito ha anche un passato da capo ultrà. Con loro è nato un rapporto di stima e collaborazione, mi stanno insegnando la ‘torresità’ e di questo ne vado fiero. E poi mi fanno divertire, dandomi il giusto entusiasmo”.

Un passaggio sulla convenzione per lo stadio Giraud.

“Siamo a buon punto. Per noi sta curando il tutto l’avvocato Santaniello. L’elemento importante è che da parte degli amministratori ci sia la comune volontà di chiudere l’accordo per una soddisfazione reciproca che consenta a tutti di restituire la giusta dignità allo stadio”.

MANCA E I TIFOSI – Manca ha assistito alle gara di Pomigliano ed Agropoli con la gente, tra la gente.

“Un’esperienza bellissima. E’ davvero entusiasmante respirare il clima della curva, degli ultras. Mi diverto ad ascoltare i loro cori e la gioia pura che esprimono nel vedere la squadra del cuore battersi per loro”.

Il Giraud è una vera bolgia. Una media di 5000 spettatori a gara in questo inizio di campionato. Niente male.

“Sono molto soddisfatto. Un pubblico così è da serie superiore, non c’è dubbio. Poi, è importante, anche grazie alla nostra politica di prezzi, che sempre più persone passino per il botteghino. Questo significa che la gente sta capendo quali siano i nostri sacrifici e poter dare un contributo acquistando un tagliando è un comportamento da vero tifoso”.

C’è qualcosa che, però, l’amministratore vorrebbe limare.

“Vorrei vedere più gente e mi riferisco alla società civile, a coloro che in passato hanno dato un notevole contributo, anche economico, in questa società. Vedere che oggi sono totalmente fuori mi dispiace. Li vorrei nuovamente coinvolti. Non c’è nulla da temere. Venire allo stadio è una festa”.

LA SOCIETA’ – Un elemento distintivo della nuova società è l’assenza nello staff di ‘torresi’. Manca ce ne spiega il motivo.

“Se al nostro arrivo avessi fatto, come si suol dire, piazza pulita, avremmo sbagliato. Abbiamo atteso qualche tempo, poi ci siamo seduti ad un tavolo ed abbiamo tracciato una linea di condotta. Pur ringraziando chi aveva traghettato il Savoia fuori dall’inferno prima di noi, il progetto doveva avere una svolta assoluta. Ecco perché sono arrivati tutti uomini di fiducia del presidente Luce. L’unica eccezione l’abbiamo riservata al responsabile della comunicazione. Nel dott. Rodolfo Nastro abbiamo trovato una notevole professionalità ed una persona che vive il Savoia con la passione e la fede di un vero torrese. Per noi è una figura preziosa che si è perfettamente integrata nel nostro modo di gestire l’azienda. Per noi il suo impegno è fondamentale”.

IMPEGNO SOCIALE – Manca crede tantissimo nella valenza sociale del Savoia.

“Ho capito ben presto come questo marchio è da traino per l’intera comunità cittadina. Il nostro voler aderire, qualche settimana fa, all’iniziativa contro il femminicidio, ha voluto significare la nostra sensibilità alle problematiche che ci circondano, al di là del mondo del calcio. Questo contribuisce a dare un senso diverso a tutta la nostra attività”.

IL 22 OTTOBRE – La festa patronale è alle porte.

Manca ci anticipa la partecipazione del Savoia.

“Prenderemo parte alla processione in onore di Maria Santissima della Neve. Ci sarà la dirigenza, la prima squadra ed il settore giovanile. E’ giusto partecipare ad un momento di coesione popolare che coinvolge migliaia di persone”.

LA FAMIGLIA – Conclusa la lunga chiacchierata con Quirico Manca, passiamo a ‘scoprire’ la sua famiglia. La moglie, Veriana Romano, compagna di vita e nel lavoro, è sempre vicina.

“Da neofita del calcio mi sono trasformata, in breve tempo, in una tifosa sfegatata del Savoia. Lo ammetto, quest’avventura mi ha sconvolto la vita. E’ troppo bello vedere i tifosi che cantano, che fanno baldoria, è una sensazione trascinante. Adesso capisco cosa significa il Savoia. Pensate che domenica scorsa, a Capo d’Orlando, un dirigente dell’Orlandina mi ha chiesto se fossi di Torre, ed io, con orgoglio, ho risposto ‘si…si!’.

LA MUSICA DI SOLOSAVOIA – Veriana ci confessa un aneddoto che riguarda le sue figlie.

“Da quando prima della gara di Agropoli mi avete fatto dono di un cd con i cori della Curva Sud, le mie figlie, Giulia e Chiara, appena entrano in macchina mi chiedono il cd di SOLOSAVOIA. E cominciano a cantare. Su tutto vanno pazze per ‘Che bello è, quando esco di casa…!’. Ormai sono due piccole ultras. Cosa fa questo Savoia!”.

IL PENSIERO DI LUCE – Ci sembra doveroso chiudere la nostra intervista chiedendo al presidente Lazzaro Luce di tracciarci un profilo di Quirico Manca.

“Mi prendete alla sprovvista, sono quasi in difficoltà, lo ammetto. Per me Quirico è un amico vero. I fratelli te li trovi per un legame di sangue, gli amici te li scegli e in Manca ho trovato una persona sincera, preziosissima. Condividiamo gioie e dolori, ci completiamo a vicenda. Lui è un metodico, io sono il classico uomo ‘di strada’ inteso nel senso della passionalità”.

Siamo nel giusto se individuiamo in Manca l’uomo della razionalità, in Luce l’espressione del cuore?

“Avete individuato perfettamente le nostre caratteristiche. Complimenti, anche se vi dirò che sono leggermente preoccupato perchè da quando Quirico è nel Savoia si sta facendo prendere dall’entusiasmo. Non vorrei che diventasse come me, sennò chi ci da più un ordine? Scherzo, naturalmente”.

(Giovanni Caracciolo)





Lascia un commento

I NOSTRI PARTNERS