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L’AVVERSARIO DI TURNO. L’Orlandina In settimana il cambio del tecnico voluto dal presidente Romagnoli: “Galfano? Mi fido di chi me l’ha consigliato”. La squadra è con l'esonerato Raffaele

L'AVVERSARIO DI TURNO. L'Orlandina

11-10-2013Sfida quasi inedita con l’N.F.C. Orlandina 1951, squadra di Capo D’Orlando, bellissima cittadina in provincia di Messina. Nel nostro puntuale appuntamento del venerdì scopriamo i peloritani, vera sorpresa di questo inizio di torneo.

LA STAGIONE – 14 punti in classifica, secondo posto solitario, a quattro lunghezze dalla capolista Savoia. A dispetto dei pronostici la neo promossa Orlandina è lì, ad un tiro di schioppo, dalla corazzata del girone. 4 le vittorie, tre delle quali tra le mura amiche, due i pareggi, 9 le reti siglate, 4 quelle subite. Nel leggere questi dati si evidenzia una squadra quadrata e ben disposta in campo dal tecnico Giuseppe Raffaele, confermato, come buona parte della rosa dello scorso campionato.  A Capo D’Orlando la gara è vista come la più importante della stagione, la società ha chiamato a raccolta tutto l’hinterland ed è significativo il manifesto che annuncia la gara: Savoia-Orlandina è definito IL BIG MATCH, elemento che la dice lunga sull’attesa che si vive nella città siciliana. Da una più attenta analisi si evidenzia che, finora, l’Orlandina non ha affrontato nessuna delle favorite, gli avversari appartengono alla seconda, se non alla terza fascia del torneo: Licata, Nuova Gioiese, Due Torri, Città di Messina, Torrecuso e Rende, non sono certo Akragas, Agropoli e Cavese, superate dagli oplontini.

IL PRECEDENTE (a cura di Giuseppe Lucibelli) – Nata nel 1951, come recita la denominazione sociale, l’Orlandina ha altalenato campionati regionali di Promozione ed Eccellenza, fin quando nel 2011, il testimone della presidenza passa a Massimo Romagnoli, deputato della Repubblica. Un anno di transizione, poi nella stagione 2012/13 il grande salto, la storica promozione in serie D che giunge nel nuovo stadio ‘Ciccino Micale’ inaugurato nel 2010. La sfida tra torresi ed orlandini è quasi inedita. Le due squadre si sono incrociate in un solo campionato: Interregionale 2002/2003. Il presidente Dario Pasquariello aveva riportato il Savoia in serie D ed aveva programmato una stagione di “adattamento” alla nuova categoria puntando su Alberto Urban alla guida dei bianchi. L’avvio è più che promettente, cinque vittorie nelle prime sei partite (unica sconfitta in casa contro la Cavese alla seconda giornata). Tra queste, quella conquistata a Capo d’Orlando il 6 ottobre 2002 (2-3). Allora si giocò nel vecchio stadio, il  “Francesco Paolo Merendino”. Fu una gara scoppiettante. Partenza bruciante del Savoia. Subito in vantaggio al 3’ con un bel gol di Ciro Ianniello. Raddoppio immediato al 9’ con una bella giocata dell’esterno destro Avallone. I bianchi si adagiano sul doppio vantaggio e nella ripresa, l’ingresso di Craccò mette in crisi la nostra retroguardia. In 10’ il pareggio è bello e confezionato dall’attaccante inserito nella mischia da Bellinvia ad inizio del secondo tempo (6’ e 16’). Partita finita? Assolutamente no. Il Savoia vuole continuare a recitare il ruolo di protagonista a sorpresa e trova il gol della vittoria proprio in zona Cesarini all’87’ con Sgambati.

IL TECNICO – L’Orlandina ha confermato buona parte dell’organico che ha vinto l’Eccellenza siciliana, compreso il tecnico Giuseppe Raffaele.

“Domenica per Capo D’Orlando sarà un grande evento. Ospitare la capolista è un onore. Sappiamo che il Savoia è la squadra più forte del girone e, probabilmente, di tutta la D, con una rosa che ha potrebbe tranquillamente giocare in Lega Pro. Ma questo non deve spaventarci. La nostra forza è la libertà mentale con la quale affronteremo i torresi. Noi non abbiamo nulla da perdere. Certo, è nostra intenzione fare bella figura davanti alla nostra gente ma nessuno potrà additarci nulla se il Savoia gioca al 100%, perché in quel caso, sarà durissima”.

L’assenza dei tifosi del Savoia, per la prima volta in stagione, rappresenterà un vantaggio per gli orlandini.

“Il nostro direttore sportivo, Marco Cirillo, torrese e tifosissimo dei bianchi mi ha raccontato quanto sia stretto il legame tra squadra e città. Il fatto che i tifosi non potranno venire sarà un vantaggio per noi anche se la forza della squadra è enorme. Ripeto, solo se non dovessero giocare come sanno e qualche giocatore sbagliasse partita, per noi potrebbero esserci possibilità”.

Raffaele è soddisfatto del campionato dei suoi ragazzi.

“Abbiamo cambiato poco, gli interventi sono stati mirati agli under come prevede il regolamento ed a qualche giocatore d’esperienza, ma l’ossatura è rimasta quella dello scorso campionato. Sono molto soddisfatto di questo inizio di stagione perché siamo andati oltre le più rosee aspettative. Ma non mi faccio illusioni e so che i punti raccolti ci serviranno nei momenti difficili. Per ora non ci voglio pensare, il mio prossimo obiettivo è il Savoia e di sicuro sarà una gara bella e spettacolare. Non vedo l’ora di giocarla”.

(Giovanni Caracciolo)





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