06-10-2013 – Che derby! La vittoria più bella, perché sofferta, perché ottenuta contro la Cavese, rivale storica, perché rocambolesca. Quante emozioni si sono vissute questo pomeriggio al Giraud. Noi le racconteremo ma chi ha avuto la fortuna di assistere dal vivo a Savoia-Cavese, difficilmente dimenticherà il 6 ottobre 2013. Una data che resterà negli annali perché il 2-1 sul campo va al di là del semplice risultato. I torresi hanno una marcia in più rispetto a tutti. Ora sono quattro le lunghezze di vantaggio sulla seconda, l’Orlandina prossimo avversario di Scarpa e compagni. 18 punti, il massimo realizzabile, 20 le reti segnate, miglior attacco d’Italia dalla A alla D. Numeri da grande!
EMOZIONI A RAFFICA – Non c’è nulla da fare, i derby, quelli veri, hanno un altro ‘sapore’. Vincerli, regalano emozioni uniche. Oggi pomeriggio è successo di tutto: tre rigori, due per il Savoia di cui uno sbagliato, un palo di Meloni, una clamorosa traversa dell’ex De Rosa, tre reti complessive, per una partita sconsigliata ai deboli di cuore. I quasi 6000 presenti al Giraud hanno fatto alla grande lo loro parte. La Curva Sud come sempre encomiabile. Un tifo incessante dal primo all’ultimo minuto, capace di trascinare anche tribuna e distinti. Il settore ospiti era desolatamente vuoto ma di certo l’urlo del Giraud avrebbe zittito anche i mille metelliani che avrebbero voluto assistere al derby. Oggi, al cospetto di questo Savoia, non ce ne sarebbe stato per nessuno, nonostante una direzione di gara complessivamente scadente, causata anche delle numerose imperfezioni degli assistenti di linea che hanno sbandierato offside in serie, sbagliandoli quasi tutti.
CHIETTI… CHE SAVOIA – La Curva, l’anima vera dello stadio, con la bellissima coreografia iniziale, caratterizzata da un mega scudo, ha esibito numerosi striscioni. Da quelli di ‘spessore’, come la dedica ad Irma Testa, la neo campionessa juniores di pugilato 52Kg, allo striscione che ha divertito più di tutti. Quello dedicato a mister Chietti. Dopo Vitale ad Agropoli, un altro protagonista avversario è stato beccato dagli ultras, per alcune parole di sfida dette in settimana alla corazzata di Feola. E così, dopo il gol-vittoria di Viglietti, è toccato anche a lui finire sotto la gogna satirica della Curva. In bella mostra è stato srotolato uno striscione con scritto ‘CHIETTI… CHE SAVOIA’. Al termine della partita lo stesso striscione è stato portato fuori dal Giraud, così quando il bus dei metelliani ha lasciato lo stadio, per Chietti c’è stato il bis della bella visione.
LA PARTITA – Feola conferma modulo e uomini delle ultime uscite. Chietti cambia molto rispetto alla formazione di domenica scorsa, ben 5/11 le novità. Subito nella mischia il torrese Cirillo, poi Raffone, Luigi Palumbo, Russo e Lamberti. I bianchi non riescono a trovare il guizzo giusto anche perché alcuni giocatori sembrano poco ispirati. Chietti costruisce una gabbia intorno agli ispiratori del gioco avversario, Tiscione è raddoppiato in marcatura, per Meloni pochi gli spazi utili. Conseguenza: il Savoia è imbrigliato, la Cavese è prontissima nelle ripartenze. La prima emozione la regala capitan Scarpa che all’8’ gira di testa un cross di De Liguori, la palla sfiora il palo. 21’ Lordi supera Manzo e dal limite lascia partire un gran tiro, interviene Maiellaro a deviare.
VANTAGGIO OSPITE – Per la prima volta in casa, la seconda in stagione (dopo Rende), il Savoia si trova in svantaggio. E’ il 28’ Manzo atterra Russo, per Fourneau è calcio di rigore. Inutili le proteste dei padroni di casa. Dal dischetto s’incarica capitan De Rosa. E’ gol, palla da una parte, portiere dall’altra. La Cavese gela il Giraud.
L’ERRORE DI SCARPA – I bianchi si lanciano in avanti, a testa china, alla ricerca del pari. Meno lucidi del solito, non riescono a rendersi pericolosi sotto porta, fin quando al 41’ Cirillo atterra Tiscione in area con uno sgambetto. E’ rigore. Capitan Scarpa di presenta sul dischetto. La solita botta ma stavolta il tiro termina clamorosamente alto. Che delusione. Si conclude così la prima frazione.
LO SPAVENTO – Ad inizio ripresa il Savoia rischia di capitolare. Difesa imbambolata con Manzo e Viglietti che si vedono sfilare De Rosa. Il numero 10 si presenta tutto solo davanti a Maiellaro: il suo diagonale finisce fortunatamente fuori. E’ la gran paura che scuote i bianchi. Il pubblico percepisce il momento delicato e, a gran voce, carica i propri beniamini. 58’ Meloni in sforbiciata colpisce il palo alla sinistra di De Luca. Un minuto dopo il bomber manda di poco alto su azione d’angolo.
PARI DI… RIGORE – Siamo al 70’, Del Sorbo, che ad inizio secondo tempo aveva sostituito uno spento Carotenuto, è strattonato in area di rigore da Lordi. E’ ancora penalty. Scarpa si ripresenta sul dischetto. Stavolta il suo tiro è rasoterra, De Luca intuisce e tocca ma la sfera entra. E’ 1-1, siamo al 71’.
IL SORPASSO – Il Savoia dopo il pari viaggia sulle ali dell’entusiasmo. La psicologia della partita è cambiata, ora sorride ai bianchi. Il Giraud ci crede e l’urlo dello stadio si alza sempre più alto. 77’ è sorpasso. Uno-due Scarpa del Sorbo, il capitano entra in area ed evita il portiere De Luca in uscita. La sua conclusione a botta sicura viene respinta sulla line da Giordano. Sulla ribattuta interviene Viglietti che con un bolide di sinistro indovina l’angolo giusto: è un gran gol. Lo stadio è una bolgia. Dalla Curva si alza il coro ‘La capolista se ne va…’. E’ gioia incontenibile.
L’ULTIMO RISCHIO – La Cavese non si dà per vinta e si getta in avanti. Al 48’ Fourneau fischia l’ennesima punizione dal limite. E’ De Rosa a presentarsi sulla palla. Traiettoria perfetta, la sfera batte sotto la traversa e ritorna in campo. E’ l’ultimo rischio. Dopo 5 minuti di recupero termina il match delle mille emozioni. Che derby!
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(Giovanni Caracciolo)